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Roberta Giallo “Reminiscenze”

Un album che si sfoglia come un libro, e che continua a parlarci anche dopo molti ascolti

Ci salveranno gli alieni… Un monito ma, a pensarci bene, anche una speranza. Una frase semplice che diventa un concetto che sorregge tutto il nuovo lavoro di Roberta Giallo, cantautrice, scrittrice e performer teatrale, tornata in scena con il disco “Reminiscenze” (Yellow Music), uscito il 26 aprile. Si tratta di un album maturo, e che conferma la grande qualità artistica e vocale della Giallo. Nella sua carriera, la cantautrice di origini marchigiane ha collaborato, fra gli altri, con Lucio Dalla, Samuele Bersani, Mauro Malavasi, Ernesto Assante, Paola Pallottino, Corrado Rustici, Valentino Corvino, Beppe D’Onghia, e importanti Orchestre Italiane. Tutte queste esperienze convogliano ora nel nuovo album che è un distillato di tutto il lavoro del passato.

Il ritmo di questo disco è dettato subito dalla prima traccia, e cioè il singolo “Ci salveranno gli alieni”, prodotto da Corrado Rustici – come anche “Curriculum” – al “Rocky Road Studio” di Berkeley, mentre la cantautrice faceva tappa a Los Angeles con il suo “Astronave Gialla World Tour”. “Il resto del disco, invece, è stato prodotto direttamente da Roberta Giallo, e da Gianluca Gadda, al “Red Pill Studio” di Bologna. “Ci salveranno gli alieni” è una canzone visionaria che restituisce all’ascoltatore un quadro ben preciso della situazione che stiamo vivendo. Pur se con un ritmo più leggero, il contenuto di questo testo, come quello dell’intero disco, ricorda un poco i graffi di Giorgio Canali. Giallo opta però per una poetica più surrealista e meno realista del chitarrista emiliano, soluzione che la spinge più verso il pop, e meno verso il sound Indie. Questa prima traccia ricorda, insomma, il Capossela patafisico di “Canzoni a Manovella”, pur se lo spessore dei testi di Giallo è decisamente di un altro pianeta.

Seguendo il filo rosso della cantautrice, “Reminiscenze” è un album carico di senso, denso di riflessioni, degna opera appunto di un’artista che ha la filosofia nel suo Dna. E così, se Giallo auspica che gli alieni ci salvino, perché noi non ci capiamo più, è altrettanto vero che serve però liberarsi di un peso esistenziale che condanna ormai le nostre vite quotidiane. Così astronavi, alieni e pianeti lontani diventano specchio di un desiderio di leggerezza, libertà e spazi incontaminati da troppo buon senso, cliché, perbenismo e attese.  Le canzoni più significative sono “Voce al bene”, cantata con Samuele Bersani, “Di pianeta in pianeta” e “No standard” che, con il singolo di cui si diceva, dettano la linea di un disco che racconta il disappunto di un’artista che vuole essere tale, e non macchina da riproduzione dell’intrattenimento culturale e superficiale.

Doppio binario, dunque, per un lavoro che, in otto brani, come nella migliore tradizione dei cantautori classici, racconta della vita dell’autrice, dalla sua laurea in Filosofia Morale, con un eccellente 110 e lode che, però, in questa società digitale non pare servire molto, come viene ricordato in “Curriculum”, al suo amore per Bologna, “La città di Lucio Dalla”. Si tratta, a conti fatti, di uno dei testi più belli dedicati al capoluogo emiliano; una canzone che è un atto d’amore, come lo fu già “Bologna” di Guccini. A questa narrazione si aggiunge quella della nostra esistenza, che Giallo inquadra con grande realismo. Una società, al nostra, canta Giallo, che è piena di ansie, pesi esistenziali, gravi e neri pensieri (per parafrasare i Karma di “K3”), e di una quotidianità che, ormai, non solo è spaesante, ma anche incapace di farci sentire umani.

Alieni, astronavi e pianeti lontani, diventano mete esotiche, o semplici metafore, nelle quali sperare di trovare forme di vita simili, o semplicemente spazi vuoti dove poter essere se stessi. Tutto questo raccontato da una cantautrice che dimostra grande maturità intellettuale nei testi, e una buona dose di capacità di mescolare ritmi e suoni dei tempi attuali, senza scadere nel Pop commerciale, e nel Rap o Hip Hop di mero consumo alienante.

Un album decisamente interessante, e che conferma ancora una volta quanto buona musica, e pensiero, ci sia in produzioni che esulano dai circuiti mainstream e sempre più di breve respiro. Roberta Giallo, con “Reminiscenze”, si inserisce a pieno titolo nel filo del nuovo cantautorato, confermando una poetica attenta alla vita del singolo essere umano che si trova immerso in un mondo, il nostro, che si vorrebbe abbandonare, come canta l’artista, per potersi poi sollevare per viaggiare, leggeri, in altri mondi. Nulla di chimico, come si potrebbe pensare, ma semplicemente di autentico, vivo e vitale, nella miglior tradizione di una certa filosofia di fine ‘800.  Un album che si sfoglia, come un libro, e che continua a parlarci anche dopo molti ascolti. Di fatto, un piccolo classico dei nostri tempi attuali, figli di una realtà che sfugge ormai a ogni catalogazione.

Articolo di Luca Cremonesi

Tracklist “Reminiscenze”

  1. Ci salveranno gli alieni
  2. Curriculum
  3. Voce al bene
  4. Fuggi da Babilonia
  5. Di pianeta in pianeta
  6. Lulù
  7. La città di Lucio Dalla
  8. No standard

Roberta Giallo online:
Web www.robertagiallo.com
Facebook www.facebook.com/robertagiallo.rainbow

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