Voglio iniziare questo articolo partendo da un aspetto che solitamente mi riservo di descrivere nel finale delle mie recensioni, ovvero la copertina di questo “LIFE” di Ellen River, album interamente autoprodotto e pubblicato il 31 marzo. Sì, perché pur nella sua semplicità e immediatezza, la cover con il sorriso di questa bella ragazza in un paesaggio di campagna mi fa immediatamente comprendere tutto l’entusiasmo, la passione e la motivazione con cui l’artista ha costruito questo pregevole disco costato un anno di lavoro e sacrifici. Il suo sguardo raggiante nella foto dell’artwork, fa crescere il desiderio di ascoltare tutta la bontà della sua musica.
Ellen River è lo pseudonimo di Elena Ortalli, giovane cantautrice e strumentista emiliana che sembra però provenire dal continente americano per le sue caratteristiche musicali. Il suo cuore batte per la musica d’oltreoceano e le sue perlustrazioni sonore partono dall’esplorazione di territori estremamente compositi. Una musica intrisa di tanti stili che spaziano dal Rock al Blues, dal Country al Folk, dagli scenari musicali West Coast e soul a sonorità più intimiste. Il tutto sempre colorato dalle peculiarità di una voce bellissima, un timbro che rimanda alla lunga tradizione di artisti statunitensi che hanno fatto la storia di questi generi lasciando il loro segno indelebile.
La musicista è al suo terzo lavoro solista. Il primo “Otis” fu in verità firmato come Elena & The Seekers nel 2014; il successivo “Lost Souls” datato 2018, già a nome Ellen River, lasciava presagire sino dal titolo le ascendenze che caratterizzavano la sua musica. Ma è con questo nuovo e ambizioso album che l’artista allarga i suoi orizzonti, fa le cose in grande e trova il coraggio di produrre un’opera dai contenuti imponenti. Il suo entusiasmo creativo l’ha spinta a elaborare questo nuovo “LIFE”, un disco doppio composto da ben 27 brani da lei composti, un’opera dai concetti universali che esprime tutto il suo potenziale. Devo essere sincero: mi spaventava un lavoro di tale mole e temevo che l’ascolto potesse alla lunga stancarmi. Ma Ellen ha saputo smentirmi con le trame di questo disco che si snodano agilmente in quasi un’ora e mezzo: l’album scorre infatti con brillantezza, estro e freschezza, un brano dopo l’altro, come se la tracklist fosse legata da un filo comune.
“Life”, singolo che ha anticipato l’uscita dell’opera, è un brano pulsante di vitalità che pone subito in risalto la caratura della cantautrice, la cui voce cristallina va a incastonarsi mirabilmente al ritmo folk / rock del motivo. In questa unica, ma essenziale parola, “vita”, si concentra ciò che il lavoro vuole esprimere attraverso i testi. Le liriche portano un messaggio rivolto all’umanità, un invito alla resistenza, alla speranza, alla felicità. Un inno alla forza anche per chi affronta le malattie dei propri cari e le vive sulla propria pelle; c’è ancora luce per chi ha tenebre e fantasmi dentro di sé e di conseguenza è necessario accantonare qualche errore commesso in passato perché il futuro sia intriso di nuovi slanci e stimoli, pronto a regalarci emozioni.
Ellen ha voluto trasmettere tutte queste sensazioni nell’unione spontanea di voce e chitarra. L’armonia è completata da una strumentazione ben assortita che va dall’impiego degli archi, come violino e violoncello, fino a strumenti di provenienza esotica, ma largamente usati nella tradizione americana, come il banjo. L’organo Hammond e la fisarmonica contribuiscono a creare le atmosfere sognanti, mentre la ritmica, oltre al basso, propone anche interventi del contrabbasso. Il tocco di classe finale è dato dall’uso della pedal steel, che conferisce ancora di più quella tonalità country ed americana roots avvertibile nelle sonorità dell’album.
In una tracklist così corposa, tutti i brani hanno una loro precisa collocazione e sarebbero degni di menzione. Sono tuttavia rimasto particolarmente affascinato da alcuni momenti che ritengo autentiche perle. Proverò quindi a citare, senza voler fare un torto agli altri pezzi, alcuni attimi che mi hanno conquistato.
Dall’inizio tipicamente blues di “Blues for G”, si passa ai ritmi folk e country di “Better Than Me”, un movimentato Swing dal bel ritornello e “The Wheel” dove è palpabile l’atmosfera West Coast. Due momenti dall’alta tensione emotiva sono costituiti dalle atmosfere vellutate e languide di “Renata” e “Waiting”, quest’ultima una ballata evocativa dove la voce di Ellen dolcissima, disegna un delicato acquarello. Climi suggestivi che si ritrovano in “Resonance”, uno strumentale western dai sapori introspettivi e impreziosito da qualche tinteggiatura psichedelica che renderebbero il brano ideale per la colonna sonora di un film. Gli arpeggi dell’acustica disegnano un paesaggio quasi onirico mentre le tastiere in sottofondo conferiscono ancora più pathos al brano.
“Elettroshock” ha un ritmo frizzante, con un piano magico e la voce di Ellen dalla liricità unica, mentre “Make It Right” dal ritmo bluegrass viene arricchita dal suono del banjo. “Just a Bad Dream” e “Would You” sono un affascinante connubio fra le caratteristiche cadenze del Country coniugate a ritmi gospel; in particolare il secondo pezzo presenta anche un intervento superbo del violoncello. Le conclusive “I’m Ready “e “Gonna Sleep With My Dreams” sono due ballate dai toni unplugged con la voce di Ellen ancora superlativa.
Questi pezzi sono soltanto una piccola parte di una tracklist corposa e priva di cedimenti che va goduta nella sua interezza proprio per la sua eccezionale coesione. “LIFE” esprime a piena voce l’incrollabile desiderio di sentirsi vivi, ma è anche la celebrazione del naturale istinto dell’umanità a ricercare la propria voce attraverso imponderabili intrecci di esperienze. Il timbro espressivo di Ellen, per esempio, ha solcato ad ampie falcate l’Atlantico, per cercare ispirazione alle radici della musica americana tingendole con pennellate di calore mediterraneo. Un album che accorcia di fatto la distanza tra Italia e Stati Uniti unendo due tradizioni diversissime ma che si incontrano meravigliosamente in un’apoteosi di colori. La talentuosa cantautrice ha trovato la chiave giusta per far girare il sincronismo tra i due mondi generando l’alchimia perfetta per una musica espressiva e delicata al tempo stesso, ricca di influenze ma coerente nel messaggio. Si concretizza così il trionfo radioso di un’artista emergente che avanza con convinzione, con fantasia, ma soprattutto con un sorriso contagioso.
Articolo di Carlo Giorgetti
Tracklist “LIFE”
CD 1
- Blues For G
- Better Than Me
- The Wheel
- Renata
- Double Trouble
- Life
- My Feet
- Resonance
- I See
- Nobody Answers
- Elettroshock
- Make It Right
- Waiting
- Farewell Witch’s Cat
CD 2
- This Time Around
- Just A Bad Dream
- Let’s Go
- Would You?
- Bubbles
- Out Of The Storm
- Lucy
- Still Learning
- Once Again
- Pirates Routes
- Inside A Picture
- I’M Ready
- Gonna Sleep With My Dreams
Line up Ellen River: Elena Ortalli voce e chitarre / Rodolfo Valdifiori basso / Diego Sapignoli batteria, percussioni / Stefano Zambardino pianoforte, fisarmonica / Enrico Giannini organo Hammond Guest musicians: Luca Falasca violino / Enrico Guerzoni violoncello / Alex Valli pedal steel / Marco Maccari banjo
Ellen River online:
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