“Lost in Time”, il terzo album di Black Snake Moan, progetto psych folk blues del cantante, chitarrista e compositore Marco Contestabile, è uscito il 24 maggio 2024 per le etichette Area Pirata Records (IT) e Echodelick Records (USA) con due edizioni e artwork differenti. Persi nel tempo, il primo afflato di ascolto rimanda aduna costrizione spazio-temporale in cui la costrizione ci pone a una struttura statica, incasellata in rimandi musicali definiti, ma non è così. Il lavoro di Black Snake Moan è talmente complesso che definirlo porterebbe a ridurlo, ecco perché non intendo fare facili parallelismi musicali, esaltarne l’unicità in questo momento deve essere prerogativa. Per lo stesso motivo tendo a non leggere i comunicati stampa, che influenzano, inevitabilmente, chi scrive il quale ha il compito di indurvi all’ascolto (a cosa servirebbe altrimenti una recensione?). Quella che seguirà è dunque la mia interpretazione, la mia lettura e sono certa, una volta ascoltato il disco, che la farete vostra.
Questo è un disco di aperture, non è ciclicamente circoscritto, non si autodefinisce ma racconta, parla e crea spaccature, fratture ricomposte a cui la narrazione musicale intende dar voce. Un romanziere che ti accompagna in percorsi da cui si entra senza uscirne mai, porte aperte che si spalancano a ognuna delle nove tracce del disco. Più che visionario, visivo, “Lost in time” si incanala in riverberi lascivi e sensuali, in chitarre ammalianti, in ritmi primordiali che rendono il disco fortemente ipnotico, a tratti, come in “Shade of the Sun” allucinogeno.
Il Leitmotiv del disco è la chiave ritmica, per nulla pretenziosa ma con l’intento di dimostrare che la musica è contaminazione stilistica: ecco dunque trovare richiami fortemente psichedelici in “Light the Incense”, un sottofondo di Blues in “Sunrise”, venature Sixties in “Put Your Flowers” e influenze Classic Rock in “Cross the Border”. Attraverso ognuna delle porte Black Snake Moan ci dimostra quanto sia spietata la storia della musica ma allo stesso tempo benevola perché malleabile. Un gioco di incastri tra quello che è stato e quello che è, e quello che di fatto è, dimostra senza eccezione che la modernità con cui l’album si presenta è a tratti spiazzante. La struttura dei brani permette a ciascuno di incastrarsi perfettamente con il successivo, presentando un album coerente e ricco di forme armoniche in un perfetto disequilibrio che colpisce emotivamente chi lo ascolta.
“Lost in Time” è un disco dalla forte identità narrativa, estremamente evocativo pur rimanendo profondamente terreno. Le influenze che caratterizzano il disco sono punti di partenza per un lavoro originale e ispirato. Forse, è proprio questo il segreto per produrre ancora lavori di alta qualità: guardare al passato con lo sguardo rivolto al futuro.
Articolo di Silvia Ravenda
Tracklist “Lost in Time”
- Dirty Ground
- Light the Incense
- Come on Down
- Shade of the Sun
- Sunrise
- Goin’ Back
- Put Your Flowers
- West Coast Song
- Cross the Border
Line up Black Snake Moan: Marco Contestabile voce, chitarre, batteria, percussioni, basso, tastiere / special guest su “Sunrise” Roberto Dell’Era basso e voce
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