Il concetto dell’album nato durante il lockdown è ormai diventato un tema ampiamente discusso, quasi un cliché. Quando la pandemia ha stoppato i tour e ci ha chiusi nelle nostre case, gli artisti non avevano altra scelta se non creare, creare e creare. Per Jamila Woods si è scatenato un periodo di autoanalisi che si è protratto per due anni, portando a risultati trasformativi, e spingendo la sua arte verso livelli superiori di emotività. Con 17 tracce, “Water Made Us” esce il 13 ottobre per Jagjaguwar, anticipato dai singoli “Tiny Garden” e “Boomerang”.
Ma “Water Made Us” è molto di più di un semplice album creato durante il lockdown. È il lavoro migliore di Jamila Woods fino a oggi, e lo dico dopo aver ascoltati i precedenti. Si tratta di uno dei dischi più coinvolgenti e illuminanti che avrete il piacere di scoprire quest’anno, soprattutto sul versante dei testi, pur offrendo spazio a Woods per crescere ed espandere la sua musicalità, dando vita a un equilibrio delicato tra parole e arrangiamenti. R n’B? Pop? E chi lo sa… non importa. Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con Chris McClenney, un co-creatore che ha apportato un’ampia varietà di esperienze musicali.
“Water Made Us” rappresenta una sontuosa fusione di idee creative, e offre un ascolto coinvolgente dall’inizio alla fine. La struttura dell’album è stata attentamente curata anche dal punto di vista della track list. Per esempio la bellissima melodia neo-soul di “Tiny Garden”, che mette in risalto la voce di Jamila insieme a Duendita. L’apparizione del collega poeta di Chicago, Saba, in “Practice”, o la traccia dalle sfumature pop “Boomerang”, una collaborazione con NAO, che spinge la complessa arte di Jamila verso nuovi territori.
Jamila Woods, inizialmente riconosciuta come poetessa, ci regala con “I Miss All My Exes” una meravigliosa espressione di spoken word sulla consolazione di una relazione, avvolta da chitarre eteree cariche di effetti sognanti che ci riportano agli anni ’90. “Send A Dove”, invece, sorprende con una produzione distorta che a tratti ci fa immergere in un’atmosfera da club.
Concludendo con l’ottimismo contagioso di “Good News” e la luminosità di “Headfirst”, “Water Made Us” è veramente eccezionale. Pur essendo ampio nella sua portata, riesce a mantenere un’intimità nell’ascolto che ci fa immergere in un ciclo di brani che diventano uno specchio delle nostre stesse esperienze. È un progetto che sembra arricchire la nostra vita, poiché “Water Made Us” fa luce sui nostri pensieri più intimi, che di solito sono chiusi nei famosi cassetti dell’anima, e ci invita non solo a tirarli fuori da lì, ma anche a viverli.
Articolo di Bruno Giraldo
Tracklist “Water Made Us”
- Bugs
- Tiny Garden (feat. Duendita)
- Pratice (feat. Saba)
- Let the cards Fall
- Send A Dove
- Wreckage Room
- Thermostat (feat. Peter Cotton Tale)
- Out of the doldrums
- Wolfsheep
- I Miss all My Eyes
- Backburner
- Libra Intuition
- Boomerang
- Still
- The best Thing
- Good News
- Headfirst
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