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Gavinuccio Canu “Lievi favole”

L’album celebra e ricorda l’arte e la musica dell’artista sardo scomparso nel 2022

Il doppio vinile “Lievi favole”, uscito in 300 copie il 24 settembre, a seguito anche di una raccolta online di fondi per conto dell’Associazione culturale Gavinuccio Canu, celebra e ricorda l’arte e la musica dell’artista sardo scomparso nel 2022. Gavinuccio Canu è stato il cantante degli Atro, gruppo post punk da lui fondato a Sassari nel 1989 insieme ai fratelli Giovanni e Sebastiano Pala. Nel 1997, dopo svariati demotape, gli Atro pubblicarono l’album “S.O.S.”. Dopo lo scioglimento del gruppo, Gavinuccio proseguì la sua attività musicale come cantautore, scrivendo canzoni in italiano e in dialetto sassarese. Il cantante e frontman è stato per la musica new wave e post punk in Sardegna un punto di riferimento costante. Ha prestato la sua voce a numerosi progetti musicali che hanno visto la luce nell’isola negli ultimi anni, e ha scritto canzoni che ha conservato fra i cd nella sua casa: le interpretava in alcuni rari concerti, e amava farle ascoltare agli amici che lo andavano a trovare.

L’Associazione culturale, nata per tenere viva la memoria e l’arte di Canu, ha prodotto questo doppio disco che vede, nel primo vinile, le canzoni originali dell’artista, eseguite quasi tutte in forma acustica, prese da registrazioni originali. Il secondo vinile, invece, vede una serie di artisti della musica italiana d’autore che, a titolo gratuito, hanno partecipato al progetto. A interpretare le canzoni di Canu, diverse voci della New Wave italiana, come Andrea Chimenti, Rita Lilith Oberti dei Not Moving con Cesare Basile, Miro Sassolini, ex voce storica dei Diaframma, con Gianni Maroccolo, produttore e bassista (fra gli altri) dei Litfiba, CCCP e CSI, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, Stefano Giaccone e Lalli del gruppo hardcore folk Franti, Paolo Messere ex chitarrista e produttore dei Blessed Child Opera, ora con i Ostara‟s Bless e The Big Self e altre voci del panorama wave sardo, come Davide Catinari dei Dorian Gray, Vanvera, Domenico Canu dei La Plonge, Marco Noce (ex leader dei Maniumane) e Romina Pala (A58, Sineddoche), i Magnificat di Alessandro e Ludovico Muroni (Charme de Caroline) con l’arpista Raoul Moretti e i Brigata Stirner di Arnaldo Pontis e Roberto Belli.

Il risultato è un disco completo e ricco di musica non convenzionale, e che permette di scoprire l’arte di Canu, e allo stesso tempo di ascoltare colleghi di genere che hanno deciso di confrontarsi con questo speciale repertorio minoritario. Se il primo disco è minimale, quasi un Vasco Brondi ante litteram, con canto e chitarra a farla da padrone, con la voce di Canu scarna e solitaria, con canzoni che scavano e trovano linfa vitale nell’animo sensibile del cantautore sardo, il secondo vinile invece si arricchisce di molti suoni, con un’inattesa alta qualità, che vari artisti hanno messo in campo per un omaggio rispettoso verso chi ha scritto, non sempre senza sofferenza, quelle parole.

“Lieve favole” è dunque una bella compilation che pesca nella miglior tradizione della new wave italiana, esperienza e genere che purtroppo non gode della fama del Prog targato Italia. Non ci sono collane che ristampano i lavori, non ci sono discografie a prezzi modici. Il tutto viaggia nei circuiti del collezionismo, ormai vandalizzati da collezionisti vampiri, completisti licantropi che spolpano chiunque decida di avventurarsi nel cercare qualche disco. Pertanto, “Lievi favole” colma questo vuoto, anche se è destinato a diventare a sua volta oggetto di culto. Se il primo vinile è utile per togliere la polvere su un repertorio, quello di Canu, che di fatto è ormai introvabile, anche perché queste sono tracce casalinghe, come accadde per l’ultimo Nick Drake. Il secondo disco è un lavoro che qualifica questa operazione e rende giustizia alle parole di un artista profondo, denso e, allo stesso tempo, troppo sensibile ai colpi inferti dalla vita e dalla società che ci troviamo a vivere.

La miglior squadra possibile è stata messa in campo, e fra questi ci sono artisti che hanno dichiarato di aver partecipato volentieri al progetto perché si trattava di mettere mano a un repertorio di musica di qualità. Questa consapevolezza ha pervaso tutti gli artisti, e il risultato sono 13 tracce, una più bella dell’altra. Alcune perle, come per esempio l’intensa e struggente versione di “Lieve favole” di Paolo Messere; la caotica “Avere vent’anni” che vede all’opera il trittico Lilith con Cesare Basile e Francesca Pizzo. Graffia, ferisce e disturba anche “Piatti di plastica”di Stefano Giaccone, canzone manifesto che ribadisce, in modo più poetico, la sintesi estrema del famigerato Produci, consuma, crepa, vero mantra post-moderno della cultura anni ’80 e ’90. “Sottosopra” fa incontrare ancora le strade di Miro Sassolini (ex Diaframma) e di Gianni Maroccolo (ex Litfiba), e il giro di basso martellante che struttura la parte centrale della canzone, è semplicemente ipnotico tanto quanto splendido.

In sintesi, però, tutte e 13 le canzoni sono un ottimo omaggio, e un ritorno in campo di una scena, quella della New Wave italiana, distribuita in varie parti del Paese, che si ritrova e dimostra non solo passione per la musica di qualità, ma anche che da quell’esperienza ci sarebbe ancora linfa vitale che va messa in circolo. Un album di qualità, che chiede attenzione, ma che non delude chi, amante del genere, decide di ascoltare un lavoro suonato e concepito del 2024, e che guarda a un mondo sonoro del passato prossimo. Di questo, però, nessuno dei presenti dimostra di esserne schiavo, e nessuno dunque ha affrontato questo omaggio rimanendo invischiato in quegli anni. Tutti gli artisti hanno portato nel presente Canu grazie alla loro esperienza e sensibilità sonora che parla però la lingua del nostro presente.

In conclusione, la rilettura delle 13 canzoni di Canu, in queste nuove versioni, le rende pronte per la sfida verso un futuro dove la riscoperta sarà la base necessaria per tornare a costruire esperienze sonore qualificanti. Ecco, “Lievi favole” non è un album di cover. Non è un disco nostalgico. Non è una semplice agiografia. Si tratta, invece, di un vero album originale dove la parole sono di Canu, e tutto il resto, è farina di molti sacchi diversi, tutti però di proprietà di ottimi musicisti.

Articolo di Luca Cremonesi

Tracklist “Lievi favole”

Vinile 1

  1. Arriva l0nda
  2. Lievi favole
  3. L’ora limpida
  4. Cosa c’è di più bello
  5. Proteggimi
  6. Sottosopra
  7. (Forse) A Vent’anni
  8. È mattina presto
  9. Rispondimi
  10. Simboli
  11. Piatti di plastica
  12. Scioglile i capelli
  13. A piedi nudi

Vinile 2

  1. L’ora limpida
  2. Lievi favole
  3. Rispondimi
  4. Cosa c’è di più bello
  5. Piatti di plastica
  6. Sottosopra
  7. È mattina presto
  8. (Forse) A Vent’anni
  9. Scioglile i capelli
  10. Proteggimi
  11. Simboli
  12. Arriva l’onda

Gavinuccio Canu online:
Web www.gavinucciocanu.org
Facebook https://www.facebook.com/AssociazioneCulturaleGavinuccioCanu

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