Nel sottobosco oscuro della scena musicale italiana, il Dark e il Doom occupano una posizione di assoluto rilievo. Il motivo è abbastanza semplice e va cercato anche e soprattutto nella nostra storia e nel rapporto che abbiamo sempre avuto con la religione in virtù del fatto che l’Italia è un paese fortemente cattolico e in cui la fede conta ancora nonostante sulla carta si sbandieri laicità e neutralità.
Tra le moltitudini di band sorte sui solchi di certi tipi di sonorità, ci sono i Messa i quali fieri del loro essere una realtà Doom e sperimentale, hanno rilasciato il 7 aprile il loro primo live album. “Live At Roadburn” è una testimonianza sonora del concerto che la band veneta, ha rilasciato lo scorso anno nella cornice di uno dei festival più importanti del Vecchio Continente, il Roadburn in Olanda.
Un live di soli quattro pezzi tutti provenienti dal recente “Close”, uscito nel marzo 2022 sempre per Svart Records. “Live At Roadburn” ci presenta una band in splendida forma, solida nel suo approcciarsi a suoni sperimentali, massicci e lenti, in piena tradizione Doom. Le due “0=2” e “Pilgrim” si strutturano su atmosfere che mischiano il Doom più tradizionale con la Psichedelia in un contesto mistico, quasi etereo. Un disco che essenzialmente ci trasporta nel mondo live di questa band padovana la quale si è sempre mantenuta fedele a quelle sonorità senza mai scadere nel banale.
Articolo di Sonia Giomarelli