Fuori il 31 marzo su BMG la versione in vinile di “Davide Van De Sfroos – Live 2022”. Si tratta, di fatto, della versione su supporto fisico del live che il cantautore aveva regalato, alcuni mesi fa, ai suoi fan in versione digitale. Le registrazioni (18 sulla versione vinile, 19 in quella digitale) sono tutte state eseguite nel corso del lungo tour del 2022 (la nostra recensione) che ha portato Van de Sfroos in tutta la Penisola.
Il doppio vinile, dunque, in rigorosa edizione limitata, come si conviene di quest’epoca, raccoglie i brani più significativi della carriera di Van de Sfroos, in versione live, registrati nel 2022 e che mancavano da parecchio tempo nel repertorio dal vivo del cantautore italiano. Non solo, ci sono anche presenti ovviamente brani dell’ultimo lavoro in studio, e cioè “Maader Folk”, album che più di altri ha risentito della vicenda Covid dato che è rimasto ai box di partenza per molti mesi proprio a causa dello stop imposto dal Covid.
“Davide Van De Sfroos – Live 2022” rappresenta la volontà di tenere traccia e ricordare il periodo intenso di concerti che lo ha preceduto e l’esigenza di fermare in un album l’esperienza della Maader Band, una squadra di musicisti che ha fatto dell’affiatamento e della sensibilità musicale il proprio marchio.
Quando dico disco ovviamente parlo di quel cerchio in vinile pieno di solchi come una pizza sonica – racconta Davide Van De Sfroos. Non è ostinazione nostalgica e neppure feticismo obbligato, ma semplicemente il ritorno naturale di quella sensazione che in tanti abbiamo provato e tenuto da conto, nel nostro lungo viaggio di ascoltatori, raccattatori e collezionisti di quella che con disarmante semplicità chiamiamo musica. Il disco live, quindi dopo essere stato messo a disposizione nella sua forma liquida si solidifica e appare anche, come promesso, con tanto di confezione e struttura materiale. Buon ascolto e buon vinile a tutti.
Composto da 18 tracce (manca, rispetto alla versione online, “De Sfroos”) che attraversano i 30 anni di carriera del cantautore, e con una track list rivisitata rispetto alla versione digitale (non sono proposte nello stesso ordine che, più o meno, rispettava la scaletta principale del tour nella versione estiva), il doppio vinile del quarto album live di Van De Sfroos, contiene, tra gli altri, classici come “Pulenta e galena fregia”, diventata per tutti un canto popolare, pezzi storici come “Manicomi” e “La Poma”, “Il Camionista Ghost Rider” e “La machina del ziu Toni” e “El Carnevaal de Schignan” tratti da “Yanez”, e brani presi appunto dall’ultimo album in studio “Maader Folk” come “El Vagabuund”.
La radice musicale resta il Folk su cui si innestano influenze diverse, dal Blues al Gospel, dal Rock al Pop, dal Rap al Reggae, per un progetto che mantiene sempre quella genuinità e semplicità che sono la cifra del cantautore.
Chi scrive ha visto tre di questi show dai quali sono presi i brani di questo live. C’è da dire che “Akuaduulza”, già di per sé una delle canzoni più fra quel del repertorio del cantautore, in questa versione acquista ancora più capacità di andare ben al di là della semplice canzone. Si tratta di un grido d’amore per l’acqua, elemento che è nella vita poetica di Van De Sfroos (il Lago di Como ovviamente…), ma che è oggi il grande tema d’attualità che non possiamo più ignorare. Poi c’è quella che è uno dei grandi capolavori della poetica di Van De Sfroos, e cioè “Il minatore di frontale”. E basta questo passaggio
Ho visto i continenti e gli ho toccato il fondo / E ho quasi perforato l’intero mappamondo / La vita a volte è un ponte o una ferrovia / La mia se ci ripenso è stata galleria / Sfidare tutti i giorni la strega silicosi / La foto di una donna tampona le ferite / Ma per la nostalgia non c’è la dinamite
per capire che la musica e la poetica di Van De Sfroos è ben lontana dalle apparenze di semplice musica popolare. Sempre che, ovviamente, questa definizione non sia usata nel suo nobile significato, e cioè musica e parole che raccontano del popolo. E allora Van De Sfroos è fra i pochi, oggi, veri eredi di una tradizione nobile che ha un lignaggio e un pedigree come si deve: da Tenco a Guccini, passando per De André, Lolli e Dalla. E l’elenco sarebbe lungo, fortunatamente.
Il nuovo live, però, lascia spazio anche a quel Folk divertente, con intelligenza, che Van De Sfroos ha saputo forgiare, in questi anni, a sua immagine e somiglianza. Certo, avrei sperato nella bellissima versione dialettale del grande Tom Waits, ma qui troviamo “La Poma”, grande classico, in stile quasi rap, e la davvero divertente “La machina del ziu Toni” che arriva direttamente dal 2005, come la altrettanto coinvolgente (quanto ballava la gente questa estate su questo brano) “El Carnevaal de Schignan”, brano del 2011. L’altro grande classico, e cioè “Pulenta e galena fregia”, resta sempre un cavallo di razza, ma questa versione perde un po’ di poesia, rispetto al primo live e alla splendida versione che c’era nei quattro volumi live che uscirono con il Corriere della Sera qualche anno fa. Ciò non toglie che questa ormai sia il grande pezzi popolare, e cioè conosciuto davvero da tanti, di Van De Sfroos.
In sintesi, e in chiusura, per chi ama il vinile qui c’è da divertirsi, ma in generale anche per chi è appassionato del nostro, perché qui sono condensate molte delle storie che caratterizzano la sua poetica. E ascoltare storie, oggi, è già di per se un bel modo di resistere allo scorrere veloce dei flussi informatici. Se poi lo si fa con le parole di una grande autore, è ancora meglio.
Articolo di Luca Cremonesi
Tracklist di “Davide Van De Sfroos – Live 2022”
Pre-order: https://DavideVanDeSfroos.lnk.to/live2022PR
Primo vinile
Side 1
- Intro (Sulla via del Pamir)
- El Carnevaal de Schignan
- La Poma
- El Vagabuund
- 40 Pass
Side 2
- Il libro del Mago
- Pulenta e galena fregia
- Il costruttore di motoscafi
- Cyberfolk
Secondo vinile
Side 1
- Akuaduulza
- Il camionista Ghost Rider
- Il figlio di Guglielmo Tell
- New Orleans
Side 2
- Me canzon d’amur en scrivi mai
- Manicomi
- Il minatore di frontale
- Infermiera
- La machina del ziu Toni