Il gruppo calabrese Mantra3 debuttato lo scorso 24 novembre con l’album alt rock autoprodotto “Andata e ritorno”. Il combo nasce nel 2020 quando Salvatore Cuffaro, vocalist e polistrumentista, riscopre nel suo pc alcuni brani dimenticati, caratterizzati da ritmi prevalentemente new wave. La stasi forzata imposta al mondo dello spettacolo dal lockdown permette però ai brani di prendere forma, grazie anche alla preziosa collaborazione del chitarrista Angelo Nifosi che li rivisita in chiave attuale. Da questa connessione nasce il progetto di una nuova band, di cui Salvatore Cuffaro diviene frontman, con l’aggiunta di basso e batteria, oggi nelle mani dei bravi Eugenio Pullano e Simone Matarrese. Ogni componente del gruppo porta in dote la sua attitudine, conferendo ai pezzi una veste composta di tanti generi, non ultimi il Metal e l’hard Rock. Anche i testi abbracciano questa policromia spaziando agilmente tra citazioni cinematografiche e problematiche sociali.
Originali e raffinati, i riferimenti all’universo filmico pescano soprattutto nel genere horror. “Andata e ritorno”, la title track, si apre con un synth ipnotico seguito da un’atmosfera psichedelica che nel suo sviluppo coinvolge tutti gli strumenti mentre il testo richiama impressioni dal cult fantascientifico “Donnie Darko”. “Asfissia” è un omaggio a un’altra pellicola, questa volta britannica, intitolata “The Asphyx”, autentico classico del 1972; rimanendo sempre in ambito di ambientazioni cupe, “Stati di alienazione”, ricorda il visionario film di Ken Russell “Stati di allucinazione”, qui interpretato con un ritmo pop supportato da un energico post-punk.
La sensibilità con cui si affrontano le tematiche sociali basterebbe a far capire le peculiarità di un lavoro che affianca una musicalità potente a liriche di grande spessore che toccano lo stalking, il tradimento e le difficoltà che spesso emergono nei rapporti di coppia. Ciò si evince nel brano “Io non ci sto”, una canzone di protesta dalla musica avvolgente, il cui ritornello armonico è preceduto da un intro omaggio a “No Tears” degli statunitensi Tuxedomoon, mentre la traccia conclusiva “Lo shock” è un alt rock effervescente. “Operation Freedom”, in lingua inglese, racconta il legittimo desiderio di spingere la propria impronta anche oltre frontiera: un brano dove una chitarra dalla ritmica particolare evolve su un clima magnetico supportata da un giro palpitante del basso.
Nell’album non mancano alcuni sprazzi di intima confessione, riconoscibili nelle dinamiche di brani come “Apatia”, canzone dalle cadenze post-punk che parla del passaggio dalla noia degli anni ’80 all’apatia e rassegnazione che caratterizza il mondo d’oggi; oppure in “Feticismo”, una ballata che racconta le meccaniche fisiche e emotive delle passioni più nascoste.
“Andata e ritorno” è un disco significativo che realizza brillantemente i suoi molteplici intenti con otto tracce ben assemblate. Volendo giocare con il nome del gruppo, è come se attraverso un mantra di suoni elettrici e digitali, si compisse quella perfetta commistione tra influenze diverse che completa un’opera dai risvolti sorprendenti. Un esordio più che positivo che auguriamo possa essere confermato dalle future prove dell’ensemble.
Articolo di Carlo Giorgetti
Tracklist “Andata e ritorno”
- Andata e ritorno
- Apatia
- Asfissia
- Feticismo
- Stati di alienazione
- Io non ci sto
- Operation Freedom
- Lo Shock
Line up Mantra3: Salvatore Cuffaro voce, chitarra elettrica, sintetizzatore, cori / Angelo Nifosi chitarra elettrica, chitarra solista, chitarra Synth, cori / Eugenio Pullano basso, cori / Simone Matarrese batteria, percussioni, pad
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