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Deep-Purple-Whoosh

Deep Purple “Whoosh”

Nel 2020 i Deep Purple pubblicano un disco che li rappresenta per come sono oggi. Perché riposare sugli allori quando si ha ancora così tanta voglia di comporre canzoni?

Chi l’avrebbe mai pensato che nel 2020 ci saremmo trovati a recensire un nuovo album dei Deep Purple? Già solo per questo semplice fatto ci verrebbe da dire che la musica, a prescindere, fa star bene. Di certo fa bene a Ian Gillan, Roger Glover, Ian Paice, Steve Morse e Don Airey che dal 2013 – parere personale, s’intende – ci hanno regalato dischi davvero belli. E a chi storcerà il naso e penserà: ma questi non sono i Deep Purple!, potrei rispondere che all’epoca anche il Mark 3 con Coverdale e Hughes trovò i suoi detrattori, per non parlare di “Come Taste The Band” – favoloso!!! Ops mi sono lasciato andare… – con Tommy Bolin alla chitarra.

È per questo che vi propongo una sfida: provate ad ascoltare “Whoosh” – in uscita il 7 agosto 2020 – senza pregiudizi, e soprattutto senza pensare al passato ma solo al presente, a quello che questi cinque rocker attempati sono riusciti a scrivere. L’album vive di due anime: una più rock e diretta e una più sperimentale, con la quale i Deep Purple si divertono a provare nuove strade sonore. Il senso di emancipazione è forte come a ribadire che se dal vivo la band è cortesemente pregata di suonare i vecchi classici, quando si tratta di scrivere nuove canzoni, non ci sono limiti o divieti.

E se dal vivo i nostri ahimè non possono più gareggiare con la potenza e la carica adrenalinica immortalata in “Made in Japan”– e quale altro gruppo della loro generazione potrebbe – nelle nuove canzoni c’è un senso di freschezza, di divertimento e di totale naturalezza che è davvero contagioso. Pensate al singolo apripista e posto a inizio disco “Throw My Bones“: grande groove su cui s’inserisce una melodia che ti resta in testa fin dal primo ascolto, con Ian Gillan che domina con questa sua nuova veste di cantastorie piuttosto che di urlatore. Se una giovane band l’avesse scritta una canzone così, ci sarebbe stata un’esplosione di consensi.

Ma sono i Deep Purple e allora?! Dico io, ascoltatevi “Step By Step”, “The Power Of The Moon” o il secondo singolo “Man Alive” e troverete una band di quasi pensionati che mostra quanto ancora energia e inventiva abbiano. Non vi basta? Volete il divertimento condito con un po’ di deja vù? Eccovi serviti con il Rock’n’Roll sbarazzino di “What The What” o il riff granitico di chitarra e hammond di “We’re All The Same In The Dark”.

Nel 2020 i Deep Purple pubblicano un disco che li rappresenta per come sono oggi; non rincorrono il passato, o meglio, visto che lo devono fare nei lunghi tour, quando si tratta di scrivere nuove canzoni, se ne fottono. Questo approccio probabilmente non piacerà a tutti, e meno male, di certo però dovrebbe far riflettere. Perché riposare sugli allori quando si ha ancora così tanta voglia di comporre e condividere canzoni?

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Whoosh”

  1. Throw My Bones
  2. Drop The Weapon
  3. We’re All The Same In The Dark
  4. Nothing At All
  5. No Need To Shout
  6. Step By Step
  7. What The What
  8. The Long Way Round
  9. The Power Of The Moon
  10. Remission Possible
  11. Man Alive
  12. And The Address
  13. Dancing In My Sleep

Line up Deep Purple

Ian Gillan

Roger Glover

Ian Paice

Steve Morse

Don Airey

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