Fuori per Locomotive Records il 17 maggio 2024 “Nevermind The Tempo” degli I Hate My Village, gruppo formato da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calbro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena) Questa è una super band molto anticonformista anche nei suoi singoli componenti, che produce una fusione molto particolare, contaminata e auto-contaminata, rischiosa e astratta. Il rischio è quello che si corre quando si vuole restare a tutti i costi fuori dai cliché, riuscendo invece ad ottenere l’effetto esattamente contrario. Ma è un rischio. Non una certezza.
Non c’è niente di certo qui, e meno male. Lo scrivo in accezione estremamente positiva, sia chiaro. Tutte le canzoni che compongono la track list corrono su una linea sottile che serpeggia e prende varie forme senza mai definirne alcuna con tratti decisi.
Mancano totalmente i punti di riferimento. Non c’è un concept. Non un fil rouge.
Sembra una miccia che brucia e brucia ma non arriva mai alla dinamite. Un timer che scorre mentre un artificiere deve decidere se tagliare il filo nero o il filo rosso e alla fine non decide niente, non esplode niente, e il timer continua a ticchettare. Se dovessi fare un paragone cinematografico potrei mettere in un calderone Kubrick, Tarantino, David Lynch e Luis Bunuel con poca acqua, tanto sale e… in bocca al lupo!
Cosa ne esce? Ne esce una cosa che puzza di genio lontano un miglio, di difficile gestione, comprensione e digestione. Ma è proprio questo il bello. “Nevermind The Tempo” è un lavoro che merita tanti ascolti ma separati l’un l’altro. Va fatto sedimentare per poi essere ripreso e riassaggiato.
È ostico, machiavellico, lavora come la brace non ancora spenta, pronta a divampare appena concedi un po’ di combustibile. E concediamolo questo combustibile!
È uno dei dischi più “difficili” di questo 2024, almeno per quanto riguarda il mio ventaglio di ascolti.
È un disco che ti sfida, dal primo all’ultimo brano.
È un disco che scatena una sorta di “rissa” interiore senza né vincitori né vinti, con qualche ceffone preso e qualcun altro dato, ma che ti risveglia e ti scuote fortemente da quella peste bubbonica che viene propagata per le radio. Alleluia!
Credo che l’intento dichiarato di questo progetto pare essere proprio questo: provocare. E se così fosse: complimenti: missione compiuta!
La band si prepara anche a tornare in concerto sui palchi di tutta Italia. Le prime date annunciate del tour, sono il 22 e 23 maggio al Locomotiv Club a Bologna a Express Festival, il 25 a Torino a Jazz Is Dead, il 7 luglio a Sesto Al Reghena (PN) a Sexto’Nplugged, il 12 ad Agrigento a Ellenic Music Festival e il 14 agosto a Maida (CZ) al Color Fest. Info e prevendite: www.dnaconcerti.com
Articolo di Bruno Giraldo
Track list “Nevermind The Tempo”
- Artiminime
- Water Tanks
- Italiapaura
- Eno Degrado
- Mauritania Twist
- Erbaccia
- Jim
- Dun Dun
- Come una Poliziotta
- Broken Mic
Line up I Hate My Village: Marco Fasolo Bass, Keys / Alberto Ferrari vox, guitar / Fabio Rondanini drums, percussion / Adriano Viterbini guitar, bass, piano, keys, vox
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