“Nostalghia”, una parola che richiama sia un profondo sentimento che una celebre pellicola degli anni ’80, è il titolo del nuovo album dei perugini Balefullies, uscito sotto etichetta Karma Conspiracy Records.
La band, tre elementi, propone dal 2013 sonorità molto profonde e discretamente scure, che attingono dal Rock, dal Blues, da tratti di Folk e da dozzine di rivoli che nascono da questi filoni principali. Nelle loro composizioni troviamo sfumature e passioni d’ascolto che si ispirano agli albori della musica rock (spicca particolarmente una colorazione dei primi Black Sabbath soprattutto nelle atmosfere), il risultato all’ascolto è molto gradevole e di buona espressività.
Il nuovo disco “Nostalghia” consta di otto brani, anche se a un attenta analisi potremmo parlare di nove (poi arrivo al dettaglio per il motivo) per un totale di circa 36 minuti. Ogni pezzo dipana un lungo cammino che inizia con la title track, fino a un’acustica “Well, I Guess”. I brani si muovono su tempi morbidi e profondi, con chitarre dalle sonorità che attingono agli anni ’70 e arrivano a colori più moderni (addirittura azzarderei un “Black Keys”, ma non vi dico su quale brano).
Il lavoro di batteria è molto classico, dai suoni curati e le dinamiche raffinate, incarna molto il portamento del disco intero che risulta assolutamente non ovvio e non banale seppur molto nel solco della tradizione. La voce principale e i cori proseguono sulla filosofia delle sonorità molto curate, con svariati scelte di produzione per ottenere effetti di compressione e distorsione che si incastrano meravigliosamente nella dinamica dei pezzi.
Poco fa vi ho detto che i brani sono otto, ma potrebbero contare nove, in quanto i primi sei e “Keep My Eyes” (il settimo) sono vestiti delle sonorità di cui vi ho appena narrato, la seconda parte di “Keep My Eyes” (dopo una decisa pausa quindi il brano conta doppio) e la chiusura (“Well, I Guess”) farebbero arrivare il contatore a nove. Nello specifico gli ultimi due sono brani acustici dal sapore folk, il primo e “ci-starebbe-bene-nell’unplugged-dei-Nirvana” il secondo. Questa svolta riesce a dare un sapore completamente diverso al disco, e ammetto di aver goduto di queste sonorità, essendone rimasto sorpreso.
Il risultato, quindi, è un disco diviso in due parti che segue una logica e un sapore molto piacevoli, ne consiglio l’ascolto dopo il tramonto del sole, “Nostalghia” non è un disco da spiaggia, non è un disco per una serata con gli amici, ma è introspettivo, personale, privato, da godere con le luci soffuse. Magari non propriamente da soli. Magari con una coppia di bicchieri di quelli buoni.
Articolo di Marco Oreggia
Tracklist “Nostalghia”
- Nostalghia
- This is The Sun
- Things Undo
- In My Mind
- I Can Get
- Yeah Yeah Yeah
- Keep My Eyes
- Well, I Guess