Non iniziate la lettura di questo articolo né, tantomeno, l’ascolto di questo disco se vi aspettate qualcosa di simile agli Slipknot. Se inserite il disco nel lettore e premete play toglietegli prima la maschera insomma. E dimenticatela. Esce il 15 settembre per Decibel Cooper Recordings / BMG “CMF2” di Corey Taylor. Non sarà una data che cambierà la storia della musica, d’accordo. Ma è la data in cui è uscito un gran bel disco di uno dei più grandi del nostro tempo. Ma andiamo con ordine.
Nel 2020 Corey Taylor pubblicava il suo primo album solista quasi omonimo: “CMFT” (la nostra recensione). Fu un disco divisivo e criticato dai puristi degli Slipknot e dello scream. Purtroppo. Ora con il secondogenito “CMF2” si ha bene o male la stessa sensazione ma questa è una cosa che riguarda chi critica e non chi compone. In realtà in questo disco si sente la libertà compositiva di Taylor e per citare una sua ricorrente frase I don’t give a f**k.
Quest’uomo è il talento personificato e non solo perché ha inciso voci, chitarra elettrica e acustica, mandolino e pianoforte in questo disco, ma bensì perché quello che tocca in qualche modo diventa oro. Entrando nel dettaglio, nessuna traccia segue il percorso di quella precedente e non c’è tempo per prendere le misure poiché ci sono così tanti pattern che girano contemporaneamente che sembra di essere in una macchina del tempo più che in una giostra. Tutto questo vorticare non porta mai a un effetto collage. Non sono tante belle canzoni buttate là e come va va. Ci si mette un po’ a capirlo ma tutto ha un senso.
E questo disco è la dimostrazione pratica e concreta che se ami ciò che fai lo fai bene, e il pubblico se ne accorgerà. Citiamo due frammenti testuali, uno estratto dal brano iniziale “The Box”: “Prendi un respiro” e “Godetevi lo spettacolo”. In effetti, lo spettacolo è esattamente ciò che sembra, con il leader di una delle più eminenti band metal contemporanee che offre ai suoi affezionati una generosa porzione del suo talento caratteristico, insieme a una sfumatura di novità, come teneri e romantici brani d’amore dedicati a sua moglie. “CMF2” si configura, fin dalla copertina, come una rappresentazione scenica del suo background musicale, oltre a tracciare un possibile futuro. Nelle parole di Corey, questo album incarna la direzione che stiamo intraprendendo.
Si riesce a leggere tra le righe, senza neanche cercare più di tanto, la voglia di Taylor di sgusciare via dai suoi due principali progetti Slipknot e Stone Sour e di andare a briglia sciolta, facendo tesoro di una carriera pazzesca, con numeri pazzeschi e con un nome scritto a caratteri cubitali nella storia del Metal. È pur vero che i numeri definiscono le quantità e non le qualità. Ma senza perderci in sofismi di bassa lega voltiamo la medaglia e leggiamo che c’è scritto che a certi numeri non ci arrivi se non sei capace. E Corey Taylor è capace di farlo e di dimostrarlo sia a chi piace che a chi no.
A me è piaciuto e lo riascolterò ancora.
Articolo di Bruno Giraldo
Tracklist “CMF2”
- The Box
- Post Traumatic Blues
- Talk Sick
- Breath of Fresh Smoke
- Beyond
- We are the Rest
- Midnight
- Starmate
- Sorry me
- Punchline
- Someday I’ll change Your Mind
- All I want is Hate
- Dead Flies
Line up: Corey Taylor voce/chitarra acustica ed elettrica, mandolino, piano / Zach Throne chitarra solista e chitarra ritmica / Dustin Robert batteria / Christian Martucci chitarra ritmica e solista / Eliot Lorango basso
Corey Taylor online:
Website: https://coreytaylor.com/
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