Gli Huge Molasses Tank Explodes tornano con “III”, il loro terzo album, fuori il 6 settembre per Tidal Wave Records. Nati a Milano come duo nel 2013 da Fabrizio De Felice (voce, chitarra e synth) e Gabriele Arnolfo (batteria), hanno modificato negli anni la propria formazione fino a raggiungere la line up odierna, con l’ingresso di Giacomo Tota alla chitarra, Luca Umidi al basso e Michele Schiavina in sostituzione di Arnolfo alla batteria. Dopo tre anni di pausa, la band ritorna con un album straordinario che segna, almeno per il momento, il culmine della loro discografia. Il nome della band prende ispirazione da un evento storico reale: l’esplosione di un enorme serbatoio di melassa nel 1919 a Boston, che provocò 21 morti e 150 feriti. Un’immagine potente, che ben rappresenta il sound della band, dirompente e allo stesso tempo dolce, fluido, morbido, come un’incontenibile esplosione di melassa.
Lo stile musicale del gruppo si espande in un universo caleidoscopico di generi: gli Huge Molasses Tank Explodes fondono sapientemente Synth-pop, Shoegaze, Krautrock e Garage Rock, ritraendo scenari sonori che sembrano provenire da un’altra dimensione. Le chitarre e la voce ovattata si muovono come echi lontani attraverso scenari cosmici; per tutto l’ascolto dell’album si ha la sensazione di fluttuare in uno spazio senza gravità e guardare il mondo dall’interno di una bolla.
L’album ha una struttura piuttosto omogenea: ogni traccia si incastra perfettamente con la precedente. I singoli selezionati dall’album sono decisamente tra i brani più rilevanti: “Distant Glows” porta a una deriva psichedelica che trae evidente ispirazione nei primi anni ’70, mentre “Bow Of Gold” rievoca i synth tipici del Krautrock, mischiandoli ad elementi Space-rock in una trama lenta e intrisa di riverbero, dal carattere sognante e introspettivo. “Indeterminate” introduce poi una svolta nel percorso dell’album, aggiungendo sonorità elettroniche più variegate e un ritmo più serrato, il cui finale si espande in un’esplosione stratificata di riff spaziali di chitarre, sintetizzatori cosmici e voci lontane, elevate dall’uso del vocoder.
Rispetto al precedente “II”, la band ha raffinato ulteriormente il proprio stile. Le atmosfere di “III” sono ancora più eteree e fluttuanti, con voci che si fondono delicatamente con la parte strumentale, quasi a diventare un eco di sottofondo. Si percepisce un ribaltamento dell’uso tradizionale della voce, che è solitamente dominante, mentre qui si dissolve armoniosamente tra gli altri strumenti. Questo lavoro non è solo più complesso della discografia precedente della band, ma anche infinitamente più elegante, esito di una ricerca stilistica e di un lavoro di rifinitura che ha decisamente dato i suoi frutti.
Quanto alla mia esperienza, ho ascoltato l’album come sotto ipnosi. Il riverbero della voce mi ha riportato ad atmosfere ultraterrene, le chitarre fuse a strati su strati di synth mi hanno catapultato nello spazio. È un sound che evoca immagini e sensazioni; basta chiudere gli occhi per essere trasportati in galassie lontane, dove ogni suono allontana l’ascoltatore dalla percezione del tuo corpo. Per quasi quarantuno minuti è come non essere più sulla Terra.
“III” è un lavoro denso, complesso e trascinante. Chiunque verrebbe ammaliato dalle atmosfere crepuscolari e malinconiche create dagli Huge Molasses Tank Explodes, capaci di trasformare un album in un’avventura extrasensoriale. È un’esperienza che va oltre il semplice ascolto: c’è un pianeta intero dietro a questo album.
Articolo di Marta Mazzeo
Tracklist “III”:
- Rise
- Bow Of Gold
- Tenuous Form
- Distant Glows
- Indeterminate
- Eerie Light
- The Fall
- Endless Mourne
Line up Huge Molasses Tank Explodes: Fabrizio De Felice voce, chitarra, synth / Giacomo Tota chitarra / Luca Umidi basso / Michele Schiavina batteria
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