25/12/2024

Vinicio Capossela, Taneto di Gattatico (RE)

26/12/2024

Vinicio Capossela, Taneto di Gattatico (RE)

27/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Napoli

27/12/2024

Edoardo Bennato, Roma

27/12/2024

Quintorigo e John De Leo, Torino

28/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Molfetta (BA)

28/12/2024

PFM, Senigallia (AN)

28/12/2024

PFM, Isernia

28/12/2024

Beatrice Antolini, Rosà (VI)

28/12/2024

Cleopatras, Firenze

28/12/2024

Quintorigo e John De Leo, San Martino Buon Albergo (VR)

30/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Catania

Agenda

Scopri tutti

John Carpenter “Anthology II”

La caratteristica più importante del Carpenter musicista sta nel fatto che il suo modo di comporre colonne sonore ha reimpostato gli standard

Lunga vita all’etichetta Sacred Bones, che continua a supportare l’immenso lavoro di John Carpenter con l’uscita di “Anthology II (Movie Themes 1976-1988)”, fuori dal 6 ottobre 2023. E potremmo fermarci anche qui, di fronte a quel magico periodo indicato fra le due date, perché è in quell’arco di tempo che il Master Of Horror ha sfornato i suoi più grandi capolavori, pellicole indimenticabili che hanno fatto non solo la storia del genere, ma del cinema tutto. Forse la caratteristica più importante del Carpenter musicista sta nel fatto che il suo modo di comporre colonne sonore ha reimpostato gli standard, ha creato un marchio, e in tal senso quest’uscita risulta ancora più preziosa, sia per gli appassionati che per i neofiti che vorrebbero approcciarsi all’arte del Maestro. Ma andiamole a scoprire queste nuove versioni, arrangiate a sei mani con gli ormai fidati Cody Carpenter (ai sintetizzatori) e Daniel Davies (alle chitarre).

Si parte con “Chariots Of Pumpkins”, da “Halloween III”, che potrebbe essere tranquillamente un manifesto del modus Carpenteriano di creare musica da film, con l’eterno e oscuro synth a fare la parte da padrone e le atmosfere cupe, esaltate da un videoclip minimal in cui, su piano fisso, si trasformano all’infinito (l’uno nell’altro) un teschio, un Jack-o’-lantern e il volto di uno stregone demoniaco.      
Si sale ancora di livello con “69th St. Bridge”, dal masterpiece “1997: Fuga Da New York”, in una veste ancora più spigolosa e disturbante, oserei dire ansiogena, coadiuvata da un videoclip durante il quale si succedono animazioni in bianco e nero che rappresentano tutti i personaggi e gli elementi principali del film.

Per quanto ami il 100% della filmografia di Carpenter, siamo arrivati al brano che personalmente attendevo di più: “The Alley (War)”, tratto da “Grosso Guaio A Chinatown”. Ai tempi la pellicola passò come materiale di serie B e fu quasi ignorato al botteghino; la verità per fortuna è venuta a galla per merito del Signor Tempo che, come sempre, alla lunga fa emergere la verità. Il film infatti è esponenzialmente cresciuto nell’immaginario collettivo tanto da diventare un cult, grazie a personaggi iconici come Jack Burton e David Lo Pan, ma anche a brani come “The Alley” (in questa versione ancora più rockeggiante), che tratteggiano in note l’esatta estetica delle immagini proposte sul grande schermo. 
E passiamo a un altro gioiello: “Wake Up”, tratto da “Essi Vivono”, opera che dovrebbe essere trasmessa obbligatoriamente in tutte le scuole di ordine e grado, per svegliare le coscienze e lasciare che i ragazzi costruiscano delle personalità autonome, libere, senza paraocchi. L’elaborazione della canzone in questo caso risulta più brillante, con un’esaltazione dei medio-alti che va a sposare tematicamente la critica della mala fruizione dei media, l’impatto deleterio e lobotomizzante che hanno i mezzi d’informazione sul popolo.

“Julie’s Dead”, da “Distretto 13 – Le Brigate Della Morte”, e “The Shape Enters Laurie’s Room”, da “Halloween II”, sono i due brani più brevi, entrambi sotto i due minuti, semplici e potentissimi a livello espressivo. Il primo grazie al suo andamento malinconico che esalta tutti i toni minori possibili, il secondo in qualità di canone Ambient, di pura evozione orrorifica con tanto di colpo di scena.    
Dal capitolo II di “Halloween” passiamo al III, con “Season Of The Witch”, naturale prosecuzione del pezzo precedente, sospeso e attendista, come dev’essere qualsiasi cattivo sanguinario nascosto nell’angolo più buio. “Love At A Distance”, da “Il Signore Del Male”, trasuda malvagità, evoca in maniera teatrale ed elettrica la parte oscura di ognuno di noi, facendoci sedere accanto al nostro alter ego d’ombra.   
E torniamo di nuovo a “Halloween II” con “The Shape Stalks Again”, dall’andamento scattoso e le percussioni come monoliti che conducono il condannato a morte fino all’esecuzione finale.           

Siamo dunque giunti alle tre canzoni più attese dell’intera raccolta: “Burn It”, “Fuchs” e “To Mac’s Shack”, tratte da “La Cosa”. Si tratta di 3 inediti non utilizzati nel film, scritti in collaborazione col maestro Ennio Morricone, cui Carpenter chiese di scrivere la colonna sonora. Il loro fu un rapporto complicato fin dall’inizio, e in effetti molto del lavoro di Morricone non fu usato durante la sonorizzazione della pellicola, in quanto il regista per alcune scene avrebbe voluto elaborazioni più semplici, meno orchestrali (e di quei passaggi specifici, infatti, si occupò personalmente). Ascoltare oggi parte di quelle out-takes è affascinante e rivelatorio, richiama in maniera immediata quei desolati paesaggi di ghiaccio in cui è ambientata la storia, e denota (non che ce ne fosse bisogno) la capacità camaleontica del nostro compianto Ennio. “Walk To The Lighthouse”, da “La Nebbia”, suona ancora più sinistra della precedente versione… ed eccolo montare di nuovo di fronte ai nostri occhi quel soffice manto bianco mortale, ai piedi del faro, a fagocitare l’intera baia.     
      
Non poteva che chiudere i giochi un estratto dal film che rese Carpenter popolare in tutto il mondo: il primo “Halloween”. Questo riarrangiamento di “Laurie’s Theme” è estremamente interessante perché la traccia è stata del tutto svuotata; suona scarna e basilare come non mai, come se il Nostro volesse rivolgersi direttamente all’essenza della sua prima ispirazione, facendo emergere la forza di quell’idea compositiva in particolare, e del suo universo musicale più in generale.      

Insomma, un regalo coi fiocchi questa nuova antologia, da gustare a pochi giorni da Halloween, in attesa che prima o poi John Carpenter torni dietro la macchina da presa e ci regali il suo testamento definitivo, sia visivo che musicale

Articolo di Simone Ignagni

Track list “Anthology II”

  1. Chariots Of Pumpkins (Halloween III)
  2. 69th St. Bridge (1997: Fuga Da New York)
  3. The Alley (War) (Grosso Guaio A Chinatown)
  4. Wake Up (Essi Vivono)
  5. Julie’s Dead (Distretto 13 – Le Brigate Della Morte)
  6. The Shape Enters Laurie’s Room (Halloween II)
  7. Season Of The Witch (Halloween III)
  8. Love At A Distance (Il Signore Del Male)
  9. The Shape Stalks Again (Halloween II)
  10. Burn It (La Cosa)
  11. Fuchs (La Cosa)
  12. To Mac’s Shack (La Cosa)
  13. Walk To The Lighthouse (La Nebbia)
  14. Laurie’s Theme (Halloween)

Line up: John Carpenter sintetizzatori / Cody Carpenter sintetizzatori / Daniel Davies chitarre

John Carpenter online:
Website https://theofficialjohncarpenter.com/
Facebook https://www.facebook.com/directorjohncarpenter/
Instagram https://www.instagram.com/JohnCarpenterOfficial/

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!