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Out of this world

Out Of This World “Out Of This World”

Album per chi è guarito dal purismo Metal o per chi apprezza un esperimento genetico fra Saxon e Abba

Ah, l’età. Al primo ascolto, questo album di debutto eponimo degli “Out Of The World”, fuori dal 14 gennaio 2022 per Atomic Fire Records, mi piace. E fa strano. È un supergruppo svedese che raccoglie vecchie glorie Metal da diversi gruppi e un session man pluridecorato, ma è una band che si chiama come un album degli Europe, con dentro uno che è stato negli Europe, che ha fatto un album che si intitola come uno degli Europe.

Per spiegarvi perché non va bene, devo portare quelli nati dopo gli anni ‘80 indietro nel tempo. Gli altri possono saltare la contestualizzazione storica e iniziare a leggere quando trovano per la prima volta la parola “recensione”.
Quando negli anni 80 un album chiamato “Out Of This World” degli Europe è uscito, io neanche lo sapevo. Perché gli Europe, alla ribalta nell’86 con il secondo album che conteneva la famigerata “The Final Countdown”, si erano infilati in una tendenza, inaugurata dai Bon Jovi, di insopportabile Hair Metal “girlfriend-friendly”. Scusate il neolog-anglicismo, ma era la prima volta che la tua ragazza, a meno che non fosse già una metallara, dedicava attenzione a un gruppo rock, ed era come quando un non tifoso inizia a parlare della squadra che segui da una vita. Immaginate una classifica dominata da Duran Duran, Spandau Ballet, Bruce Springsteen ma quello di Dancing In The Dark, i Van Halen che beccano la hit quando Eddie Van Halen, dico il Eddie-Van-chitarrista-vincitore-del-poll-di-Guitar Player-5-volte-di-seguito-Halen, il pallone d’oro della chitarra, si mette a suonare un sintetizzatore: era un periodo di terrore per le band basate sulla chitarra.

Sembrava veramente che fosse finita l’epoca della musica suonata con corde e i ragazzi si dividevano in due: quelli che volevano le ragazze, e andavano in discoteca e ascoltavano il Pop post-New Wave, e quelli che volevano le ragazze ma non le avevano, perché erano fedeli al canone Rock che faceva di loro degli impresentabili metallari. Per questo secondo tipo, ascoltare un brano degli Europe era come bestemmiare in chiesa. Perché questa storia del nonno? Perché il momento storico di oggi, in cui la musica digitale sta apparentemente sostituendo la musica suonata, è molto simile, ma stavolta sembra definitivo. A voi verificare se sarà vero… o anche lottare perché non lo sia.

L’album. All’ascolto del primo brano una scarica di energia positiva mi percorre; e mi dico “calmo, calmo, è un disco nuovo, ma porta pezzi di RNA degli Europe… attento!”. Però già i Darkness ci hanno fatto ricordare quanto l’Hard Rock positivo, ascoltabile, vibrante di emozionalità semplice che parla alla pancia, ci mancasse. E questo album è così. È come risentire il gusto dell’aranciata anni ‘70 dopo tanto tempo che non lo sentivi. È tossica, ma ti piace. Perfino la copertina, nell’illustrazione, nel lettering e nella grafica sembra progettata negli anni ‘80. Al contrario dei Darkness, però, gli OOTW non fanno una citazione kitsch consapevole di un genere: questa gente suona proprio questa roba. E se prima cucinavano condito, qua il condimento lo buttano dentro a secchiate.

E ci piace! E ora che ho sprecato tutte le mie righe di testo a giustificare alla mia coscienza l’ascolto di questo album, ecco la recensione. Soffritto, comune e tutti i brani: ritornelli epici e cantabili da stadio, riverbero a camionate, assoli da “guitar hero” con scale plettrate, tastiere sfacciate e canto tenorile con vibrato anni 80. I brani: Twilight: brano Power Rock con ritornello da stadio e il riff di tastiera di “The FInal Countdown” citato per marcare il territorio.”Hanging On”: la sagra del ritornello corale. “In A Million Years”: ballata ritmica romantica nel più classico degli stili. “Lighting Up My Dark”, uno sfacciato inno da autostrada che quando guiderete soli nei rettilinei diventerà un brano essenziale per la vostra vita. “Staring At The Sun” ha un sound e un ritmo quasi new wave.

“The Warrior”: il richiamo a “Hot For Teacher” è così palese che è come vedere 50enni in crisi di mezza età che si tatuano per la prima volta ammiccando fra loro. “Up To You”, struggente, ha un ritornellone bomba programmato per far rizzare la pelle d’oca come le scene di Michael Bay. “Ain’t Gonna Let You Go”: ha un bel ritornello corale e stacchi di batteria che non possono non farci pensare ai Toto. “We are who we are” cantano, e quanto hanno ragione. “Only You Can Teach Me How To Love Again”: Michael Bolton nutrito a integratori e glucosio per un anno avrebbe potuto scrivere questa ballata da musical quasi shuffle con cori cantati da milioni di voci e assolo riverberato come da manuale.”Not Tonight” suona molto Bon Jovi, anche se gli inni da stadio degli ex ragazzi del New Jersey impallidiscono di fronte all’epicità dei ritornelli di questa ballad che non fa rimpiangere gli eccessi sinfonici e le emozioni dritte allo stomaco di Jim Steinman (Meat Loaf, Bonnie Tyler).

E comunque a Richie Sambora non è mai stato permesso di svisare per tutto il pezzo come fa qua Kee Marcello. Le bonus track sono versioni demo di Twilight, In A Million e Lighting Up My Dark, in cui sentiamo come in pratica i primi tre brani registrati siano stati poi riportati quasi tali e quali sull’album, ripuliti e impreziositi dal contributo di Don Airey dei Deep Purple e dal mixaggio di Ron Nevison, che troverete nei credits di diversi album di Kiss, Meat Loaf, Chicago, etc. Ascoltate questo album se avete più di 50 anni e siete guariti dal purismo Metal, oppure avete meno di 50 anni e una band svedese di Rock nordico anni 80, che oscilla fra virtuosismo strumentale e melodicità quasi Schlager, in pratica un esperimento genetico fra i Saxon e gli Abba, non vi sembra roba per chi ha 50 anni.

Articolo di Nicola Rovetta

Tracklist “Out Of this World”

  1. Twilight
  2. Hanging On
  3. In A Million Years
  4. Lighting Up My Dark
  5. Staring At The Sun
  6. The Warrior
  7. Up To You
  8. Ain’t Gonna Let You Go
  9. Only You Can Teach Me How To Love Again
  10. Not Tonight

Bonus Tracks:
11. Twilight (Demo Version)
12. In A Million Years (Demo Version)
13. Lighting Up My Dark (Demo Version)
Bonus live CD/LP:
14. Let The Good Times Rock
15.Burning Heart

Line Up Out Of This World
Tommy Heart – voce / Kee Marcello – chitarra, tastiere / Ken Sandin – basso / Darby Todd – batteria

Out Of This World  online:
Facebook: www.facebook.com/ootwtheband
Instagram: www.instagram.com/ootwtheband

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