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Hollywood Undead

Hollywood Undead “New Empire Vol. 2”

“New Empire Vol.2” si pone come la continuazione del primo capitolo. Qui si predilige il Rap mentre nell’altro la faceva più da padrone il Metal. Insieme raggiungono un equilibrio perfetto

Lo scorso febbraio gli Hollywood Undead pubblicavano il loro sesto album in studio, “New Empire Vol. 1“,  annunciando che entro la fine dell’anno sarebbe arrivato il secondo volume, e infatti puntualissimo il 4 dicembre è uscito “New Empire vol. 2”. Non ha tradito le aspettative questo album, se il primo episodio conteneva brani dalla forte impronta rock/metal, nel suo successore i toni si smorzano un po’ e ci addentriamo in un ambito dal sapore decisamente più rappeggiante ma anche più affine allo stile per cui la band californiana è diventata famosa.

I fan che, impazienti, hanno dovuto attendere il secondo volume di “New Empire” per questi faticosi mesi, hanno potuto pregustarlo grazie ai quattro singoli che hanno preceduto l’album, il primo in particolare, “Idol”, una vera bomba di adrenalina, si insinua fin da subito nella corteccia cerebrale causando un assalto ritmico degno della soundtrack di Doom.

Il brano è letteralmente un caos di strumenti, elettronica e parole proprio come descritto dallo stesso Johnny 3 Tears: Penso che il video rappresenti al meglio il caos e il tumulto della canzone stessa. Organizzato e introspettivo. Ma sempre qualcosa di insidioso proprio sotto la superficie. Infatti, nonostante il sound spiccatamente techno, il testo, quasi completamente rappato, affronta un tema alquanto insidioso, quello del fan che idolatra il suo artista preferito come se fosse un dio mentre invece il personaggio in questione nasconde oscuri e vergognosi segreti e sicuramente non si sente qualcuno da prendere a modello: Non sono il tuo idolo, ragazzo, e sono pieno d’odio / Non posso salvarti ora, non sono un salvatore.

Il brano è cantato a tre voci e vede una delle molte collaborazioni presenti nell’album, quella con il rapper statunitense Tech N9ne che dà ampia dimostrazione delle sue doti di fast rapper. “Idol” è presentata in altre due versioni come bonus track, ognuna gode del contributo di un artista diverso, Ghøstkid per la prima, che regalano al brano ancor più durezza se possibile, grazie anche alla fonetica tedesca e a quel tocco metalcore che rende quasi impossibile non cedere alla tentazione di una pogatina, mentre per la seconda gli Hollywood Undead si sono rivolti al rapper russo Kurt92.

Le collaborazioni non si fermano a “Idol” ma le troviamo sparse in tutto l’album. Interessante l’apporto dato da Jacoby Shaddix, dei Papa Roach, e Spencer Charnas, degli Ice Nine Kills, alla variante di “Heart of a Champion”, altro brano di punta, amatissimo dai fan, e pezzo già presente nel primo volume ma che qui vediamo in una veste ancora più aggressiva della precedente dando enfasi ad un testo – riadattato per l’occasione tra l’altro – che vuole (e ci riesce in pieno) essere motivazionale.

La band statunitense gioca molto sul creare connessioni tra i brani dei vari album, talvolta in maniera evidente proponendo più versioni di uno stesso pezzo, come nei casi già citati ma anche facendo collegamenti meno espliciti come succede ad esempio con “Worth it”, intenso e straziante brano che affronta il tema dell’amore malato ed ossessivo. La canzone sembra voler fare da contraltare ad un’altra che affronta lo stesso argomento ma da un differente punto di vista, “Black Dahlia” (contenuta nel disco di debutto in “Swan Songs”), dove chi canta sta male a causa di qualcuno che l’ha ferito (in modo tragico) mentre in “Worth it” è la persona che canta ad aver fatto del male a chi amava.

I temi trattati nell’album non sono certo leggeri o superficiali, anzi spesso sono profondi e oscuri, ma se la già citata “Worth it” appesantisce l’atmosfera con una melodica adeguata al testo, nelle altre canzoni il tutto viene smorzato da sound più vivaci e catchy, corrisposti da cantati energetici in cui spesso sono presenti i tipici guizzi esplosivi della band che caricano a mille chi ascolta.

Come era stato per il Vol. 1, anche in questa seconda parte di “New Empire” si fa largo uso del multivoice, si mixano sapientemente rap, metal ed elettronica, ottenendo canzoni che riescono a mettere d’accordo i gusti musicali di molti, attraendo un pubblico variegato, qualità questa che forse è proprio la forza degli Hollywood Undead.

“New Empire Vol.2” si pone come la continuazione del primo capitolo, sicuramente come era stato anticipato dalla band, qui si predilige il Rap mentre nell’altro la faceva più da padrone il Metal, ma non c’è dubbio che insieme raggiungono un equilibrio perfetto, sono l’uno la metà dell’altro ed insieme formano il tutt’uno “New Empire” che è stato concepito dalla band che li ha creati.

Articolo di Cristina Giacomelli

Track list di “New Empire Vol. 2”

1. Medicate
2. Comin’ Thru The Stereo (feat. Hyro The Hero)
3. Ghost Out
4. Gonna Be OK
5. Monsters (feat. Killstation)
6. Idol (feat. Tech N9ne)
7.Coming Home
8. Unholy
9. Worth It
10. Heart Of A Champion (feat. Papa Roach & Ice Nine Kills)

Bonus Tracks 
Idol feat. Ghøstkid
Idol feat. Kurt92

Line up Hollywood Undead

George “Johnny 3 Tears” Ragan – Voce e basso / Dylan “Funny Man” Alvarez – Voce / Daniel “Danny” Murillo – Voce, tastiera e chitarra / Jorel “J-Dog” Decker – Voce, voce growl, chitarra, basso, tastiera e sinth / Jordon “Charlie Scene” Terrell – Voce, cori e chitarra solista

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