Approdano all’album di debutto i Public Practice, giovane band di New York: il full lenght “Gentle Grip” uscirà su Wharf Cat Records il 15 maggio e segue il loro Ep del 2018 “Distance Is A Mirror”, uscito con la stessa etichetta.
Raramente ci troviamo al cospetto di una band con un suono tanto fresco e giovane quanto ricco di rimandi a una scena musicale storicamente importante come quella della New York fine anni ’70 primi ’80. Alle influenze punk, nowave, disco, funk e breakbeat e alla lezione ben assimilata di band come Television, Blondie, Talking Heads e band culto come ESG e Liquid Liquid, i quattro ragazzi aggiungono una buona dose di gusto e personalità riuscendo a produrre una opera prima di tutto rispetto, dove spicca la voce della cantante Sam York, per la propria immagine già accostata più volte a Debbie Harry.
Il basso è la colonna portante del sound dei Public Practice e regna più o meno incontrastato sopra una chitarra nervosa e scarna e una batteria a volte ossessiva a volte più dinamica, un modesto apporto di elettronica a contorno fornisce una ulteriore coloritura. È proprio con un tappeto elettronico, ossessivo e dark, che inizia il disco. “Moon” è un pezzo che in qualche modo mi ha ricordato i Suicide di Martin Rev e Alan Vega, un pezzo oscuro e ipnotico. Un tipo di atmosfera che non ritroveremo più durante tutto l’album, a partire dalla successiva “Cities” un bel groove che sfocia in un chorus ricco di armonizzazioni vocali.
Il suono leggermente saturo di basso introduce “Disposable”, selvaggia e spiazzante con il suo cambio repentino di atmosfera, dove il ritornello è praticamente un altro pezzo. C’è più Rock in “Each Other”, e più Disco Music in “Underneath” che ha una bella parte vocale e un basso incisivo. Le percussioni di “See You When I Want To” e l’up-tempo di “My Head” giocano sporco toccando le stesse corde di Talking Heads e Blondie. È forse un caso che il primo singolo scelto “Compromised” sia un pezzo di cui Chris Stein potrebbe andare fiero? “Leave Me Alone” è un altro bel pezzo sostenuto da un basso imperioso, mentre il resto delle dodici tracce di questo album va dal pop di “Undestanding” al noise rock di “How I Like It” fino alla nowave di “Hesitation”.
Questi ragazzi piazzano un colpo vincente già con il loro primo album, irriverenti e ossequiosi al tempo stesso nella loro voglia di compiacere l’ascoltatore, spalmano belle melodie pop su tappeti e geometrie ritmiche impeccabili, con una scelta di sonorità sempre azzeccate ed un occhio di riguardo per gli amanti del dance floor. Chapeau.
Articolo di Andrea Bartolini
Track list “Gentle Grip”
- Moon
- Cities
- Disposable
- Each Other
- Underneath
- See You When I want To
- My Head
- Compromised
- Understanding
- Leave Me Alone
- How I Like It
- Hesitation
Line up Public Practice: Sam York Vocals / Vince McClelland Guitar / Drew Citron Bass / Scott Rosenthal Drums