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Kristian Marr “No Memory”

Nove brani che si discostano in parte dalle sue radici folk ma che affondano le basi sulla costruzione di melodie potenti e Rock’n’Roll

“No Memory” è il primo album da solista del giovane cantautore inglese Kristian Marr, fuori l’8 dicembre 2020 su etichetta Fil1933Group. Il disco vede in “Space and Time” il singolo di apertura la scorsa estate seguendo una pianificazione di pubblicazioni e uscite iniziali che sono state riviste e adeguate alla situazione causata dal Covid, una circostanza che però non ha impedito la release dei singoli successivi, ripresa in settembre con “Eye of the Storm”, dando il “la” al lancio definitivo del nuovo lavoro di Marr il quale verrà accompagnato da una vera e propria perla musicale riservata al giorno di uscita ufficiale dell’album.

Perché di Marr abbiamo sì detto che è giovane, ma alle sue spalle vanta già solide e importanti radici, sia musicali che artistiche, e per coronare il debutto di questo suo primo LP è andato a ripescare un gioiello custodito gelosamente per molti anni, uno di quegli oggetti che si sfoggiano solo in occasioni speciali, tant’è la sua pregevolezza a renderlo esclusivo. Grazie a Marr ci avviciniamo al nuovo anno lasciandoci alle spalle questa annata orrenda con un singolo – che non farà parte della track list ufficiale di “No Memory” – inciso alcuni anni fa con quella che fu in primis sua amica, mentore e collaboratrice artistica.

Saltano gli schemi spazio temporali, ed ecco che “So Strange” squarcia il cielo con tutta la sua meraviglia riportando in vita una delle voci più significative e potenti di sempre, quella di Amy Winehouse. È  proprio per la cantautrice inglese che Marr partecipa agli albori della sua vita da musicista come chitarrista alle sessioni live e in studio, un inizio di carriera fortemente incentivato da Amy che lo portano a costruire e unire lentamente i pezzi della sua strada musicale, non facendosi mancare in più occasioni altrettante importanti features, come quella avuta con Noel Gallagher, il quale ha partecipato con qualche contributo alla chitarra per il primo progetto da solista di Kristian, quello con gli “Spring Heeled Jack” – sua prima band-, o in veste di open act per Pete Doherty, con cui consolida un importante legame di amicizia.

“So Strange” è stata, se vogliamo, una versione improvvisata rispetto alla versione originale, dal momento che vede, durante la fase di registrazione, l’arrivo improvviso della Winehouse. Un brano questo dichiarato come il preferito da sempre dal cantautore e dalla performer stessa, una canzone scritta in un momento di vita molto particolare, nel quale tutto sembra da mettere a fuoco, riordinare, impostare, creare. Iniziare nuovamente.

La scelta di non inserire “So Strange” nella lista di “No Memory”, forse, non è del tutto assurda, o meglio, forse la volontà era quella di dare un valore a ognuno dei nove brani che lo compongono senza avere il peso di un singolo così importante a oscurarne la luce. Perché “No Memory” è un piccolo scrigno che racchiude molti elementi rari; viene registrato in Italia, in uno studio di periferia nei pressi di Bergamo, a seguito di una serie di intrecci che hanno condotto il ragazzo londinese a incidere questa sua prima opera brit-pop negli studi de La Maison De La Musique. Con orgoglio, aggiungerei.

Nove brani che si discostano in parte dalle sue radici folk ma che affondano le basi sulla costruzione di melodie potenti e Rock’n’Roll. E questa è la sensazione che ci accoglie pigiando play su “Eye of the Storm” seguita subito da “Hurts to Come Home”. “Space And Time” suona in modo più radiofonico, un brano che sembra avere un’aurea senza tempo, un pezzo con quattro accordi di chitarra di richiamo a Neil Young con un beat e un testo travolgenti. “Words Get Around” arriva in chiave più acustica e ci porta dritti verso le sonorità brit che stavamo aspettando.

Un ritmo che in apertura ci ricorda “Creep” e i Radiohead. “She Cries Real Tears” scava ancora più nel profondo nelle sonorità dark accompagnati da qualche bell’assolo di chitarra. Con “Gentleman of the Road” si ha il ritorno alle origini folk di Marr. Lo scorrere dell’arco sulle corde del violino ci portano verso “Run Free”, che procede sulla falsariga della precedente, e “Sweet Thing” sulla quale si torna a imbracciare la chitarra elettrica. Il giro finale è affidato alla title track, “No Memory”. Un ricongiungimento di strumenti, di sentimenti ed emozioni che ci hanno fatto compagnia per tutta la durata dell’ascolto.

Si conclude “No Memory” ma non la conoscenza di questa nuova scoperta dal nome di Kristian Marr, capace di aver trasportato tutto il suo bagaglio emozionale in questo primo lavoro sperando di poterci riservare in futuro tante altre belle scoperte.

Articolo di Andrea Scarfì

Track list “No Memory”
1. Eye of the Storm
2. Hurts to Come Home
3. Space and Time
4. Words get Around
5. She Cries Real Tears
6. Gentleman of the Road
7. Run Free
8. Sweet Thing
9. No Memory

Line up Kristian Marr

Kristian Marr – Chitarra e voce
Dario Rossini – Batteria
Alexi Christou – Basso

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