Fuori il 7 maggio 2021 il secondo lavoro della premiata ditta Bennett, quartetto toscano che prende il nome dall’infame Colonnello Bennett, arci-nemico di Schwarzenegger in “Commando”, Disco di nove tracce, una gustosa martellata post-hardcore che esce in vinile e piattaforme digitali, decisamente più maturo anche se rispecchia perfettamente la linea melodica e le dimensioni precedentemente utilizzate in “Bennett”, omonimo del 2017.
Si ritrova la stessa ironia, la stessa rabbia e quelle sessioni ritmiche cadenzate che avevano incantato l’algoritmo del mio web player per segnalarmeli come potenziale ascolto. Ritornando al cadenzato e alle evoluzioni melodiche, si trovano numerosi spunti e citazioni delle session medio-lunghe degli At the Drive In di “In Casino Out”. Le urla taglianti che accompagnano le parti distorte baciano perfettamente le dinamiche in quattro delle batterie, potentissime, apertissime e suonate di gusto e sempre presenti sulle linee di basso.
Le intenzioni si capiscono dalla traccia di apertura, e primo singolo, “Distant” dove le chitarre distorte mozzate danno ampio spazio allo Screamo e ai cantati che vengono spinti in maniera magistrale per tutta la durata del brano. Penso che i ragazzi si superino e diano il massimo in “Go get fucked Montemurlo” – già dal titolo si intuisce non sia un omaggio alla città – a mio avviso uno dei brani più completi che si ricollegano alla produzione precedente della band anche se evolvendo il sound verso una direzione più melodica.
I Bennett si riconfermano come un piccolo gioiello del Post-Hardcore nostrano, un eccellente secondo test senza compromettere le origini, pur strizzando l’occhio a diverse dimensioni canore nel cercare di intavolare un discorso diverso ma figlio del lavoro passato.
Articolo di Alessandro Marano
Bennett “Bennett (II)”
- Distant
- The season
- Go get fucked Montemurlo
- All right
- Red H(V)elm(v)et
- Hurricane
- Deny
- Hug(hes) me