Il 18 febbraio 2022 esce per Fire Records “We Are There”, il nuovo album degli scozzesi Modern Studies. Fondata nel 2015 a Glasgow da Emily Scott e Pete Harvey, la band psych-folk ha già all’attivo diverse pubblicazioni, tutte molto apprezzate dalla critica, a partire dall’album d’esordio “Swell To Great” del 2016.
Il nuovo disco arriva dopo “The Weight of Sun” – pubblicato nel 2020 sempre per Fire Records e considerato il loro miglior lavoro, almeno fino a qui – ed è anticipato dai singoli “Light A Fire”, “Moothlight” e “Wild Ocean”, un mistico incontro tra un canto popolare e un audace sperimentazione, tra chitarre fuzz, violoncello, armonie vocali, dinamiche e ritmi che di buon grado giocano a disattendere le aspettative dell’ascoltatore.
Il mondo dei Modern Studies è fatto di visioni lievemente disordinate, nella migliore accezione del termine, quella di qualcosa che in qualche modo sfugge all’ordine. La voce della Scott si muove insieme a quella di Rob St. John, in un giusto equilibrio tra inevitabile incastro e stridente contrasto: anche in questo ci si trova davanti a un effetto decisamente inatteso, a una sincronia imperfetta che impedisce alle due voci di diventare un tutt’uno, tanto che, già di per sè molto diverse, mantengono un’autonomia totale nella comunicazione, pur restando sempre irrimediabilmente legate e intrecciate.
In questo microcosmo che spazia dal Pop al Folk concedendosi note psichedeliche e piccoli esperimenti rock, un filo conduttore che affianca costantemente le voci sono gli archi, delicati quando necessario, incisivi e determinanti in più di un brano, arrangiati egregiamente dal polistrumentista Pete Harvey, proprietario del Pumpkinfield Recording Studio di Perthshire in Scozia, già casa base dei precedenti lavori della band.
La batteria di Joe Smillie asseconda e guida l’estro di una scrittura che volentieri prova a sottrarsi agli schemi e ci riesce bene, chiedendo un ascolto attento, ma sufficientemente privo di resistenza da lasciarsi coinvolgere e trasportare, cosa che a conti fatti, avvolti dall’atmosfera fabiesca e sognante in cui ci si trova immersi, non costa davvero alcuna fatica e regala ben più di una soddisfazione.
Articolo di Valentina Comelli
Track List “We Are There”
- Sink into
- Light A Fire
- Comfort me
- Two Swimmers
- Wild Ocean
- Open Face
- Won’t Be Long
- Mothlight
- Do You Wanna
- Winter Springs
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