Con un’atmosfera sognante new Rock, Neu-Punk o in poche parole Pop con chitarre elettriche gommose e cori dream pop per aggiungere un’altra spezia alla ricetta, ecco il disco di Letdown. “Be Ok”, in uscita il 15 novembre per Big Loud Rock. Un prodotto confezionato sottovuoto, ovvero con una produzione molto pulita e poco ambientale: più Pop che Rock a dirla tutta. E sì, perché non sono le chitarre elettriche a fare il Rock. A questo aggiungiamo una spruzzatina di vocoder, qualche scratchata e le chitarre su citate. Ah, e i cori epici, di cui parleremo a breve in maniera visionaria.
Dunque, come fare a riassumere le atmosfere di questo disco con un esempio? Tentiamo. Avete presente quei giorni in cui uscite di casa ma volete starvene tranquillamente soli con il vostro cattivo umore, anzi cattivissimo, e improvvisamente vi si affianca qualcuno in strada per dirvi che andrà tutto bene, è tutto ok, con dei ballerini saltellanti in tutine colorate Adidas di sfondo a fare i coretti? Sì, tipo quelli del film di Guy Ritchie, “The Gentlemen”, ma non violenti, più zuccherosi, perché i violenti quel giorno siete voi, non lui né loro: Letdown. e i cori sono dolci e positivi.
Ecco, la sensazione è un po’ quella: qualcuno che vi ripeta coraggio, coraggio quando non ne volete sapere nulla – a meno che non siate in questo medesimo stato d’animo e qui entra l’empatia con un possibile ascoltatore ideale: il giovane Letdown., al secolo il polistrumentista Blake Coddington, scalatore numerico di follower su instagram e Tik Tok come leggiamo nella sua bio, confida di essere in un periodo in cui è riemerso dopo una storia d’amore andata a male e che finora lo ha annullato ma solo adesso, a storia finita, si è reso conto di quanto si è mancato. A lui la parola: Penso di aver finito di scrivere dei miei problemi, riflette Letdown. sui temi dell’album. Sono tre anni che mi sottopongo a una musicoterapia emozionale, e sta funzionando. Finalmente mi guardo indietro e rido per la prima volta. La considero la ripresa della depressione. Sto per entrare in una nuova fase della mia vita. Per la prima volta tutto sembra nuovo.
Hey, Blake, ce l’hai fatta, è questo che vuoi dire, eh? Riparte la giovinezza ritrovata e lui salta sul lettino dello psicologo piuttosto che restare steso, perché è lì che ci porta – vedi la canzone “Imposter Syndrome” con i suoi ripetuti Doctor, doctor, in questa sua nuova vita in cui parla di lui, solo di lui e non a caso c’è una canzone chiamata “Me Myself & I”, ovviamente sempre positiva ed energica. Un inno all’esserne uscito, di qualsiasi cosa si tratti. Diciamo che sappiamo qual è il focus tematico dell’album. Con un look alla Jason Momoa versione pop, eccolo cantare che andrà tutto ok nel video insieme alla featuring alt-pop Lølø. Il nome del video? “Be Ok” ovviamente, la title track dell’album. Tuttavia Coddington scala le classifiche del pop rock indipendente con questa attitudine patinata.
Tornando al disco, mentre scorrono le canzoni a volte si ha la sensazione di riascoltare alcune basi pop degli anni Dieci – Duemiladieci ovviamente, una miscela probabilmente gradita a un pubblico adolescente. “Evidence” è probabilmente il brano più bello, ha un accento di scurezza e di epicità; non è felice, non è zuccheroso, è attesa rabbiosa con synth gommosi, chitarre e ancora rabbia come alcuni gruppi del Nu Metal di inizio anni Duemila e alcuni pizzicati di violino nelle strofe normali. Sembra quasi la outtake del disco, la pecora nera che non doveva esserci, eppure è la più affascinante. Sarebbe bello sentirla come singolo.
Letdown. afferma in tutto il disco che le cose andranno bene, “It Gets Better” per citare un’altra canzone positiva in scaletta: ma a chi lo sta dicendo, a noi o a se stesso? Un disco per lui “terapeutico”, del resto ogni opera spesso sigilla un periodo.
Articolo di Mirko Di Francescantonio
Track list “Be Ok”:
1. Hate Myself
2. Dead Right
3. Raincoat
4. Deja Vu
5. Be Ok (feat. LOLO)
6. Bad Childhood
7. Voices
8. Crying In The Shower
9. Memory
10. Imposter Syndrome
11. Me Myself And I
12. It Gets Better
13. Evidence
14. Go To Hell
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