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Massaroni Pianoforti “Maddi”

Concept album potente, che richiede concentrazione perché non si tratta di musica da sottofondo

Il 12 gennaio la Maremmano Records ha pubblicato “Maddi”, il quinto lavoro in studio di Massaroni Pianoforti, al secolo Gianluca Massaroni, cantautore che ha esordito nel 2009 con “L’Amore Altrove”. Il nuovo disco è un concept album potente, che richiede ascolto attento, con concentrazione perché non si tratta di musica da sottofondo.

Massaroni è erede dell’arte nobile del cantautorato italiano, quella che aveva nella parola, e nei testi, la leva per sollevare il mondo. Lo ha spiegato bene Massimo Bubola, nel suo concerto di fine anno a San Giovanni Lupatoto (VR). Sono figlio di una tradizione che oggi non esiste più, ha spiegato il cantautore veneto. In sintesi, perché non ho la registrazione di quel passaggio, ma ero presente in sala quella sera, sono un dei rappresentanti di quella generazione che credeva nel valore della parola e nel senso collettivo della musica. Massaroni con “Maddi” si inserisce a pieno titolo in questo filone, confermando la sua natura poetica, già messa ben in evidenza nei precedenti lavori.

Detto in altri termini. Si prenda Dalla, Fossati, Cocciante, Battisti, Baglioni, Gaetano, e li si mescoli bene, dosandoli con sapienza. Il che vuol dire non copiare, ma distillare il meglio di questo nobile filone della musica italiana. Poi si aggiunga al tutto un pizzico, senza eccedere, di Capossela e De André. Si shakeri il tutto, con sensibilità e intelligenza, doti che sono in possesso di Massaroni, e avremo questo intenso “Maddi”.

La musica italiana non è solo e per forza sperimentazione. C’è una ricchezza infinita nel nostro universo musicale. Come tutte le tradizioni, anche da noi c’è ampia gamma di scelta: dal Bel Canto al Prog; dal Rock alla Classica; dal Pop al Blues. La questione è semplice: non serve, sempre e per forza, essere Battiato. Non è necessario sperimentare di continuo. Si può prendere quanto di ottimo è stato fatto anche in ambiti più accessibili, andare però oltre la rima baciata, e dare vita ad un ottimo album che racconta, in modo universale, sentimenti e passioni che sono alla portata di tutti. Nel caso specifico, la discriminazione e il pregiudizio.

Il tutto tenendo presente che la letteratura, sia essa laica o religiosa, è terreno da sempre di topos narrativi, oltre ad essere il mezzo con il quale si sono narrati personaggi portatori di funzioni. E se questo già lo aveva dimostrato De André con “La Buona Novella”, Massaroni ora ci mette a disposizione la sua versione di una storia millenaria che, oggi, può avere i tratti di una vicenda molto contemporanea, di città, ma anche di periferia. Pertanto, metropolitana. Un plauso per questa sua capacità non di forgiare, ma di raccontare bene una vicenda umana, partendo però al materiale che tutti conosciamo. La storia raccontata nei testi della religione cristiana.

Non è un album di musica sacra, e nemmeno una rilettura alla Branduardi. Massaroni prende quella storia è la adagia sulla nostra epoca, come si fa con una stoffa sul manichino. Maddi Elèna, è la versione 2.0 di Maria Maddalena, conosciuta anche come presunta amante di Gesù nonché “peccatrice penitente”. Ho voluto riscrivere la sua storia portandola ai giorni nostri, con qualche variante sul tema, dichiara l’artista nella presentazione dell’album. E ancora: “Maddi” racconta una storia di provincia tra gesucristo tuttattaccato” e la sua ragazza Maddi Elèna detta Maddi, la più bella del quartiere desiderata da troppi e avuta da nessuno, tanto che le malelingue lhanno fatta passare per quello che non è mai stata: una puttana.

Si sa che la gente da buoni consigli… è cosa nota, ma resta sempre sullo sfondo il cattivo esempio. Ed ecco che il vero flagello resta il pregiudizio, malattia che sembra non avere vaccino che tenga. C’è una sola strategia, cantavano i Litfiba, ed è sapere sempre più. Se questo, fino ad oggi, non è servito ad evitare che il pregiudizio abbia continuato a mietere vittime, di certo l’album di Massaroni non cambierà le cose, ma ha il pregio di mettere nelle orecchie di chi vuole ascoltare un’ulteriore testimonianza di quanto quel modo di pensare possa ferire, violare e umiliare.

Il disco è circolare, con un tema d’apertura e uno di chiusura, dove il pianoforte è dominante. Nel mezzo 12 tracce che raccontano una storia, quella di Maddi Elèna, anima pura, emancipata e tutto il suo tormento per il pregiudizio che dovrà affrontare in questa storia; e Gesucristo, maschio della nostra epoca, con tutte le sue fragilità di un uomo/maschio non più “alfa”, ma semplice essere umano in carne ed ossa, che affronta e vive tutte le fragilità della vita reale. In questa storia si passa dalla via delle prostitute, “Via Mazza Dorino”, dove ci sono storia allucinate, quelle de “L’Amore del piccolo Geko”, per arrivare a “Genova”, brano di rara bellezza, con momenti nei quali Massaroni conferma ottime capacità canore. Nel mezzo, però, c’è spazio per indagare la nostra protagonista, e cioè “Maddi Elèna”, altro brano davvero notevole per testo e musiche; una canzone che, in un Paese dotato di buona cultura musicale, non dovrebbe sgomitare dal basso per affermarsi. “Madre per sempre” è figlia della migliore tradizione poetica della musica d’autore italiana; canzone che più si avvicina alle anime salve che, proprio a Genova, hanno trovato il suo cantore.

Da qui in poi i brani sono figli di quel mix di alta tradizione italiana di cui si diceva in apertura, e con Massaroni che, a suo agio, si muove con sapienza fra generi, stili e abilità nel raccontare l’evoluzione di Maddi Elèna in un mondo che sembra accettarla, ma che di fatto complica la sua esistenza proprio nel pregiudizio che scava, segna, graffia la vita. “Case in costruzione”, “San Francesco”, uno dei brani più belli ed intensi dell’album, dove l’amore viene rovesciato e guardato dalla parte di chi è stato lasciato, ed “Era già tutto previsto”, portano alla conclusione, purtroppo non felice, di questa esistenza. O meglio, Massaroni ci saluta così: Cara ascoltatrice, caro ascoltatore, è a te che affido il verso finale di questa storia.

E come tutte le più belle cose… ciò che conta, come ha ben sottolineato il filosofo Massimo Cacciari a Mantova, a Festivaletteratura nel 2019 (l’audio dell’incontro è online nel sito della kermesse), non è il naufragio finale, ma l’aver ben navigato. Massaroni non ci regala una semplice storia triste, ma ci dona e narra una vicenda che ha senso e valore come tale, e cioè in quanto portatrice di senso. Questo è il valore dell’arte in generale e della musica, ancora per qualcuno, quando si esce dalla dimensione di mero consumo. Un album da avere in casa perché, lo dico senza timore, è già un piccolo classico.


Articolo di Luca Cremonesi

Track list “Maddi”

  1. Tema di Elèna
  2. Enzimi
  3. Ragazza di Vita
  4. L’Amore del piccolo Geko
  5. Maddi Elèna
  6. Madre per sempre
  7. Genova
  8. L’Età del Piacersi
  9. Secondo Giovanni
  10. Se il mio amore è altrove
  11. Case in Costruzione
  12. San Francesco
  13. Era già tutto previsto
  14. L’Epilogo di Maddi

Line up: Gianluca Massaroni chitarre acustiche, pianoforte, voce / Andrea Massaroni chitarre elettriche, basso, programmazione, sinth, fisarmonica / William Nicastro basso elettrico / Elia Pozzi batteria / Francesca Musnicki violini / Riccardo Marchesi percussioni Enrico Gabrielli sax

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