L’omonimo EP d’esordio dei Biopsy O Boutique, band vicentina nata nel 2018, è un lavoro solido, convincente, che affonda le radici nel Blues primordiale, colorandolo di venature rock e stoner. Disco autoprodotto, come molta della miglior musica nel nostro paese, è uscito il 24 novembre 2020 nei digital store principali e in formato fisico.
“Who’s Bob” è un efficace brano d’apertura in cui la distorsione scandisce il tempo iniziale, e su cui la voce graffiante di Daniele Perrino fa il suo ingresso in maniera imponente. Impossibile non essere ammaliati dalla sua grana canora pastosa e calda, dal modo in cui invade e ruba la scena, diventando nel giro di un paio di frasi protagonista indiscussa.
I riferimenti diventano allora subito evidenti: Mark Lanegan in primis, subito dopo il Tom Waits più classico, e in coda il Nick Cave più elettrico. In “Nun Fausta” chitarra e voce si doppiano, si modellano l’una sull’altra, si completano in un efficace gioco d’inseguimento e seduzione che culmina nel ritornello, stavolta espresso dalle sei corde più che dalla linea melodica. Nella zona centrale della composizione, quando la sezione ritmica resta sola, bella tonda e corposa, possiamo apprezzare per sottrazione l’ottima profondità della registrazione e del missaggio, entrambi affidati alle sapienti mani (e orecchie) di Davide Venco.
“Rats”, primo singolo estratto e primo videoclip realizzato per l’EP, ci racconta di come qualsiasi essere umano vada inevitabilmente incontro a una mutazione negativa: la parabola universale del passaggio dalla purezza al cinismo, quel male oscuro che a un certo punto c’invade nostro malgrado, e ci spinge ad auto-conservarci a discapito dell’altro, qualunque cosa accada.
Il videoclip di “A Nocturnal Mesmerize”, canzone più introspettiva sorretta da un bel sussurrato graffiato, segue le evoluzioni di una ballerina rinchiusa all’interno di una soffitta, rappresentazione simbolicamente toccante, che accompagna molto bene il pezzo fino al crescendo finale. “Derma Squeeze Dossier” parte più tirata, salvo poi adagiarsi su una classica alternanza di matrice metal, in bilico fra tribalismo e aperture distorte, in cui i riff e i soli la fanno da padroni.
Chiudono i giochi gli otto minuti di “Filter For Pigeons”, dilatati, blueseggianti fino al midollo, interessanti perché lontani dai classici schemi-canzone, e tutti tesi a soddisfare semplicemente la spinta comunicativa che c’è alla base del brano. La band, in quest’ultima gemma, riesce a sorprenderci sia per la maturità della traccia, sia per la capacità di condurci oltre l’ottavo minuto senza farci ravvisare noia né manierismo.
L’unico limite ravvisabile nella proposta dei “Biopsy O Boutique”, forse, è proprio quello di non osare troppo nel resto del disco, di fare molto bene il lavoro richiesto, certamente, ma senza sfruttare fino in fondo quelle strade parallele meno illuminate, meno battute, che un genere così viscerale riesce ad aprire.
Consci di avere appena cercato il pelo nell’uovo, consapevoli di essere davanti a un esordio ottimo, ben sostenuto sia dal contenuto che dal suono, aspettiamo con trepidazione i Biopsy O Boutique al varco del primo full length, certi del fatto che ci faranno addentrare un passo più a fondo, più in là, dentro l’oscura materia delle blue notes più ruvide, laddove tutto diventa pericoloso.
Articolo di Simone Ignagni
Track List “Biopsy O Boutique”
Who’s Bob
Nun Fausta
Rats
A Nocturnal Mesmerize
Derma Squeeze Dossier
Filter For Pigeons
Line up Biopsy O Boutique
Daniele Perrino – voce
Nicolò Apolloni – chitarra
Michele Lavarda – basso
Biopsy O Boutique online:
Facebook – https://www.facebook.com/biopsyoboutique/
Instagram – https://www.instagram.com/biopsyoboutique/
Spotify – https://open.spotify.com/artist/2Cq6y9dV8Wy59at4q7VkKd?autoplay=true
YouTube – https://www.youtube.com/channel/UC0Kx4iUJVuJB-2EweUCOduA
SoundCloud – https://soundcloud.com/biopsyoboutique
Deezer – https://www.deezer.com/it/artist/77628842/radio?autoplay=true