Stavolta mi sono imposto di fare play alla cieca, senza troppo informarmi prima sulla band, sui dischi precedenti e partendo direttamente da questo “Die about it” uscito per Better Noise Music il 3 Novembre. Mi sono imposto questo play cieco perché in linea di massima mi faccio sempre dei preconcetti purtroppo. Lo so che non è il massimo, ma devo ammettere che subisco il fascino dell’aspettativa, conscio di rischiare la delusione successiva all’illusione. Stavolta non l’ho fatto. Ma se l’avessi fatto i miei preconcetti se ne sarebbero andati in quel paese dove tanta gente manda tanta altra gente e a pezzetti piccolini anche. I Bad Wolves sono passati dall’essere una band fuori da i miei radar a una band di cui sto attivamente analizzando la discografia.
Il disco si apre con un intro piuttosto inquietante, subito seguito dal primo singolo “Bad Friends” che già dice molto sul resto dell’opera. Aprendo il disco con questo brano che più di altri mette in mostra i muscoli della sezione ritmica e i ricami delle abilità melodiche del cantante Daniel “DL” Laskiewicz potrebbe sembrare un opera di melodic metal di pregio ma senza effettive mosse degne di nota. Le fucilate vere arrivano quando DL si mette a rappare. Ecco il top della potenza della band: la parte crossover, la parte pesante. Eccellenti le melodie ma il growl, lo scream e le parti rap sono mostruose.
Detto questo, nella mia testolina calva entra in gioco un ingranaggio che chiamo l’ingranaggio dello spreco. Ve lo spiego meglio. L’ingranaggio dello spreco è quello che si aziona nel momento in cui mi trovo davanti a talmente tanta abbondanza non sfruttata, che tendenzialmente mi arrabbio. È il caso proprio di “Die about it”. Perchè fare così tanto show off di parti melodiche, pur sopra la media di varie spanne, quando in alcuni casi si fa mostra di una potenza di fuoco che non fa prigionieri? Va bene strizzare l’occhiolino al pop ma è proprio necessario mettersi sulla copertina di “Cioè”? Scelte: per carità. Diciamo che, in questo caso specifico, apprezzo di più la versione ferro della versione piuma.
Ma usciamo da questo cul de sac: “Die about it” è un disco che sorprende anche per altro. Suoni, mix, produzione sono da primissima fascia: lo spettro auditivo è tutto pieno eppure respira. C’è una pesantezza incredibile eppure scorre. Quindi, concetto dello spreco a parte, questo disco è una vera bomba soprattutto per gli appassionati del groove metal, delle fusioni tra riffage devastante e inni da stadio. Sentiremo parlare parecchio di questa band, ne sono certo. E magari proprio anche negli stadi di tutto il mondo. Io vado a cercarmi le parti rap e scream!
Articolo di Bruno Giraldo
Tracklist “Die About It”
- Intro
- Bad Friend
- Die About It
- Savior
- HUngry for Life
- Legends Never Die
- NDA
- Move On
- Masquerade
- Say it Again
- It’s you
- Turn it Down
- Set you on fire
Line up Bad Wolves: Daniel “DL” Laskiewicz voce / Boecklin batteria / Doc Coyle chitarra, Cori / Kyle Konkiel basso, cori
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