C’era una volta un cantautore, uno di quelli con la chitarra, la perenne malinconia latente, le canzoni d’amore e tutto il resto. E poi c’è Luka Kuplowsky. Dal 2 ottobre 2020 c’è anche un nuovo disco da ascoltare, “Stardust”, una piccola favola raccontata con delicatezza e maestria. Ma andiamo con ordine.
Dopo l’EP di cover “Judee Justin Arthur Mary” uscito a inizio anno, arriva il quarto lavoro discografico dell’artista canadese dal titolo “Stardust”, pubblicato per Mama Bird Recording, registrato agli Union Sound Studios e anticipato dalla titletrack “Stardust” e dai singoli “Crazy” e “Positive Push”.
Le 11 tracce del disco si rifanno pienamente a un cantautorato folk jazz di estrema finezza, che parla attraverso le voci di musicisti di evidente bravura e eccezionale sensibilità: Evan Cartwright (batteria e alle percussioni), Thom Gill (Chitarra, Piano), Josh Cole (Basso, Synth) e una piccola squadra di fiati (Anh Phung – Flauto, Brodie West – Sax Alto, Nicole Rampersaud – Tromba) e archi (Aline Homzy – Violino e Viola, Beth Silver – Violoncello) a dare un tocco unico a un sound già di per sé fuori dal comune.
Da un lato la scrittura raffinata di un autore in grado davvero di distinguersi (Ho fatto arrossire un angelo, / con la mia sofferenza? / Con la mia perdita? / O non è stato abbastanza? / Quell’angelo mi ha spazzato via / come polvere di stelle?, “Stardust”), dal cantato quasi sussurrato, penetrante e catalizzatore di attenzione, mentre ti chiede Puoi sentire la mia voce / in mezzo a tutto questo rumore? / Io ascolterò la tua (nella bellissima “Sayonara Blue”); dall’altro arrangiamenti curati, originali, straordinariamente evocativi, che non stancano mai l’ascolto e stupiscono in continuazione. La ripresa della voce e degli strumenti ricrea perfettamente la spazialità dei suoni, dando l’impressione di trovarsi in studio, completamente avvolti.
C’è un senso della misura incredibile nel calibrare così bene una tale quantità di elementi perché non lascino sopraffatti, inducendo a distrarsi: questo è un album capace di regalare una perfetta visione d’insieme, è un lavoro compiuto, un piatto cucinato alla perfezione, con precisione e sentimento. Oh, Canada, non avrai davvero pensato di tenerti questa perla preziosa soltanto per te?
“Quando la pioggia si fa pesante, per me un altro bicchiere di vino” … E questo disco in sottofondo, grazie.
Articolo di Valentina Comelli
Track List “Stardust”
- Do I Have to Be 3
- Never Get Tired (Of Loving You)
- Stardust
- Crazy Love
- Rough Times
- City by My Window
- Positive Push
- Sayonara Blue
- Skyline
- Stardust (Reprise)
- Be New
Line Up Luka Kuplowsky
Luka Kuplowsky – Voce, Chitarra
Evan Cartwright – Batteria, percussioni
Thom Gill – Chitarra, Piano, Wurlitzer
Josh Cole – Basso, Synth
Felicity Williams – Cori
Robin Dann – Cori
Anh Phung – Flauto
Brodie West – Sax Alto
Nicole Rampersaud – Tromba
Aline Homzy – Violino, Viola
Beth Silver – Violoncello
Craig Harley – Organo
Ian Daniel Kehoe – Synth