Era da parecchi mesi che non sentivo un disco dagli States e come un fulmine a ciel sereno, direttamente dal Maryland, ecco qui gli Have Mercy. Poche le informazioni disponibili su questo quartetto originario di Baltimora; attivi dal 2009, quattro album all’attivo, tanti concerti in giro per gli USA e – soprattutto – una critica musicale poco cortese nei loro confronti, arrivando pure a definirli degli eterni perdenti che mai perderanno il loro status. Tralasciando le gratuite cattiverie giornalistiche e non, vi scrivo oggi del loro quinto album “Numb”. Uscito l’8 dicembre 2023 per la Rude Records, è composto da 10 brani altalenanti e fortemente emozionali, devoti a un Pop chitarristico anni ’00 senza disdegnare elementi punk estremamente leggeri, con testi che parlano della nuova relazione del cantante e della riparazione/disconnessione dei rapporti con le persone.
Apre le danze “Alive” e no, non è una cover dei ben più noti Pearl Jam: 3:21 minuti capaci di riecheggiare tutto il Post-Grunge dei primi anni 2000, dagli Hoobastank fino ai più mielosi Foo Fighters. La title track “Numb”, una ballad dall’alto tasso emotivo, va a smorzare notevolmente i toni, i quali, invece, si riaccendono in “Hey” con un ritornello più solare e speranzoso. “Friday”, tra U2 e Blink182 (si, può sembrare un ossimoro), risuona di un’inconsueta speranza malinconica. Un brano quasi adatto per primi amori adolescenziali. Chitarre acustiche e paesaggi sognanti in “Big Surprise”, capaci di gettarsi in una notevole e appiccicosa melodia. “Middle” riaccende le distorsioni e ci ricatapulta dritti agli inizi del nuovo millennio con un brano che non sarebbe sfigurato nella colonna sonora di American Pie. Con “I Can’t Stay” e “Sick Of It” tornano a mitigarsi – tra malinconia e disperazione giovanile – le atmosfere che, invece, si riaccendono con “Hit The Ground”. In chiusura “Floating”, dove un introspettivo inizio va a confluire nell’angosciante finale, perfetto per chiudere il sipario di un disco simile.
In fin dei conti “Numb” è un disco onesto e pertinente a un pubblico giovanile, grazie soprattutto alle meste melodie e agli echi di rabbia che qua e là si fanno strada. La poca voglia di buttarsi e cercare nuove soluzioni sono, sicuramente, i motivi delle critiche lette nel web, ma è evidente che a loro sta bene così. Come canta Andrea Appino l’arte è pensiero che esce dal corpo, e infondo chi siamo noi per giudicare? Se siete dei nostalgici del vostro periodo adolescenziale allora questo è un album che fa per voi.
Articolo di Giulio Ardau
Track list “Numb”
- Alive
- Numb
- Hey
- Friday
- Big Surprise
- Middle
- I Can’t Stay
- Sick Of It
- Hit The Ground
- Floating
Line Up Have Mercy: Brian Swindle voce, chitarra, tastiere / Andrew Johnson chitarra, cori / Todd Wallace batteria / Nick Woolford basso, cori
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