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Gianni Maroccolo e Telmo Pievani “Nomadic – Canto per la biodiversità”

Focus le migrazioni, umane e animali. Meno ovvio, invece, il metterle a confronto per far reagire il tutto, e generare una vera differenza

Il 13 settembre è arrivato sul mercato “Nomadic – Canto per la biodiversità”, l’ultimo progetto di Gianni Maroccolo, produttore e bassista, già membro dei Litfiba, CCCP e C.S.I., e di Telmo Pievani, scienziato e filosofo. I due avevano già collaborato, con ottimi risultati, nel progetto Deproducers (la nostra recensione dello spettacolo) per l’album “DNA”. Ora tornano insieme per questo nuovo progetto, e il disco, prodotto da Ala Bianca (label Al-Kemi Records), è la fedele registrazione delle prime uscite live di alcuni mesi fa.

Cercherò di contenermi perché questo lavoro, che è difficile definire concept, dato che si tratta di un genere nuovo, e cioè di un trattato in musica, qualcosa dunque che ancora non ha una specifica definizione, si candida ad essere uno dei dischi più interessanti usciti in questo 2024. Sul palco ci sono due giganti, e cioè Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, ex Litfiba, e con loro Angela Baraldi e Andrea Chimenti, artisti che hanno già collaborato con il bassista toscano, e che hanno alle spalle carriere che non hanno nulla da temere, come qualità, al confronto con i due ex Litfiba. Da questo mix, unito alla grande capacità divulgativa di Pievani, da anni impegnato su vari fronti, passando da quello dell’insegnamento universitario all’aspetto divulgativo, il tutto sempre senza mai far scadere il messaggio che viene proposto, nasce la naturale evoluzione di una serie di lavori che, qui, si condensano e trovano, come per magia, la sintesi suprema.

In altri termini, sembra che i brani di C.S.I., Maroccolo, Litfiba, Claudio Rocchi, Marlene Kuntz, PGR, Philip Glass, e Franco Battiato, siano stati scritti in anni ed epoche diverse, per questo spettacolo. Tutto si tiene, con un’opera di raffinata cucitura che ha visto in Maroccolo, genuino e raffinato Re Mida della musica italiana, dare forma ad uno spettacolo con il quale musica e scienza siglano un connubio inedito, e che sarà difficile in futuro poter scindere.

Focus dello spettacolo le migrazioni, umane (ovviamente) e animali (altrettanto ovvie). Meno ovvio, invece, il metterle a confronto per far reagire il tutto, e generare una vera differenza. Nasce così uno spettacolo dove musica e parole si fondono insieme, e quest’ultime sono quelle scritte da Pievani, scienziato di professione, e da autori che, nella loro formazione, non hanno ampolle e microscopi, ma sensibilità che hanno saputo raccontare quello che accadeva sotto i nostri occhi.

Gli incastri sono davvero perfetti. E se “In viaggio” è, ovviamente, la canzone leitmotiv di quest’opera, dato che Viaggiano i viandanti, viaggiano i perdenti / Viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti, diventa meno ovvio invece pensare a “Peste”, brano dei primi Litfiba, inserito in questo percorso. Tuttavia, quel Stanno uccidendo il mare e noi li lasciamo fare, raccontava già come le acque salate, ormai disturbato da rumori di motori, plastica e idrocarburi, sia diventato terreno di migrazioni incontrollate e incontrollabili.

“Gli uccelli” di Battiato, pur se non cantata, diventa parte integrante del testo di Pievani, dove si racconta di viaggi e rotte straordinarie che piccoli animali, che pesano pochi grammi, compiono ogni anno, attorno al mondo. Una delle parti più belle e intense di questo spettacolo, come d’altronde la bellissima esecuzione di “Ederlezi”, che conferma la grande voce di Chimenti che, nelle trame di Maroccolo, si sente a casa. Così come “In viaggio”, anche il trittico di Battiato – “Aria di rivoluzione – Sequenze e frequenze – Da oriente a occidente” – già proposto sia a Verona, nel concerto omaggio al grande siciliano, sia in parte nell’ultimo tour di Maroccolo, è un tassello di pura bellezza, dove Chimenti fa sue queste melodie con grande sapienza.

Altro passaggio davvero intenso è quello di “Nulla è andato perso”, brano che arriva dall’album “VDB23 / Nulla è andato perso”, disco scritto con Claudio Rocchi, perla di una produzione che, in questi anni, ha sfornato autentici capolavori. Infine, ma ripeto che mi limito onde evitare di scrivere a mio volta un trattato, la riproposizione di “Inquieto” nella stessa versione che si trova nel live “Nulla è andato perso”. Non me ne voglia nessuno, ma credo che questa versione sia semplicemente meravigliosa e l’unica che, forse, tiene testa all’originale, cantata da Giovanni Lindo Ferretti.  Il risultato, insomma, è un disco ben amalgamato, che già funziona in modo perfetto, nonostante sia la registrazione di uno spettacolo alle sue prime uscite. Segno che questa anomala band, formata da grandi musicisti e da uno scienziato, è già ben rodata.

Si tratta di un disco che va ascoltato in cuffia, come consiglia sempre Maroccolo, consapevoli che si tratta di un viaggio che va fatto dall’inizio alla fine. L’ascolto non deve essere spezzettato perché questi concetti, pur se all’apparenza semplici, hanno bisogno di sedimentare e di essere ascoltati così come sono stati concepiti. Con musica e parole, insieme. Senza separare le due cose. Il risultato è quello di un ibrido unico, speciale, dove la scienza, sempre più bistrattata nella nostra epoca, torna a essere una delle arti dell’ingegno dell’essere umano, e per questo si può relazionare, senza alcun pericolo di tradire se stessa, con il mondo dell’arte. Un disco splendido, da avere in casa, e da ascoltare con attenzione e passione.

L’album è disponibile in un esclusivo doppio cd con libretto contenente testi di Telmo Pievani e illustrazioni di Marco Cazzato. Sarà possibile acquistare il doppio cd esclusivamente durante i concerti o sul sito di Ala Bianca, mentre in versione digitale sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming e download. In un momento storico segnato dalle crisi migratorie, “Nomadic – Canto per la Biodiversità” esplora le rotte migratorie umane e animali con empatia e profondità, ponendoci di fronte alla realtà che tutti i popoli della Terra hanno una radice comune e invitando a superare le barriere mentali e fisiche che abbiamo eretto. Attraverso le musiche di molti e diversi autori, lo spettacolo rappresenta un’esperienza inedita e immersiva che lascia spazio alla riflessione e alla scoperta, un ponte tra arte e scienza che conferma come queste due sfere possano unirsi per comunicare temi complessi in modo accessibile e coinvolgente, nonché una testimonianza del potere dell’arte di ispirare cambiamento e consapevolezza, portando lo spettatore a interrogarsi sul significato profondo della migrazione e sulla nostra connessione con il mondo naturale.

Lo spettacolo è presentato da National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità. Istituito e finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR – Next Generation EU, si occupa di monitorare, conservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi terrestri, marini e urbani del nostro Paese, coinvolgendo 48 partner pubblici e privati, e 2000 ricercatori in tutta Italia.

Articolo di Luca Cremonesi

Tracklist “Nomadic – Canto per la biodiversità”

  1. Il naufragio della FI 74
  2. IMUS
  3. Le berte di Linosa
  4. Night and storms
  5. Inquieto
  6. Ardite imprese migratorie
  7. Tundra
  8. In viaggio
  9. Umane diaspore
  10. Sorgente d’Asia
  11. Europa, dove finisce la terra
  12. Ederlezi
  13. Malati di Zugunruhe
  14. L’altrove preludio
  15. La grande epopea americana
  16. Time to fly
  17. Aria di rivoluzione
  18. Sequenze e frequenze
  19. Da oriente a occidente
  20. Il fiume della vita
  21. Gli uccelli
  22. Peste
  23. Inventare la speranza
  24. L’esodo
  25. Il futuro sarà nomade
  26. Nulla è andato perso
  27. Opening
  28. Dateci gli scossi dalle tempeste

Il tour :

23/09 FIRENZE – Teatro Puccini, Università di Firenze, La Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori
29/09 MILANO – Teatro dell’Arte, Triennale
25/10 PADOVA – Teatro Verdi, Festival Scientifico di Repubblica
15/11 TRENTO – Auditorium Santa Chiara, Centro Santa Chiara in collaborazione con BITM.

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