Peter Criss, The Catman, fa la sua parte all’interno dell’ambizioso multiplo progetto solista dei Kiss, pubblicando il disco più bistrattato dai fan e quello con meno successo commerciale e di classifica, pur essendo l’unico album dal quale verranno poi pubblicati due singoli invece che uno come per gli altri. Ironicamente sarà per certi versi premonitore del futuro lavoro della band: il produttore di quest’album, Vini Poncia, produrrà infatti anche “Dynasty” e “Unmasked” accompagnando i Kiss nella loro svolta pop.
Ben lontano dall’hard rock di Ace e Paul e dalle eclettiche ambizioni di Gene, Peter torna alle sue radici, il Rock’n’Roll degli anni ‘50 e ’60, il soul bianco e perfino l’easy listening dei vari Sinatra, Bennett, Martin, ovvi idoli della stragrande maggioranza delle famiglie italo-americane come quella in cui Peter è cresciuto. Due sono i principali collaboratori di Peter Criss: Stan Penridge, chitarrista ed autore, amico di vecchia data e compagno di avventura nei Chelsea e nei Lips, e Vini Poncia, produttore del giro pop e soul nonchè produttore di Ringo Starr e qui campo libero per chi, con le dovute riserve, voglia azzardare similitudini se non paragoni fra i Beatles e i Kiss e i loro spesso bistrattati batteristi.
Vini Poncia raduna uno stuolo di turnisti di lusso, fra cui spiccano anche Steve Lukather e Lenny Castro per la chitarra solista e le percussioni, mentre nella conclusiva “Easy Thing” si fa notare anche Brendan Harkin, chitarrista degli Starz. Il disco presenta una serie di brani assolutamente godibili, tutti cantati dal buon Peter con il suo caratteristico timbro roco e nasale. Nessuna presunzione di originalità in queste tracce ma solo Rock’n’Roll da radio AM guidato da quella voce che aveva così colpito Gene e Paul al loro primo incontro, prima ancora di sentirlo suonare il suo strumento. E quindi canzoni come “I’m Gonna Love You”, “Rock Me Baby”, la autobiografica “Hooked On Rock’n’Roll” e la cover di “Tossin’ and Turnin’, numero uno in classifica nel 1961 per mano di Bobby Lewis, sono “solo” scintillante rock’n’roll.
Echi di Disco Music negli arrangiamenti di “You Matter To me” e di soul bianco in “That’s The Kind Of Sugar Papa Likes” e nel singolo “Don’t You Let Me Down”. L’amore come il successo è una cosa dannatamente facile da perdere e Peter ne parla nella ballata “Easy Thing” e nella delicata “Kiss The Girl Goodbye”, così come nella conclusiva “I Can’t Stop The Rain” dove, raccontandoci di pene d’amore in una piovosa notte a New York, fornisce probabilmente la migliore prova vocale dell’intero lavoro.
Si potrebbe dire che la storia dei Kiss, per Peter Criss, finisce con questo album, suonerà e canterà un solo pezzo su “Dynasty”, parteciperà al tour americano del 1979 a promozione dell’album, sarà presente poi nel video di “Shandi” tratto da Unmasked, ma a quel punto era già fuori dalla band. Questo disco non lo aiuterà granché nel costruirsi una carriera solista e il suo percorso dal 1980 in poi sarà tutto in salita, ma nel 1978 questo era l’album solista di Peter Criss, il batterista dei Kiss, The Catman, conteneva la musica con cui era cresciuto e anche per questo milioni di fans lo hanno amato alla stregua di Ace, Paul e Gene.
Articolo di Andrea Bartolini
Track list “KISS Peter Criss”
- I’m Gonna Love You
- You Matter To Me
- Tossin’And Turnin’
- Don’t You Let Me Down
- That’s The Kind Of Sugar Papa Likes
- I Can’t Stop The Rain
- Rock Me Baby
- Kiss The Girl Goodbye
- Hooked On Rock’N’Roll
- Easy ThingLine up: Peter Criss Lead Vocals, drums / Stan Penridge Guitars / Allan Schwartzberg Drums / Bill Bodine, Neil Jason Bass / Bill Cuomo Keyboards