Vivere un sogno: sentirsi liberi di pubblicare un disco che orgogliosamente rifugge ogni strategia di mercato. Fa sempre piacere ritrovarsi tra le mani un nuovo disco di una band che era riuscita a realizzare un disco d’esordio tanto interessante quanto frutto di mille sacrifici (la nostra recensione). I Blind Golem con “Wunderkammer” – fuori il 15 novembre per Andromeda Relix – ribadiscono il loro amore per gli Uriah Heep, e più precisamente quelli iconici di “Demons & Wizards” e “Sweet Freedom”, ma la loro devozione non è volta alla sterile riproduzione di un sound che noi appassionati conosciamo bene, ma a scrivere canzoni nelle quali riuscire a combinare la matrice hard rock e gusto melodico, improvvisazione e ritornelli epici.
Come i loro maestri, i Blind Golem non hanno paura di essere diretti lasciando spazio tra gli strumenti con un approccio molto live anche in fase di registrazione. Silvano Zago e Francesco Dalla Riva suonano insieme da anni nei Bullfrog e la loro intesa è innegabile soprattutto nell’interplay con Simone Bistaffa all’Hammond e sintetizzatori. Prendete “How Tomorrow Feels”: il modo con cui la band passa dal riff hard molto Deep Purple a la ballata elettroacustica è quanto di più fluido e naturale.
La dinamica è parte integrante del sound della band, l’elemento su cui si poggiano anche i brani lunghi e articolati come “Endless Run” e la spettrale “Golem!”, in cui l’eleganza esecutiva di ogni membro è messa al servizio della musica. “Just a Feeling”, non è solo il titolo di una canzone, ma uno stato d’animo che possiamo percepire in ogni momento in ciascuno dei loro brani.
La domanda che mi pongo però una volta finito di ascoltare il disco, è questa: ha senso pubblicare un album di questo tipo nel 2024? Il Rock ha perso completamente il suo ruolo sovversivo – c’è chi pensa non l’abbia mai avuto realmente – e soprattutto quello di raccontare la contemporaneità. In questo senso anche “Wunderkammer” è un disco che rifugge ogni riferimento al presente, eppure riesce a trasmettere un messaggio forte ed estremamente attuale: seguire la propria passione e delineare un linguaggio che pur non essendo rivoluzionario, possa essere vero e vivo. La vera rivoluzione musicale oggi è proprio non provare a seguire nessuna regola ma semplicemente suonare quello che il cuore e la passione vuole e puntando sull’autenticità della propria volontà. Una canzone come “It Happened In The Woods” non potrebbe essere mai scritta senza questa eroico desiderio di seguire solo quello che suggerisce la passione.
I Blind Golem non temono smentita su questo, ed è la loro forza più autentica e in qualche modo sovversiva, la stessa che ha avuto Marcel Duchamp quando dipinse i baffi su una copia de “La Gioconda” di Leonardo da Vinci. I Blind Golem scrivono canzoni ispirate agli Uriah Heep – nel disco c’è la cover di “Green Eye” un out take delle session di “Demons & Wizards” – ma che sono brani tanto originali quanto potenti e emozionanti quali quelli scritti da Ken Hensley e Mick Box. Ascoltare per credere.
Articolo di Iacopo Meille
Track list “Wunderkammer”
- Gorgon
- Some Kind Of Poet
- Endless Run
- Man Of Many Tricks
- How Tomorrow Feels
- Golem!
- Just a Feeling
- It Happened In The Woods
- Born Liars
- Green Eye
- Golem Repise Entering The Wunderkammer
Line up Blind Golem: Silvano Zago chitarre elettriche ed acustiche / Francesco Dalla Riva basso, voce / Simone Bistaffa tastiere, organo Hammond / Walter Mantovanelli batteria / Andrea Vilardo voce solista Guest: Daniela Pase cori
Blind Golem online:
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