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Massimo Zamboni

Massimo Zamboni “La mia patria attuale”

Una sorta di ricapitolazione dei presupposti artistici dell’autore che forse presagiscono un nuovo inizio

“La mia patria attuale” è il nuovo album di Massimo Zamboni, disponibile dal 21 gennaio 2022 su Universal Music Italia. Il periodo della pandemia per Zamboni è stato prolifico, complice anche il grande lavoro che ha visto la luce con La Macchia Mongolica, una celebrazione dei venticinque anni dallo storico viaggio che ispirò le sonorità dei CCCP accompagnato da un documentario, un libro e una colonna sonora.

La genesi del nuovo album di inediti è stata probabilmente ispirata dal clima sospeso che l’Italia ha vissuto per buona parte del 2020 e del 2021, atmosfera che ha riportato fuori le sembianze naturali non contaminate dalle attività produttive messe letteralmente in ginocchio dall’emergenza globale. Questo parziale blocco ha messo in luce ulteriormente le disparità sociali, sia nelle dinamiche interne – l’aumento di poveri, le difficoltà nel curarsi, la disgregazione del senso di comunità – che esterne – la difficoltà nel gestire le migrazioni, la posizione subalterna dell’Italia nella politica estera. Questa situazione ha ispirato in Zamboni una riflessione intorno al concetto di patria che musicalmente parlando si è tradotta in uno sguardo sia verso la tradizione, nel suo caso quella emiliana dei canti contadini e religiosi, che verso i cardini storici della sua poetica, ovvero l’ideologia comunista, la fascinazione per l’oriente e la poesia di ispirazione romantica.

I brani che costituiscono l’album tranne “Il nemico” sono tutti delle ballate folk dove sporadicamente appaiono elementi insoliti, come i canti di ispirazione gutturale nel brano “Il canto degli sciagurati” che ricorda sia i canti tipici mongoli che i mantra ripetuti nelle processioni religiose, o gli archi nel ritornello di “Il Nemico” o nel brano “Fermamente Collettivamente” che contribuiscono a sottolineare l’epicità e lo stato di tensione che i brani vogliono comunicare.

La resa dell’album deve molto alla produzione di Alessandro Stefana – all’opera anche con Vinicio Capossela e presente come polistrumentista all’interno dei brani – dove le parti strumentali, pur strutturate e non relegabili a semplice sottofondo, sono subalterne alle performance vocali, creano un ricco accompagnamento mai invasivo in grado di mettere in luce le spigolosità del timbro vocale e i messaggi che con i testi Zamboni vuole veicolare.

“La mia patria attuale” è un disco che musicalmente parlando non aggiunge nulla a ciò che Zamboni ha già detto nel corso della sua carriera, può però considerarsi una sorta di ricapitolazione dei presupposti artistici dell’autore che forse presagiscono un nuovo inizio. Un album che manderà letteralmente in sollucchero tutti i suoi fan della prim’ora, gli altri ci potranno trovare un ottimo lavoro di cantautorato di protesta che parla del presente guardando musicalmente al passato.

Articolo di Giorgio Cappai

Tracklist “La mia patria attuale”

  1. Gli altri e il mare
  2. Canto degli sciagurati
  3. Ora ancora
  4. Italia chi amò
  5. Il nemico
  6. Tira ovunque un’aria sconsolata
  7. Nove ore
  8. La mia patria attuale
  9. Fermamente collettivamente
  10. Il modo emiliano di portare il pianto

Line up Massimo Zamboni

Massimo Zamboni- voce, chitarre, basso, programmazioni / Alessandro “Asso” Stefana- chitarra acustica, chitarra elettrica, bouzouki, pianoforte, mellotron, organo, omnichord, basso, echi a nastro
Cristiano Roversi- basso, tastiere, orchestrazioni / Erik Montanari- chitarre / Gigi Cavalli Cocchi-batteria / Simone Beneventi-percussioni / Andrea Lamacchiacontrabbasso in Fermamente Collettivamente / Alessandro Pipino-tastiera in Il modo emiliano di portare il pianto

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