Tutte le volte che mi capita di guardare una foto degli Uriah Heep del periodo “Demon & Wizards” non riesco a trattenere la commozione nel constatare che solo Mick Box è ancora in vita. Negli ultimi mesi sia Ken Hensley che Lee Kerslake ci hanno lasciato: il primo all’improvviso, il secondo dopo una lunga battaglia con una malattia a cui ha dato fino all’ultimo del filo da torcere. Un’intera generazione di musicisti, inevitabilmente, se ne sta andando, lasciandoci non solo con la loro eredità musicale storica ma anche quello spirito imbelle che li ha portati a comporre fino alla fine.
Il disco di Lee Kerslake, su Cherry Red, è il miglior modo per ricordare quanto il batterista abbia contribuito nel creare il sound degli Uriah Heep e non solo. Come scrive il suo amico di una vita, Mick Box, la passione di Lee per la musica era infinita e priva di qualsiasi tipo di preconcetto. Nelle 8 canzoni, ritroviamo echi di “The Wizard” nell’iniziale “Celia Sienna”, il sano Hard Rock in “Take Nothing For Granted”, la ballata di altri tempi, di “You May Be By Yourself (But You’re Never Alone)”, che rivendicano una libertà d’ispirazione che è sempre più raro ascoltare oggi. E che dire di “Port And A Brandy”? Un momento di puro vaudeville che tradisce una passione comune a molti rocker suoi amici.
C’è un costante senso di gioia e liberazione che attraversa il disco, che ricordiamolo, è stato registrato quando per Lee era stato ormai confermato che non c’era più cura che potesse essere presa in considerazione. Ogni canzone è come un frammento di vita vissuta in tutto e per tutto, nel bene e nel male, senza rimpianti e con la consapevolezza di non aver più niente in sospeso.
Ci vediamo dall’altra parte Lee!
Articolo di Jacopo Meille
Tracklist “Eleventeen”
- Celia Sienna
- Take Nothing For Granted
- Where Do We Go From Here
- You May Be By Yourself (But You’re Never Alone)
- Port And A Brandy
- You’ve Got a Friend
- Hme Is Where The Heart Is
- Mom
Line up
Lee Kerslake: voce, batteria / Jake Libretto: chitarra, basso, cori