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Inhaler

Inhaler “My Honest Face”

Quello che tutti avremmo voluto chiedere agli U2 di continuare a essere

Ascolti gli Inhaler e subito vieni avvolto da un sound che arriva dritto dagli anni Ottanta, quello stesso sound che Elijah Hewson respira fin da quando era bambino e che ormai fa parte di sé e del suo DNA. Elijah Hewson è figlio di Bono Vox, e agli U2 queste prime tracce degli Inhaler immancabilmente s’ispirano molto. Le somiglianze, musicali e non, a oltre trent’anni di distanza, sono tante e neanche troppo velate: anche in questo caso ci troviamo di fronte a quattro ragazzi che si incontrano al liceo e condividono la stessa passione per le linee di basso “sporche” – come le definiscono loro -, i ritmi martellanti e le melodie contagiose.

Inhaler si formano nel 2017 ma debuttano nell’autunno di quest’anno con sette brani in cui c’è tutto. In “My Honest Face”, traccia che ha riscosso maggior successo digitale a oggi, ritroviamo nella voce i tratti caratteristici del Bono degli esordi. Impossibile non fare un confronto, la somiglianza c’è, si sente, piace e funziona. “There’s No Other Place” è caratterizzata da un suono più cupo, chitarra, basso e batteria, la voce entra molto dopo, quasi riusciamo a percepire un sentore di Kraftwerk. “It Wont’ Always Be Like This”, singolo di debutto, cambia decisamente marcia, è più melodico, si esplorano territori più pop, quasi come se fosse la prima volta che ci avventuriamo in questo mondo, e ne rimaniamo affascinati.

Mentre i brani scorrono, ci lasciamo cullare e sedurre dal piacere di riascoltare quei suoni che molti di noi hanno perso l’abitudine di sentire, quello che tutti avremmo voluto chiedere agli U2 di continuare a essere, ma non è certo questo il luogo per queste considerazioni, muovere critiche. La band di Bono ha seguito un’evoluzione tutta sua e il continuo sperimentare si è dimostrato essere il loro punto di forza, grazie al quale sono riusciti a mantenere una posizione di assoluto e indiscutibile prestigio nel mondo della musica.

Dobbiamo quindi preservare e lasciare questi nuovi gruppi semplicemente liberi di essere ed esprimersi, proprio così come lo sono stati i “padri” prima di loro, senza puntare il dito contro soltanto perché hanno nel sangue quel ritmo, quelle note, quelle vibrazioni. Il viaggio di ritorno indietro nel tempo può, sia per i più nostalgici che per chi dalla musica chiede di più, essere meraviglioso. Inhaler oggi, Greta Van Fleet ieri, domani chissà … il Rock non è morto, anzi, è vivo e vegeto, sa ancora pungere, dire la sua, tuonarci dentro. Caliamo via i pregiudizi, apriamo le porte della percezione, torniamo ad ascoltare con orecchie vergini e tutto ci apparirà più bello.

Articolo di Andrea Scarfì

Line up Inhaler: Robert Keating Bass / Ryan McMahon Drums / Josh Jenkinson Lead guitar / Elijah Hewson Vocals and rhythm guitar

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