Ho sempre poco apprezzato la musica cantata in italiano che si avventura in stili non nati sul nostro territorio. Solitamente vengono solo tradotti i testi in modo maldestro facendo perdere a tutto la carica iniziale. L’avventura di Generic Animal discograficamente comincia durante la piena esplosione dell’Itpop dreamy e la Trap meno credibile che il genere dalla sua nascita abbia mai visto sulla faccia della terra.
Luca Galizia, ovvero il nome che sta dietro l’animale generico, forte delle sue radici math-emo fin dal suo omonimo esordio risalente al 2018, usa le caratteristiche dei sound più in voga negli ultimi anni plasmandoli in maniera secondo le proprie esigenze espressive, e “Benevolent”, la sua ultima creatura disponibile dal 18 marzo 2022 sotto La Tempesta Dischi, segna un ulteriore passo avanti verso un originale commistione, se si parla dell’Italia-di Slo-core e RnB contemporaneo cantato però in italiano.
La caratteristica principale di Generic Animal è il tono confidenziale della sua musica, aspetto che in sede live è amplificato grazie a concerti dove lui fronteggia il pubblico munito solo della sua chitarra e canta con lui i suoi brani. Il mondo che descrive deriva da un viaggio tra sentimenti, sensi di colpa e desideri, un mondo popolato da creature come quella che capeggia nella copertina dell’album.
I dieci brani che compongono l’album sono tutti un concentrato di groove, riff essenziali ma incisivi e campionamenti psichedelici che spesso sforano nello strampalato, e riescono nell’intento di rendere interessante sia la sezione strumentale che i testi, cosa spesso rara nel mainstream italiano. I testi non dimenticano l’orecchiabilità pur essendo pieni di versi memorabili. La cosa particolare dell’album sono quegli episodi dove progressivamente vanno tra loro fuori tempo disgregando progressivamente il brano o stoppandolo completamente per poi riprendere poco dopo, quasi come se fosse finito un flusso di pensieri che è ripreso poco dopo.
Album consigliatissimo a tutti gli amanti di Elliot Smith così come di Niccolò Fabi, cantautorato di un esponente della generazione Y che non ha paura di parlare i linguaggi dei suoi coetanei anche a costo di risultare poco credibile a un pubblico italiano spesso troppo conservatore.
Articolo di Giorgio Cappai
Tracklist “Benevolent”
1. Piccolo
2.Incubo
3. Lifevest
4. Clermont
5. Aspetta
6. Bastone
7. Riverchild
8. So
9. Paura di
10. Recinto
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