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Diplomatics “Is It Time To Fly?”

Il sestetto, selvaticamente, racchiude tutto l’urlo punk dalla nascita fino ai giorni nostri

Nella perenne ricerca di novità mi sono imbattuto in una ventata di freschezza di cui, tra finti rockettari nostrani e infinito gossip di Sanremo, avevo sinceramente bisogno. Ed ecco che, come un fulmine a ciel sereno, arriva alle mie orecchie la terza fatica dei vicentini Diplomatics: “Is It TimeTo Fly?”. Pubblicato il 16 dicembre 2022 per la Go Down Records, il sestetto, selvaticamente, racchiude tutto l’urlo punk dalla nascita fino ai giorni nostri e, senza mai ridurlo a stereotipo, lo impreziosisce con vari elementi. Il risultato è un’urticante, veloce, piacevole e orecchiabile miscela di Punk, Garage e Indie Rock con richiami Funk, Blues e Post-Punk moderno, capace di oltrepassare il corpo come una violenta scarica elettrica. Il tutto accompagnato dalla voce di Danny, ora urlata, ora parlata, in pieno stile Garage e mai noiosa o banale.

Garage ben udibile in “Jungle”, brano con cui il disco esordisce. Uno sbilenco inizio alla Black Lips d’annata spiana la strada verso orizzonti europei e (perché no?) più specificamente scandinavi (The Hives in primis) fino ad approdare al finale dissonante di Sax a cura di Edoardo Brunello. Ciò, in un contesto simile, risulta pure una piccola rivoluzione. Veloce come un treno, invece, “Irish Wiskyes” accompagnato dall’incessante tastiera di Andre che fa da tappeto alle chitarre fino a giungere ad una chiusura quasi Blues. Stessa sorte per “Nevah”, impreziosito da quell’attacco di flanger in chiusura sul finale come una ciliegina sulla torta.

“You Are Nothing” e “Back To You” sono schietti e veloci Punk – Rock ’N Roll che spalancano le porte a quello che probabilmente è il miglior brano del disco: “Go High”. Il riff hard è l’armonica a bocca sono gli elementi portanti, così come un ritornello che non si schioda più dalla testa. Il tutto rievoca piacevolmente una piccola leggenda del Punk Rock californiano come i Claw Hammer. Le conferme di un gran disco continuano fino alla fine: “7 Notes” scorre gradevole sulla falsariga delle precedenti con un appiglio più moderno e indie, mentre “Dancing All Alone”, altra piccola perla del disco, rievoca un certo Blues anni ’70 alla Rolling Stones, pur confezionandolo alla propria maniera. 5:09 minuti senza mai cadere nel prevedibile, quasi un classico. Cala il sipario.

La Go Down Records si dimostra come una delle etichette indipendenti più interessanti e, dopo “Last Dreamer” (la nostra recensione) degli AliX, “Is It Time To Fly?” ne è la prova vincente. Scrivere che il disco è una delle cose più eccitanti ascoltate in questi ultimi mesi non è forse una esagerazione. Un esempio di come anche l’Italia sappia produrre musica di qualità e fatta con gli attributi, lontana dalle ombre di una nota band elogiata ormai solo da una certa stampa. Ragazzi, è ora di volare! Buon ascolto.

Articolo di Giulio Ardau

Track list “Is It Time To Fly?”

  1. Jungle
  2. Irish Whiskey (remastered)
  3. Nevah (remastered)
  4. You Are Nothing
  5. Back To You
  6. Go High
  7. Seven Notes
  8. Dancing All Alone

Line Up Diplomatics : Seth chitarra  / Manu chitarra / Ovo batteria  / Danny voce, armonica, percussioni / Crudo basso / Andre piano, tastiera

Diplomatics online:
https://www.facebook.com/diplomaticx/
https://www.godownrecords.com/diplomatics
https://www.instagram.com/diplomatics_band/

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