L’ep di debutto della band Le Vite degli Altri è un lavoro davvero interessante che dimostra la ricchezza della scena indie nostrana. Il loro “Disturbo della quiete privata”, fuori il 16 febbraio per Artist First, riesce a essere contemporaneo pur richiamando allo stesso tempo le atmosfere musicali della scena alternative rock italiana degli anni Novanta.
Si parte con “Senza più dormire”, un brano che rispecchia l’anima della band milanese caratterizzata da testi introspettivi che si fondono perfettamente con il sound generale, fatto di sonorità saturate da distorsioni e ritmi compatti. L’uso degli effetti è usato in modo incisivo, ma senza mai sembrare eccessivo e il mix generale è equilibrato e piacevole all’ascolto. “Come fai”, è l’esempio lampante di come i testi introspettivi diventino quasi un grido di rabbia, una sorta di catarsi sottolineata perfettamente dagli arrangiamenti cuciti sulle parole del testo. Ascoltando il loro lavoro è impossibile non riscontrare una venatura emo, nell’accezione più vera e meno mainstream del genere, ancor più evidente nel bellissimo brano “Stefano”, caratterizzato da una forte emotività e da una ricerca maggiore della melodia.
Un disco d’esordio davvero degno di nota e soprattutto maturo. Nonostante i richiami, come già scritto all’inizio, alla scena alternative italiana, il gruppo riesce comunque a essere originale da un punto di vista stilistico e compositivo grazie anche alla sensibilità dei testi mai banali e scontati.
Articolo di Daniele Bianchini
Track list “Disturbo della quiete privata”
- Senza più dormire
- Come fai
- Alberghi di vetro
- Stefano
- Temporale
Line up Le Vite degli Altri: Alessio Carlone / Federico Di Maggio / / Jacopo Colaianni / Rebecca Giannotti
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