Il debutto discografico di Gentle Sofa Diver, progetto del polistrumentista pesarese Nicolò Baiocchi, esce il 21 maggio 2021 per la Non Ti Seguo Records in cd, musicassetta e piattaforme Digitali. Il disco è un piacevole miscuglio di diverse sonorità della scena Alternative degli anni ’90 e per questo motivo subisce influenze e un fascino che vede sbucare una complessa diversificazione del suono, forgiato dall’amore per alcuni pilastri di quel periodo (vedi gli Slint di Spiderland, una discreta presenza dei Fugazi di Repeater e una sottile nota delle produzioni della Deep Elm Records di quegli anni). Anche se le nove tracce sono differenti fra loro si legano grazie alla dinamicità e presenza delle chitarra, a volte pulite, dolci e in certe occasioni completamente lasciate ai Fuzz e alle dispersioni eteree.
Impressionante e di una bellezza disarmante la traccia d’apertura “That Dream I Made”, dove dopo una fase morbidissima di chitarra in reverbero e delay si sfocia un folle un blast beat violentissimo e cadenzato, supportato dalla profondità e pienezza delle chitarra. Il tutto ritorna in un passaggio naturale quanto risolutivo nelle melodie iniziali, contornato da messaggi subliminali sussurrati da lontano e sovra-incisi.
Particolarmente interessante la scelta di creare un discorso a mio avviso figlio di quel Proto-Post-Rock con delle suite abbastanza lunghe, ma mai noiose, a cui viene aggiunto il valore del cantato e un’impronta più ruvida e sporca tipica della Alt-Noise degli anni ’90. Per quanto non sia subito percepibile, c’è una nota di MidWest Emo, alcuni passaggi tipici degli Appleseed Cast di Mare Vitalis o dei Claire De Lune.
Nella title track “In The Fish Tank” le capacità compositive di Nicolò e quel viaggio a ritroso nei gruppi sopracitati assume un’immagine nitidissima e di sicuro la traccia è quella più matura e complessa (con dei piccolissimi riferimenti al Math-Rock della fine degli anni Novanta).
Di certo la migliore produzione di tutto l’album: alla ripetitività dei riff di chitarra e la batteria costantemente sincopata e la morbidezza del bridge centrale (che sembra avvolto in una carta regalo vellutata) regala all’ascoltatore elementi di sorpresa quanto una carica emotiva che colpisce alla gola come un groppo.
Articolo di Alessandro Marano
Tracklist “Off The Fish Tank”
- That Dream I Made
- Self Sabotage
- Rain
- Seaside Winter Postcard
- A World I Used To Know
- Control
- In The Fish Tank
- Embrace
- Home