Il 18 ottobre earMUSIC pubblica “Heavy Lifting”, 53 anni dopo “High Time”, e questo è a tutti gli effetti il quarto album in studio pubblicato a nome MC5. La pubblicazione precede di un giorno la cerimonia di ammissione della band nella Rock’n’Roll Hall Of Fame nella categoria Music Excellence Award, e purtroppo segue la dipartita di Wayne Kramer a febbraio e quella di Dennis Thompson a maggio di quest’anno, ultimi due membri superstiti della formazione originale dei Motor City Five.
Wayne Kramer ha suonato, cantato e composto assieme a Brad Brooks la quasi totalità delle tredici tracce contenute in questo album che vede alla produzione nientedimeno che Bob Ezrin, e che purtroppo chiude per sempre il capitolo MC5. Un capitolo che Wayne Kramer ha tenuto in vita a più riprese con vari tour celebrativi, accompagnato di volta in volta da una nutrita compagine di musicisti di varia estrazione che dagli anni ’80 in poi hanno preso gli MC5 come punto di riferimento per la loro musica.
Un ottimo esempio di questo è il bonus disc contenuto in questo lavoro, un concerto dal vivo risalente al tour MC50 del 2018 dove Kramer accompagnato da Billy Gould (Faith No More), Kim Thayil (Soundgarden), Brendan Canty (Fugazi), Marcus Durant (Zen Guerrilla) e occasionalmente Mark Arm (Mudhoney), celebrava il famoso album di esordio del 1968 “Kick Out The Jams”.
“Heavy Lifting” è un album potente e al tempo stesso duttile, incendiario e comunque seducente, essenzialmente un album fatto con molte chitarre elettriche, come tiene a precisare Bob Ezrin. Un album che, rapportato ai tempi in cui è stato prodotto e considerando anche la folta schiera di ospiti che lo animano, è comunque una buona versione di quello che sono stati gli MC5. La band di Detroit era infatti una band sì ribelle e provocatoria, che cercava di veicolare attraverso la musica un’ideologia che andava contro lo status quo dell’America della fine degli anni ’60, ma anche una band innamorata della musica del proprio paese che abbinava a un certo senso estetico e perfino tendente alla sperimentazione; Wayne e Fred Smith hanno infatti sempre condiviso la passione per il Free Jazz.
“Heavy Lifting” cerca quindi di far trasparire tutto questo in tredici grandi canzoni che vanno dal potente Hard Rock della title track fino al Funk di “Hit It Hard”, attraverso una selezione che spazia dal Garage Rock allo Psych passando per fiammate punk e allucinati intermezzi soul. Da segnalare i due brani dove troviamo Dennis Thompson alla batteria, l’originale motore degli MC5 anima infatti due piccole gemme che stanno tanto al Garage quanto al Power Pop come “Blind Eye” e “Can’t Be Found”.
“Heavy Lifting” non sono in realtà gli MC5 ma sono comunque gli MC5, perché attraverso Wayne Kramer e l’importante eredità presa in carico dalle nuove generazioni, in questo lavoro parzialmente rappresentate, lo spirito e l’attitudine dei cinque di Detroit riesce comunque a farsi sentire. Per Rob Tyner, Fred “Sonic” Smith, Michael Davies, Wayne Kramer e Dennis Thompson… Kick out the jams motherfuckers!
Articolo di Andrea Bartolini
Tracklist “Heavy Lifting”
- Heavy Lifting (feat. Tom Morello)
- Barbarians At The Gate
- Change, No Change
- The Edge Of The Switchblade (feat. William Duvall & Slash)
- Black Boots (feat. Tim Mcllrath)
- I Am The Fun (The Phoney)
- Twenty-Five Miles
- Because Of Your Car
- Boys Who Play With Matches
- Blind Eye (feat. Dennis Thompson)
- Can’t Be Found (feat. Vernon Reid & Dennis Thompson)
- Blessed Release
- Hit It Hard (feat. Joe Berry)
Tracklist “Heavy Lifting” Bonus CD/Vinyl
- Ramblin’ Rose
- Kick Out The Jams
- Come Together
- Motor City Is Burning
- Borderline
- Gotta Keep Movin’
- Future/Now
- Poison
- Shakin’ Street
- Sister Anne
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