Pubblicato in Inghilterra il 19 settembre del 1969, il terzo disco dei Fleetwood Mac scosse l’anima di non poche persone, divenendo uno degli album più importanti del Rock inglese. Un disco tutt’altro che “facile” e istintivo, perennemente in bilico tra cavalcate chitarristiche e brani intimisti. È anche l’ultimo album con Peter Green, che abbandonerà la band per la sua costante idiosincrasia per il successo.
Il 18 settembre 2020, a 50 anni dalla sua uscita e nell’anno che purtroppo segna la scomparsa del chitarrista, morto lo scorso 25 luglio, l’album viene ripubblicato seguendo la sequenza di brani dell’edizione inglese – le due successive americane hanno tracklist profondamente diverse – aggiungendo quattro bonus che altro non solo che i singoli: la famosa “Oh Well” e “The Green Manalishi (With The Two Prong Crown)” e le relative b-side.
“Then Play On”, sarà ristampato su CD e su doppio vinile nero da 180 grammi; questa edizione deluxe e ampliata dell’album vede tutte le tracce masterizzate a metà velocità per migliorarne la gamma dinamica. Il CD sarà accompagnato da un mediabook, mentre il doppio LP conterrà un book di 16 pagine; in entrambi troveranno spazio le nuove note di copertina del biografo della band, Anthony Bozza, e una introduzione scritta da Mick Fleetwood. Questa edizione celebrativa anticiperà la release mondiale del film-concerto “Mick Fleetwood And Friends Celebrate The Music Of Peter Green”, che uscirà nel corso dell’anno.
“Then Play On” si regge su una schiettezza che all’epoca fu del tutto sottovalutata: da una parte l’improvvisazione musicale, dall’altra le parole. “Show-biz Blues” è il manifesto dell’assoluto disinteresse per la fama e i soldi e Peter Green lo canta apertamente così come i tre minuti scarsi di “Fighting For Madge” con la sua irruenza blues, o lo strumentale “Underway” che viene troncato all’improvviso lasciandoci con l’amaro in bocca, ci mostrano una band libera di improvvisare dal vivo in studio. Il nuovo Danny Kirwan dà bella mostra di sé nella ruvida “One Sunny Day” che tributa tutti gli onori al Blues e ad Albert King, al quale risponde Green con “Although The Sun Is Shining” dal sapore folk.
E veniamo a “Oh Well”: una canzone divisa in due parti diametralmente opposte per dinamica e feeling. Una canzone che è diventata una sorta di esempio per le molte che verranno dopo, basta pensare a “Black Dog” dei Led Zeppelin. Una canzone inaspettatamente sexy e sinuosa, lontana da quanto il gruppo aveva finora offerto, eppure ancora legata al Blues. L’accelerazione nel solo di chitarra nella prima parte e la seconda parte sospesa tra le nebbie lisergiche sono ancora oggi ipnotizzanti ed evocative, prova tangibile dell’immortalità di questa musica.
“Then Play On”, come pochi altri dischi, ha il dono di catturare un momento nella storia della band e della musica inglese e al tempo stesso gettare uno sguardo al futuro, un futuro che oggi a distanza di 50 anni ancora non si è del tutto manifestato.
Articolo di Jacopo Meille
Track list “Then Play On”
- Coming Your Way
- Closing My Eyes
- Fighting For Madge
- When You Say
- Show-Biz Blues
- Under Way
- One Sunny Day
- Although The Sun Is Shining
- Rattlesnake Shake
- Without You
- Searching For Madge
- My Dream
- Like Crying
- Before The Beginning
- Oh Well – Pt. 1
- Oh Well – Pt. 2
- The Green Manalishi ( With The Two Prong Crown)
- World In Harmony
Line up Fleetwood Mac
Peter Green – voce, armonica, chitarre, basso elettrico a sei corde, violoncello su “Oh well pt. 2”
Danny Kirwan – voce e chitarre
John McVie – basso
Mick Fleetwood – batteria e percussioni
Jeremy Spencer – piano su “Oh Well pt. 2”