Svezia e Black Metal, un binomio che da più 30 anni ci delizia con gruppi e album diventati ormai parte della Storia (con la “S” maiuscola) di questo genere. Per quanto conosca quasi tutti gli oscuri anfratti di questa scena musicale, oggi mi trovo davanti a un gruppo al quale ancora non mi ero mai avvicinato. I Hladomrak sono un quartetto proveniente dalla capitale Stoccolma, tuttavia definibili come la creatura artistica del chitarrista e fondatore Evgenerator, al secolo Evegny Igorevich Shkenyov, musicista nato nella per niente svedese città di Riga in Lettonia.
Questo progetto, nato nel 2011, approda quattro anni dopo il suo ultimo lavoro al terzo disco dal titolo “Archaic Sacrifice” rilasciato su Non Serviam Records il10 settembre 2021. Un album che già dai primi ascolti spicca per una produzione e un’esecuzione davvero magistrale, atte ad arricchire un lavoro assolutamente maiuscolo in fase compositiva: siamo di fronte infatti a un disco che ovviamente va a prendere a piene mani dallo stile Black Metal Svedese, andando però a rompere certi canoni con inserimenti che mi hanno ricordato realtà musicali molto distanti da quelle delle terre scandinave.
Le dissonanze incastonate sopra i riff melodici classici del Black Metal la fanno da padrone (tratto riscontrabile in gruppi come SRD dalla Slovenia o nei lituani Luctus) andando a creare un effetto straniante che catapulta l’ascoltatore nella densissima atmosfera creata da questa band sul disco in questione. Il lavoro maniacale alla batteria, cortesia del quasi non umano Nils Fjellstrom (conosciuto come Dominator, ex batterista dei Dark Funeral) tiene altissimo il ritmo complessivo del disco con una prova superba dietro le pelli: per quanto sui già citati Dark Funeral la sua incredibile perizia batteristica fosse limitata al blast-beat a 100 km/h, in questo “Archaic Sacrifice” finalmente possiamo goderci tutte le varie sfaccettature della sua tecnica, tratto accentuato e valorizzato da riff di chitarra assolutamente fantastici.
Sì, perché per quanto i rimanenti membri della band siano ugualmente meritevoli di lodi, le parti di chitarra del fondatore Evgenerator sono la vera punta di diamante: il perfetto mix fra parti classicamente Black Metal, altre meno comuni ma sempre perfettamente a tema e una serie di assoli da brividi (esempio lampante la doppietta su “Fozforos Insigna” e “Saith”) rendono questo “Archaic Sacrifice” un trionfo totale. Plauso in chiusura anche allo strepitoso lavoro vocale, che riesce a ergersi con originalità e potenza sopra questo gorgo nero pece creato dalla strumentazione, che squarcia l’oscurità totale generata da questo disco: provare per credere la prova maiuscola sulla traccia “Asterial Well”, pezzo più posato interpretato in maniera assolutamente agghiacciante da un cantato straziato che strizza l’occhio al leggendario Attila Cshiar dei Padri del genere Mayhem.
Un disco che mi ha sorpreso davvero, regalandomi un ascolto piacevolmente inaspettato per consistenza e qualità: la super-produzione, che normalmente tenderebbe a non compiacermi minimamente in ambito Black Metal, in questo caso funge da perfetto catalizzatore di una scrittura dei brani brillante e sempre ispirata, capace di donare momenti musicalmente eccellenti avvolti nelle spire di un Black Metal senza pietà e ricco di tetra grandiosità.
Articolo di Lorenzo Bini
Tracklist “Archaic Sacrifice”
1. Fozforos Insigna
2. I Zinew
3. Tiethu’m
4. Wistarbor
5. Saith
6. Asterial Well
7. Port End
8. Niel’n
Line-up Hladomrak
Evgenerator – Chitarra e Voce / Talon – Voce / Dipa – Basso / Nils Fjellstrom – Batteria
HLADOMRAK online:
www.hladomrak.band
https://www.facebook.com/Hladomrak www.hladomrak.bandcamp.com