03/01/2025

Quintorigo e John De Leo, Perugia

04/01/2025

I Hate My Village, Molfetta (BA)

05/01/2025

I Hate My Village, Caserta

05/01/2025

Blues For Pino, Martina Franca (TA)

09/01/2025

Blues For Pino, Milano

10/01/2025

Diaframma, Bergamo

10/01/2025

Beatrice Antolini, Bologna

10/01/2025

Atlante, Genova

12/01/2025

TesseracT, Bologna

12/01/2025

Folcast, Torino

13/01/2025

TesseracT, Roma

15/01/2025

James Bay, Milano

Agenda

Scopri tutti

Danilo Sacco “Colpevole”

Sorta di spin off della collaborazione fra Sacco e i Nomadi, con una voce potente che pare non invecchiare mai

Il 6 giugno è uscito “Colpevole”, il quarto album di Danilo Sacco, cantautore piemontese, timbrica gucciniana, per 18 anni voce de I Nomadi, dopo la prematura scomparsa di Augusto Daolio.  Undici canzoni nuove che arrivano dopo “Gardè”, lavoro del 2018 che, per certi versi, non aveva convinto molto, dopo gli ottimi primi due lavori usciti al termine della chiusura dell’avventura con I Nomadi.

La prima bella notizia è che questo disco segna il ritorno in orbita Nomadi di Sacco. Dopo alcuni anni di tensioni, più o meno alimentate da chiacchiericcio, i due mondi tornano finalmente a toccarsi. Il nuovo disco, infatti, è stato prodotto da Beppe Carletti, tastierista e fondatore del gruppo di Novellara (RE), e da Massimo Vecchi e Yuri Cilloni, rispettivamente basso e attuale voce della band. Un lavoro che è nato, così raccontano le cronache, dopo l’incontro, nel 2023, a Novellara, in occasione della festa per i 60 anni dell’ex band di Sacco. Vero o falso che sia, poco importa. Ora il disco c’è, e va valutato per quello che è, senza scavare troppo nel contesto che ha condotto a questa produzione.

I pregi e i difetti sono equamente distribuiti. Sacco è fra le voci italiane più belle della generazione anni ’90 degli eredi dei cantautori classici. Tuttavia, questa sua bella timbrica, è stata per tanti anni legata alla musica dei Nomadi, e in quel contesto ha fatto molto. Una volta lasciata la band, il primo album sembrava destinato ad aprire una nuova storia, nel solco di Bubola e di Guccini, più che de I Nomadi. Poi, e a noi non è fato sapere il perché, Sacco ha deciso di restare in un solco che gli ha dato garanzie, ma che lo ha limitato ancora una volta. Ed ecco il difetto di questo nuovo lavoro, e cioè che profuma di troppo di Nomadi.

Vecchi e Cilloni suonano in tutti i brani, e Carletti è il mastro che ha legato tutto insieme. Insomma, non si può dire che sia un’occasione persa, perché Sacco mette tanta energia, e la sua voce viene valorizzata molto più che in “Gardè”, dove appariva troppo contenuta. D’altronde, Carletti e Vecchi conoscono bene le doti di Sacco, e le hanno fatte emergere in questo lavoro, ma con arrangiamenti troppo classici, e che sanno di artificiale.

Ci sono brani dove Sacco è davvero a suo agio, come “Vostro onore”, “Non è per te”, “Finisce qui”, brano che vede la collaborazione di Roberto Vecchioni ai testi, amico di lunga data di Sacco (dai tempi di Sanremo), “Fine pena mai” e “Guarda in alto”. Si tratta di canzoni che esaltano la voce di Sacco, che torna a salire su alte vette, quelle che gli sono congeniali, e che ne hanno sempre caratterizzato la timbrica – basta ascoltare il live dei Nomadi del 2007 per rendersi conto dell’estensione vocale di Sacco. Allo stesso tempo, però, il contraltare di tutto questo è negli arrangiamenti, che sanno di già sentito. “Vostro onore” ricorda, come mondo sonoro, “Una storia da raccontare”, lavoro dei Nomadi del 1998; “Quel ricordo che ho di te” rimanda a “Vivo forte”, uno dei primi brani dell’avventura di Sacco nella band; “Finisce qui” suona troppo da cover; mentre “Fine pena” sembra essere presa, pari pari e senza sforzo, dagli ultimi lavori con i Nomadi.

Il limite di questo disco è tutto qua, e forse la voglia – sacrosanta – di tornare a lavorare insieme non solo ha fatto navigare il progetto in porti sicuri, ma ha anche penalizzato un poco la distribuzione. Il disco, infatti, è uscito su Spotify, e come supporto fisico è in vendita ai concerti di Sacco e Nomadi; mentre online si trova, al momento, non facilmente. Presto, però, arriverà la versione vinile e, chissà, forse qualche altra sorpresa. Vedremo. Per ora resta la consapevolezza che Sacco è in ottima forma con la voce, e questo fa ben sperare dopo i tanti problemi di salute avuti negli anni. Allo stesso tempo, questo disco – sistemato forse con troppa fretta – segna una nuova tappa di un cammino, anche se è destinato a frenare e arrestare un poco lo sviluppo artistico di Sacco, cantante e cantautore che avrebbe tutte le carte in regola per navigare per altri mari. Però la fedeltà di Sacco a quel mondo al quale ha dato tanto, merita comunque fiducia, su tutti i fronti. Vedremo se questo aspetto, che i chiamerei sacrificio, in questo momento specifico della sua carriera, porterà a nuove strade che si potranno percorrere. Al momento, non resta che ascoltare un lavoro che, di fatto, è una sorta di spin off dei dischi degli ultimi anni della collaborazione fra Sacco e i Nomadi. Il tutto, però, con una voce potente che pare non invecchiare mai.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list “Colpevole”

  1. Vostro onore
  2. Quel ricordo che ho di te
  3. Non è per te
  4. Quando eravamo noi
  5. Finisce qui
  6. Fine pena mai
  7. Sarà questo amore
  8. La tua voglia di crescere
  9. Quattro cuori e un battito
  10. Non è tutto qui
  11. Guarda in alto

Line up Danilo Sacco: Danilo Sacco voce / Luca Zaccaria tastiere e fisarmonica / Massimo Vecchi basso e chitarre /  Maurizio Biondini batteria / Yuri Cilloni elettronica e cori

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!