“Cyberfunk!” è l’album del ritorno power psych rock dei Mother’s Cake, in uscita il 18 settembre 2020 per Membran. Intanto possiamo gustarci i singoli “Crystals in the Sky”, “Toxic Brother” e “Love Your Smell” del lungo lavoro della band austriaca, attiva dal 2008. Il disco presenta sonorità molto variegate, che spaziano dal Funk al Progressive Rock passando attraverso una Psichedelia particolare, da non ascoltare con attenzione non alterati da sostanze strabilianti.
I quattro album precedenti li hanno portati a calcare palchi via via più distanti dai loro paesini d’origine, e le esperienze si sentono in ogni singolo brano dando un sacco di sensazioni di maturità espressiva e (soprattutto) di aver qualcosa da dire. “Cyberfunk!” arriva a tre anni da “No Rhyme No Reason” che nel 2017 li ha consacrati con un tour sold-out sulle coste australiane e una quantità impressionante di concerti nel vecchio continente.
La peculiarità di questo nuovo disco è data dalla modalità di registrazione, i Mother’s Cake infatti hanno registrato il nuovo album durante un’unica session in studio. 72 ore, tre giorni passati ininterrottamente senza chiudere occhio o pause di alcun genere per registrare i 12 brani. O meglio, così dicono loro, e anche se sarei curioso di sapere come hanno fatto a mantenere la voce tonica dopo due notti mancate, penso che crederò a questa versione…
Lo studio che li ha visti entrare freschi e riposati 72 ore prima di avere tutto il materiale è lo Ueberlärm di Mannheim, Germania, dove, con l’aiuto dei produttori Raphael Neikes e Manuel Renner si è compiuto il miracolo della nascita del disco. Al di là delle modalità e del tipo di lavoro, arriviamo a parlare della musica, di ciò che in fin dei conti diventa essenziale quando si leggere una recensione.
Partiamo dal punto fondamentale: ho ascoltato il disco sempre in versione integrale, quasi senza pause, così da verificarne la scorrevolezza. Non stanca mai, anche se arrivato alla fine arriva il sollievo di poter tornare a respirare tranquillamente. Sì, questo sembra un controsenso, ma le sonorità sono compresse, incalzanti, aggressive (quasi sempre) e a parte alcuni istanti di apertura, gran parte del tempo impiegato ad ascoltare i Mother’s Cake è speso in carica e adrenalina. Se cercate riposo lo avrete su “Love Your Smell” e “Gloria”, gli unici in cui potrete sorridere e riprendere la regolarità di respiro, per il resto si spinge dall’inizio alla fine.
Come descrivere le sonorità sentite? In genere si usano analogie a band conosciute. The Mars Volta sono citati come loro ispirazione, ma ci sono anche i Red Hot Chili Peppers, soprattutto da Mother’s Milk (coincidenze?), e qualcosa di Led Zeppelin si percepisce nonostante la distanza cronologica tra Robert Plant e Yves Krismer. In aggiunta, soprattutto nel mio brano preferito “Hit On Your Girl”, ho sentito della contaminazione di Jamiroquai e ammetto di aver saltellato sulla sedia scrivendone, e sorriso molto pensando a quel basso incalzante e poderoso. Consigliato l’ascolto anche se amate Wolfmother, Kyuss e White Stripes.
“Cyberfunk!” è sicuramente l’album della maturità per i Mother’s Cake. Va ascoltato ad alto volume, magari in auto da soli (non aiuta la conversazione) in un lungo viaggio, quando si può urlare liberamente. Lo sfogo è notevole.
Articolo di Marco Oreggia
Track list “Cyberfunk!”
- Tapedeck
- Toxic Brother
- Crystals in the Sky
- I’m your President
- Love your Smell
- The Operator
- Cybernova – Part 1
- Cybernova – Part 2
- Hit on ur Girl
- Lonely Rider
- Gloria
- The Beetle
- Desire
Line up Mother’s Cake
Yves Krismer – Chitarra, Voce
Benedikt Trenkwalder – Basso
Jan Haußels – Batteria