Che bello essere sorpresi! È sempre più raro, ma proprio per questo ancor più piacevole quando accade. Marc Ysaye è il batterista e cantante dei Machiavel, la più famosa prog band belga attiva dal 1974. Ma dimenticatevi qualsiasi accenno progressive, le nove canzoni che compongono “Back To Avalon” sfuggono alle classificazioni, se non a quella generalista di Pop. Già, il Pop, questa piccola parola il cui significato è mutato nei decenni ma non è mai scomparsa dal nostro lessico, che vuol dire tutto e niente e soprattutto ha un’accezione del tutto personale per ciascuno di noi.
“Back To Avalon” è un disco di canzoni, prevalentemente dominate dalle chitarre acustiche che hanno il compito di guidare, ora in evidenza, ora in sottofondo, ciascun brano. Canzoni semplici ed elaborate allo stesso tempo: estremamente fruibili ma che non rinunciano a uno sviluppo armonico meno prevedibile. Ci sono echi di Beatles e Tears For Fears, Crowded House e Steely Dan di metà anni ’70 in questo disco, che della mia concezione di Pop ha la leggerezza e il potere sinuoso di ipnotizzarti con la melodia della title track, o di “What I Deserve” che cita Joe Cocker e la sua versione di “With A Little Help From My Friends”.
C’è poi spazio per alzare il volume delle chitarre e lanciarsi in un bel mid-tempo roccioso che scomoda ricordi importanti nel titolo “Get It On” ma che ha il DNA pericoloso dei Led Zeppelin senza aver bisogno di scontate citazioni che è bene lasciare ai giovani … e chi vuol capire, capisca a chi mi riferisco. “Back To Avalon” non scalerà le classifiche, se non in Belgio forse, ma questo non toglie valore ma soprattutto il piacere di ascoltare musica fatta con la passione, che sfugge a tutte le regole se non a quella del buon gusto e della classe.
Articolo di Jacopo Meille
Tracklist “Back To Avalon”
- The Night Is Done
- Back To Avalon
- What I Deserve
- The Lonely Roads
- Sing For Everyone
- Get It On
- Bitter Creek
- Rollin’ Machine
- Song For A