A distanza di un anno dal loro ultimo progetto, il 23 agosto i Fontaines D.C. sono tornati con “Romance”, uscito per XL Recordings e prodotto da James Ford. “Romance” è innamorarsi alla fine del mondo, un posto per me e te, canta Grian Chatten nella title track, in un futuro distopico. L’album indaga l’amore in tutte le sue forme con uno storytelling profondo e da sempre tratto distintivo della band di Dublino, che questa volta si è spinta oltre non solo perché ha scelto di non limitarsi al proprio legame con l’Irlanda, ma ha sviluppato nuove prospettive e nuovi suoni.
Quello che l’uscita del primo singolo “Starburster” ha fatto sembrare un improvviso cambio di rotta è, in realtà, l’elaborazione di una serie infinita di ispirazioni e stimoli, come opere letterarie, film, canzoni, che, uniti al continuo bisogno di esprimersi della band, hanno permesso loro di liberarsi dell’opprimente etichetta di “poeti post punk”. I Fontaines D.C. vogliono crearsi un nuovo inizio, sentono la necessità di un cambiamento, ma ciò non significa che, con una estetica neon e surreale e un cambio look, vogliano dimenticare il proprio passato. Il singolo “Favourite”, per esempio, è estremamente nostalgico. Grian Chatten lo definisce “a warm pat on the back” proprio perché una melodia allegra avvolge un testo indubbiamente triste e carico di rimpianto, e le due realtà coesistono nel brano come in ogni esperienza umana.
Per questo motivo molte tracce, come “Motorcycle Boy” e “Horseness Is The Whatness”, quest’ultima scritta dal chitarrista Carlos O’Connell, si basano su questo principio: all’interno dello stesso brano il suono dolce e confortante della chitarra acustica è circondato da turbini di chitarre distorte, synth e seconde voci, dando origine ad un’atmosfera grottesca in cui la voce di Grian Chatten, rivelazione, è protagonista indiscussa. In “Romance” non mancano, inoltre, riff incisivi come quelli dell’amore ossessivo di “Here’s The Thing” e della relazione tossica di “Death Kink”, alternati a pezzi più stratificati e complessi come “Desire”, il che dimostra quanto l’album sia vario musicalmente pur restando coeso.
I Fontaines D.C. sono una formazione solida accomunata dalla stessa passione, e anche questa volta ogni componente della band ha contribuito con una parte di sé, perché romance è anche l’amicizia che li lega. Emblematico è il caso di “Sundowner”, brano dall’atmosfera sognante scritto e cantato dal chitarrista Conor Curley.
“Romance” è un progetto ambizioso e maturo per la volontà di essere un immaginario raggiungibile da chiunque, “Art can be a floating neverland between people. Everybody can reach out and touch it”, per usare le parole di Grian Chatten dall’intervista per Crack Magazine. L’autoconsapevolezza dei Fontaines D.C. sta nel sapere di essere autentici senza mai credersi del tutto completi, nel voler vivere alla ricerca della propria identità in un mondo moderno in cui è sempre più difficile sentire qualcosa (“In The Modern World”).
Il Romance Tour, in partenza da settembre in Canada e Stati Uniti, raggiungerà l’Italia il 4 novembre, più precisamente Milano, per una sola data già sold out. Intanto ce li siamo appena goduti il 23 giugno a Lido di Camaiore, leggete il nostro report, ma anche con il tour precedente, il 16 agosto 22 a Padova.
Articolo di Sabrina Tartarello
Tracklist “Romance”
- Romance
- Starburster
- Here’s The Thing
- Desire
- In The Modern World
- Bug
- Motorcycle Boy
- Sundowner
- Horseness Is The Whatness
- Death Kink
- Favourite
Line up Fontaines D.C.: Grian Chatten, voce/ Carlos O’Connell, chitarra, synth, voce/ Conor Curley, chitarra, voce/ Conor Deegan III, basso, voce/ Tom Coll, batteria.
Fontaines D.C. online:
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