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Pino Scotto “Dog Eat Dog”

Nuovo disco per l’icona e la voce dell’Hard Rock italiano

“Dog Eat Dog” è l’ultimo lavoro di Pino Scotto, esce oggi 27 marzo 2020 sulle piattaforme streaming e in digital download, mentre il CD in formato fisico sarà disponibile dal mese di aprile.  L’album, prodotto artisticamente da Pino Scotto, è mixato e masterizzato da Tommy Talamanca ai Nadir Music Studios di Genova, mentre la produzione esecutiva è dello stesso  Scotto e di Federico Gasperi.

Nell’album troviamo alle chitarre e arrangiamenti Steve Volta, al basso Leone Villani Conti (Trick or Treat), alla batteria Federico Paulovich (Destrage) e alle tastiere Mauri Belluzzo (Graham Bonnett, ex Rainbow).

Pino Scotto è l’icona e la voce dell’Hard Rock italiano. La sua è una lunga storia, la storia di una lunga e bella carriera musicale. Ma oggi vogliamo parlarvi solo della sua musica, non della sua storia. Semmai leggetevi la nostra intervista. Vogliamo parlarvi della sua musica di oggi, del suo nuovo album appena uscito, che se fosse un vinile, la mia copia avrebbe già i solchi piuttosto provati.

Avevamo avuto sentore della forza di questo lavoro, del suo impatto sonoro, già due settimane fa, con l’uscita del singolo “Don’t Waste your time”, che apre l’album. Un brano quanto mai premonitore dei tempi che stiamo vivendo Don’t waste your time, don’t waste you life, you only have the here and now.

L’album di Pino cade nel mio piccolo universo casalingo, fatto ora come non mai di tanto ascolto, come un grande dono, un dono sperato ma non scontato: ecco una summa massima di tutta la sua musica, di tutta la musica hard rock universale – quella di alto livello -, dagli anni ’70 a oggi. E scusate signori, non è poco, e soprattutto non è facile farlo con un prodotto fresco e nuovo, classico e attuale al tempo stesso.

È il frutto di passione ed esperienza, e di tanto lavoro, non solo in studio, ma costantemente sui palchi, in giro, ovunque. Pino non si risparmia mai, né in studio né dal vivo. La spiegazione è, se volete, molto banale: è un rocker nell’anima. Un rocker senza mostrine, senza sotterfugi. Un musicista che si sa scegliere i collaboratori giusti al momento giusto, e vorrei appunto anche in questo caso tessere le lodi di Steve Volta, che in “Dog Eat Dog” fa un lavoro eccellente, intrecciando i suoi riff e i suoi molti assoli con la voce di Pino e il tappeto musicale senza prevalere, valorizzando le trame di ogni brano.

Gli undici brani inediti, più la rivisitazione di “Don’t be lookin’ back” dei Vanadium, sono diversi dai precedenti lavori, ma al tempo stesso hanno un sound coerente, il marchio di fabbrica della musica di Pino. I testi sono come sempre forti, pregnanti, provocatori, sono parole che ti frustano, ti prendono per le spalle e ti dicono Sveglia! (cazzo). Raccontano la società di oggi, e hanno sempre un forte taglio sociale.

“Dont’ Waste Your Time” catapulta subito nella mischia di questa esperienza musicale. E non c’è ritorno fino alla fine dell’album, un album sostanzioso, di quelli che durano un tempo lungo. Con “Not Too Late” è rock’n’roll time, preparatevi a saltare! Il giro di basso non vi darà tregua e la chitarra di Steve vi farà ruotare la testa fino a chiedere pietà.

Pino si permette il lusso di piazzare una ballad in terza posizione nella track list, arriva “Before it’s time to go”, un brano dal sapore melanconico, con controcanto melodico alla voce graffiante, un brano bellissimo, con un altro assolo squisito. “Right From Wrong” inizia con un arpeggio che ci porta pian piano a scuotere le nostre testoline annoiate dalla pigrizia forzata, e ci rende un po’ di voglia di ballare.

“Dust To Dust” vi sorprenderà per poter essere un brano del Rock anni ’70, nel riff iniziale quasi un omaggio – molto heavy però – alla PFM. “Dog Eat Dog”, la title track, pur nella sua melodicità, mette i picchetti in terra alla tenda dell’album. Ecco, è il perno sul quale possiamo costruire tutto l’album: melodia, riff, assoli, tanto rock duro, solido, classico, e i testi che si piantano nel cervello. E poi, per farvi riprendere un ritmo cardiaco più regolare, “Rock This Town” vi farà ancheggiare con il suo midtempo.

“One World One Life” è una canzone intima, dedicata da Pino a suo figlio, ma non fatevi trarre in inganno: è un rocker con un riff quasi ossessivo. E non si riesce a riprendere fiato, perché arrivano “Talking Trash” – un pezzo in puro Pino Scotto Fuck you, man!, “Same Old Story” e “Ghost Of Death”. Gli ultimi due brani sono preceduti da una rivisitazione di una delle glorie dei Vanadium, “Don’t Be Lookin’ Back”, dall’album “Race With The Devil”: I am what I sing, e lo sei, Pino. E dunque grazie.

Per ascoltare Pino dal vivo bisognerà aspettare un pochino; per le vigenti e necessarie disposizioni governative a causa della diffusione del Coronavirus, le date del “Dog Eat Dog Tour” saranno riprogrammate.

Articolo di Francesca Cecconi

Track list “Dog Eat Dog”

  1. Don’t Waste Your Time
  2. Not Too Late
  3. Before It’s Time To Go
  4. Right From Wrong
  5. Dust To Dust
  6. Dog Eat Dog
  7. Rock This Town
  8. One World One Life
  9. Talking Trash
  10. Same Old Story
  11. Don’t Be Lookin’ Back
  12. Ghost Of Death

Line up Pino Scotto voce / Steve Volta chitarre / Leone Villani Conte basso / Federico Paulovich batteria / Mauri Belluzzo tastiere

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