Esce per la Rude Record/EVR il 24 giugno l’ep “Deluge” dei Fairweather, blasonato e datato quintetto alt-emo-pop-punk made in Virginia, attivo dal 1999 fino al 2003 e poi in una pausa durata fino al 2011. Tre album alle spalle tutti di un decente spessore, ritornano sulla scena con quattro tracce dove si assapora un tocco per niente fastidioso post-rock dal sapore, per dirla con leggerezza, frizzantino; si ritrovano le melodie cadenti verso la scena più Pop dell’Emo targato 2000 statunitense, quello cadenzato da ballad delle scuole superiori.
Di sicuro l’ep ha una vera e propria anima e rappresenta il punto di vista, per quanto neoclassico, della band. Apprezzo il fatto che non sia stata la solita accozzaglia di tre minuti e quaranta secondi, ma ci sono pezzi che sfiorano anche i sette minuti che di sicuro è un qualcosa estremamente differente in un genere che di base si fonda sul verso e ritornello alternato per due sessioni con una variazione e/o crescendo che sfocia in un finale ritornello esplosivo. Le quattro tracce hanno una dinamicità diversa, e quindi una meritata pacca sulla spalla ci vuole per aver cercato di dare una voce diversa a quello che poteva essere l’ennesimo esempio scontato e nostalgico di una piattaforma violata, rovinata e brutalizzata che è l’Emo di quegli anni.
Se ci soffermiamo sulla parte tecnica, il disco è suonato veramente bene, i suoni dopo il missaggio e la post-produzione hanno un suono estremamente brillante. Dal punto di vista artistico il disco ha momenti cinque stelle e momenti neoclassici dove si riscontra lo scontato, ripetitivo, estremamente di genere.
Articolo di Alessandro Marano
Tracklist “Deluge”
1. Untethered
2. No Safe Corners
3. Pass Of Redress
4. Control