Eccoci giunti, dopo una lunga pausa (il nostro live report del 2023), all’ottavo lavoro in studio dei bergamaschi Folkstone. Il loro nuovo album “Natura Morta”, uscito il 21 marzo, segna un nuovo capitolo di questa band italiana dalle sonorità inconfondibili segnate da strumenti tradizionali come cornamusa, arpa e ghironda unite agli strumenti tipici del Metal. La scrittura dei brani è davvero azzeccata, e sfrutta appieno tutte le sfumature e la ricchezza della lingua italiana. I due cantanti, Lorenzo “Lore” Marchesi e Roberta “Roby” Rota, interpretano benissimo i testi eseguendoli in modo sapiente e, a tratti, quasi teatrale. Rimanendo sul tema della scrittura va assolutamente citata la bellissima title track, dalle sfumature baudelairiane, fortemente evocativa a tratti quasi onirica che mette in luce davvero lo spessore artistico della band.
L’album si apre con “Alabastro”, dove l’intro di cornamusa scozzese ci trasporta subito nel mondo dei Folkstone creato, come detto prima, da questo magico incontro fra suoni del passato e suoni moderni. Un brano d’apertura molto evocativo e coinvolgente seguito dalla bellissima “Appennino” e da “Vuoto a Perdere” dove si affronta il tema del fare i conti con se stessi.
Altra caratteristica di questo disco: le collaborazioni. Il brano apripista delle collaborazioni è “Fragile” che, sviluppandosi su tonalità maggiori, risulta molto più allegro e orecchiabile, oserei dire radiofonico, che vede la collaborazione con i Modena City Ramblers. Si prosegue con la carica esplosiva di “Mediterraneo” che si avvale della collaborazione di Trevor, storico frontman dei Sadist, per arrivare alla strumentale “Mala Tempora Currunt” in collaborazione con la band paganfolk dei Daridel. Le collaborazioni si chiudono con la bellissima “La Fabbrica dei Perdenti” con gli storici Punkreas.
Finite le collaborazioni si riparte con “Scarpe Rotte”, brano molto riflessivo e introverso come lo è anche “Sulla Riva” che tratta il tema, molto delicato, della violenza sulle donne. L’album si conclude con la cover di Francesco Guccini “L’Ultima Thule” un tributo a questo artista, molto caro ai Folkstone, che hanno omaggiato più volte dal vivo. A proposito della collaborazione con i Modena City Ramblers, i Folkstone saranno protagonisti sullo stesso palco, co-headliner, il 4 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni.
“Natura Morta” è un album di grande lunghezza per gli standard odierni, ben 17 tracce, sempre piacevole non solo per le sonorità assolutamente coinvolgenti, ma come detto prima, per l’ottimo lavoro di scrittura. Un album consigliato a tutti e che ci mostra i Folkstone in grande forma.
Articolo di Daniele Bianchini
Line up Folkstone: Lorenzo “Lore” Marchesi voce / Roberta “Roby” Rota voce, cornamuse, bombarde / Maurizio Cardullo cornamuse, irish whistle, bouzouki, cetra, bombarde / Luca Bonometti chitarre / Giancarlo Percopo cornamuse, bombarde / Marco Legnani ghironda / Silvia Bonino arpa / Stefano De Santis basso / Edoardo Sala batteria e percussioni
Track list “Natura Morta”
- Alabastro
- Appennino
- Vuoto a Perdere
- Lacrime di Marmo
- Natura Morta
- Macerie
- Resta qui
- Fragile feat. Modena City Ramblers
- Mediterraneo feat. Trevor Sadist
- Mala Tempora Currunt feat. Daridel
- La Fabbrica dei Perdenti feat. Punkreas
- Scarpe Rotte
- Persia
- Sulla Riva
- Brindo Otra Vez
- L’ultima Thule (Francesco Guccini cover)
Folkstone online:
Web: www.folkstone.it
Instagram: www.instagram.com/folkstone_official/