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Max Aloisi Trio

Max Aloisi Trio “Max Aloisi Trio”

Un sound vintage, a tratti rivisitato da sonorità più contemporanee a cui il ritmo di derivazione funk dà un accento ancora più ballabile

Pescara è una città italiana con un’impronta urbanistica di pieno Novecento, con un estro che si manifesta nella sovrapposizione di stili marcati e nella vocazione alla modernità. In questo contesto si muove la band italiana Max Aloisi Trio, che come la città in cui ha base, raccoglie suggestioni Rock, Blues e Psychedelic-Funk per offrirci un percorso musicale pieno di personalità ed energia.

Max Aloisi si esibisce da quasi trent’anni su palchi mondiali sia con il suo progetto solista, sia con il suo trio di cui è voce  e chitarra e che, data la permanenza fuori dall’Italia per vario tempo, subisce delle variazioni nella formazione fino a trovare una sua stabilità tra il 2008 e il 2009 e la successiva pubblicazione del primo album “Blues Machine”. La band alterna successi e viaggi del suo vocalist fino a che Max Aloisi non rientra in Italia nel 2020 e insieme ad Alex Paci, batterista, e Lou Thor, bassista, incide il progetto omonimo della band “Max Aloisi Trio, uscito il 7 maggio 2021.

“Max aloisi Trio”, uscito il 7 maggio 2021 su Vina Records, contiene nove tracce ben distinguibili e senza un collegamento evidente tra loro, ma lo scopo della band non è creare un concept, bensì quello di presentarsi al pubblico facendo in modo che sia la musica stessa a parlare per loro; stili diversi che raccolgono le suggestioni di anni di viaggi e di esperienze ci offrono un sound vintage, a tratti rivisitato da sonorità più contemporanee a cui il ritmo di derivazione funk dà un accento ancora più ballabile.

Il primo brano “Free” presenta marcati accenti che ricordano gli anni Settanta e le sue famose band dell’epoca, mentre il testo è una riflessione poetica su ciò che non funziona nella nostra società e la realizzazione che, forse, vedendo le cose da un’altra prospettiva potremmo viverle in modo migliore. Più influenzati dal Blues sono i due brani successivi “I Had a Dream Today” e “This World”, ma mentre il primo è più elettrico e sofferto, riproducendo il musica il tema delle difficoltà di un rapporto di coppia, il secondo si costruisce su una base più leggera, proponendo un testo che guarda il mondo da un punto di vista personale per allargarsi a pensieri più ampi e oggettivi: si parla di un mondo dove, nonostante la diversità delle etnie, le persone sono tutte uguali e accomunate dal fatto di vivere in un mondo che a tratti sembra impazzire.

Per chi è affezionato ai cugini Duke e al Generale Lee di Hazzard, la band propone “Rosko” un viaggio strumentale che si ispira a “The Dukes of Hazzard”, furibondo ed estremo che lascia senza fiato così come gli spettacolari inseguimenti che caratterizzavano il telefilm. Finito l’intermezzo musicale, la band recupera il suo impegno sociale con la canzone “Ready To Go”, più elettrico e con riff audaci che fanno da sottofondo alla visione di una società perfetta ma che si rivela essere solo un’illusione. Con “Old Frank” si ritorna verso il Rock con sonorità blues per parlare del vecchio Frank, uomo qualunque, uno come chiunque, artisti compresi, che dopo lungo vagabondare e diversi anni di lontananza torna a casa; un personaggio a metà tra l’autobiografia e l’immaginazione, il desiderio e l’esperienza, in parte un po’ tutti noi.

In “Wake Alone” troviamo un andamento più fluido e dei cori che danno alla canzone dei richiami più evocativi e la inseriscono nuovamente tra le canzoni dove si crea una bolla della relazione di coppia vissuta a distanza, con le sue difficoltà e la presenza dell’assenza dell’altro che ci fa sentire ancora più soli. La penultima traccia “Hymer-Mobil” è un pezzo leggermente più acido nella sua esecuzione e più inserito nel mondo del sogno, dell’allontanamento dalla realtà e da sé stessi, mentre “Lonely Wolf”, il brano di chiusura, già dal titolo rievoca la sensazione di solitudine, ma non della persona che decide di stare da sola, bensì della persona che per amore si adegua alla solitudine stessa ma non riesce ad accettarla. Il Blues rientra in questo ultimo brano per chiudere il progetto con un tocco personale e deciso come l’ultima pennellata su un quadro.

“Max Aloisi Trio” è un progetto sapiente e ben eseguito, con molta personalità e nessun cedimento nonostante la varietà degli stili. Ascoltarlo è come passare una serata con molti amici e ascoltarli raccontare esperienze e scambiarsi idee ed opinioni, ma non a bassa voce, bensì alzandola senza gridare, solo perché il timbro è alto, potente e vibra nell’aria la voglia di comunicare. Un progetto da gustare, dal primo all’ultimo brano.

Articolo di Alma Marlia

Tracklist “Max Aloisi Trio”

  1. Free
  2. I Had A Dream Today
  3. This World
  4. Rosko
  5. Ready To Go
  6. Old Frank
  7. Wake Up Alone
  8. Hymer-Mobil
  9. Lonely Wolf
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