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Mammoth WVH

Mammoth WVH “Mammoth WVH”

Un disco intenso che riesce a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore senza cedimenti, un talento che ha tutte le carte in regola

Mammoth WHV è il nome con cui debutta come solista Wolfgang Van Halen, il suo album omonimo è uscito venerdì 11 giugno 2021 su EX1 Records/ Explorer1 Music Group. Il nome del progetto è più di un esplicito rimando alla carriera del compianto padre, ma c’è molto di più da scoprire nonostante non sia affatto facile rimanere distaccati e non farsi prendere dalle emozioni: dopotutto il mondo del Rock ancora piange la scomparsa di quel genio che è stato Eddie Van Halen e non è pensabile che un artista di questa caratura possa mai essere dimenticato.

È facile dunque rischiare di cadere nel più classico dei tranelli che la memoria e il cuore possano ordire ai danni di un appassionato, ed emotivamente fragile, orfano di una delle più grandi band mai esistite. Ciononostante cercare un erede, un papabile pretendente al trono vacante o anche un semplice surrogato è quanto di più comprensibile e al tempo stesso sbagliato si possa fare in questa circostanza.

Wolfgang ha da poco compiuto trent’anni, è cresciuto in mezzo alla musica e non solo quella famigliare, ha avuto le sue esperienze; dopo aver preso il posto di Michael Anthony nei Van Halen è diventato il bassista dei Tremonti con i quali ha inciso due album, e vanta anche alcune collaborazioni con nomi come Halestorm e Clint Lowery.

Questo album è un concentrato di emozioni filtrate attraverso un Rock massiccio ma non privo di momenti più morbidi, e comunque caratterizzato da una forte pulsione verso la melodia. Suonato e cantato interamente da Wolfgang, l’album si apre con una “Mr. Ed” il cui titolo è una stilettata al cuore e il cui riff ti si pianta subito in testa, “Horribly Right” è granitico Hard Rock corredato di un grande ritornello, mentre “Epiphany”, che precede in scaletta il torrenziale singolo “Don’t Back Down”, è un mid-tempo intenso e con grandi aperture vocali.

La qualità della scrittura è molto alta e non ci sono flessioni lungo tutta la scaletta, che è composta da ben quattordici pezzi. Wolfgang si dimostra abile come strumentista e come cantante, lasciandosi ispirare dagli ultimi tre decenni di Rock, e si lancia in episodi che a volte sfiorano sia l’orecchiabilità come in “Think It Over”, tanto le atmosfere più scure  e disincantate come in “Circles”.

Passando per altre perle come “Mammoth” e “You’re To Blame” si arriva alla conclusiva ed emozionante “Distance” e qui il cuore fa un balzo: il testo tanto conciso quanto intenso è un atto d’amore verso il padre scomparso e il video che è stato confezionato per accompagnare il singolo non fa che rinforzare il carico emozionale.

Si tratta di un ottimo debutto, un disco intenso, quattordici canzoni che riescono a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore senza cedimenti, un talento che ha tutte le carte in regola per guadagnarsi una posizione di rilievo nel panorama musicale mondiale.

Articolo di Andrea Bartolini

Track list “Mammoth WVH”

  1. Mr. Ed
  2. Horribly Right
  3. Epiphany
  4. Don’t Back Down
  5. Resolve
  6. You’ll Be The One
  7. Mammoth
  8. Circles
  9. The Big Picture
  10. Think It Over
  11. You’re To Blame
  12. Feel
  13. Stone
  14. Distance

Line up Mammoth WVH

Wolfgang Van Halen – All vocals and instruments

 

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