Fuori il 29 ottobre 2021, “American Siren” è il primo album pubblicato dalla cantautrice Emily Scott Robinson per la Oh Boy Records – storica etichetta indipendente di Nashville, Tennessee, fondata nel 1981 da John Pryne e dal suo manager Al Brunetta.
Cresciuta a Greensboro, Carolina del Nord, con un passato da assistente sociale e traduttrice (è laureata in Storia e in Lingua Spagnola), nel 2011 si è trasferita a Telluride, Colorado, per lavorare a sostegno delle vittime di violenza domestica e violenza sessuale e nel giro di pochi anni è riuscita con caparbietà a realizzare il sogno di trovare il suo posto nella musica.
Dopo “Magnolia Queen” (2016) e poi “Traveling Mercies”, uscito nel 2019, la giovane cantastorie torna con un disco, anzi, una piccola raccolta di storie, che mescolano personaggi immaginari a persone significative che hanno incrociato la strada della folk singer e si rivolgono a tutti coloro che sono smarriti e soli davanti a ciò che la vita mette sul loro cammino: Penso che il filo conduttore dell’album siano quelle cose che ci chiamano e il modo in cui non possiamo resistere a quella chiamata”, dice. “Parla dei canti delle sirene che ci troviamo davanti nelle nostre vite.
Il disco – prodotto da Jason Richmond – si apre con “Old Gods”, primo singolo estratto; armonizzato a tre voci con Alexa Rose e Abigail Dwon e con il solo accompagnamento del violoncello di Duncan Wickel, è uno dei brani più originali e intensi della track list, con l’immediatezza e l’insistente preghiera di uno spiritual, una semplicità disarmante dalla direzione netta e precisa.
“Thinks You learn The Hard Way” è un lungo elenco di cose imparate lungo la strada, snocciolate con grazia, accompagnate da un arrangiamento ben attento a restare in bilico tra serietà e leggerezza; composizione condivisa con i suoi seguaci, che hanno contribuito a trovare gli insegnamenti più preziosi tramite i Social.
Se “If Trouble Comes A Lookin” è la fotografia di un incontro, quello tra un prete in crisi e una moglie infelice in un bar di un hotel in Arkansas, “Let Em Burn” – voce e piano, suonato dalla stessa Robinson – è un delicato omaggio a tutte quelle donne che seguono le regole, apparentemente riescono a tenere tutto quanto insieme, a trovare l’incastro perfetto per qualsiasi cosa, tranne per quelle piccole, tacite, parti di sè che nel frattempo stanno crollando a pezzi.
Frammenti di autobiografia li troviamo sicuramente nei quattro brani centrali del disco: “Cheap Seats”, secondo singolo estratto, storia di una cameriera destinata un giorno a realizzare i propri sogni; “Hometown Hero”, malinconica ballata dedicata a una cugina veterana morta suicida; “Lost Woman’s Prayer”, ispirata dalle parole di un amico incontrato in viaggio, ricamata dal falsetto cristallino di Emily; “Every Day In Faith”, una sorta di testamento personale, dove la voce della Robinson si intreccia con una voce maschile su un tappeto strumentale scarno e molto evocativo, culminante in un bellissimo gioco di archi. La scaletta si chiude con “Lightning In A Bottle” e “Old North State”, voce, banjo, acustica e violino che si prendono a braccetto, forse tra tutti il brano che più strizza l’occhio alla tradizione.
Semplicità, dolcezza, una voce sincera e delicata e una grande abilità nel narrare sono sicuramente le cifre distintive di un’artista che si muove tra Folk, Country, Americana e Bluegrass con naturalezza, regalando la sensazione di una morbida carezza senza fronzoli che non sapevi di avere così bisogno di ricevere.
Articolo di Valentina Comelli
Track List “American Siren”
1. Old Gods
2. Things You Learn The Hard Way
3. If You Trouble Comes A Lookin
4. Let Em Burn
5. Cheap Seats
6. Hometown Hero
7. Lost Woman’s Prayer
8. Every Day In Faith
9. Lightning In A Bottle
10. Old North State
Emily Scott Robinson online:
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