“Sideways To Italy” è il titolo del nuovo disco dei Rolling Blackouts Coastal Fever, fuori il 5 giugno 2020. La band australiana, nata nel 2013, dopo due Ep e un album approdano alla loro quarta pubblicazione su etichetta Sub Pop. Classificati come band indie rock, questi cinque giovani australiani, hanno ricevuto un considerevole plauso dalla stampa specializzata per le loro precedenti opere e hanno trascorso buona parte degli ultimi due anni in tour a seguito del loro album “Hope Downs”, uscito nel 2018.
Buona parte della spinta motivazionale e ispiratrice e degli stati d’animo racchiusi in questo album vengono dal senso di alienazione e dal bagaglio emozionale accumulato in mesi e mesi a giro per il mondo. Nelle parole della band, il ritorno a casa, a Melbourne, è stato uno shock che li ha spinti a esorcizzare il tutto con una manciata di nuove canzoni che completassero in un certo senso il loro rientro fisico con un senso di appartenenza a un luogo, a una storia comune, a una casa.
Il curioso titolo risiede probabilmente nelle radici italiche dei fratelli Russo e dal paese di provenienza del batterista Marcel Tussie, New Italy, un piccolo villaggio di duecento persone fondato a fine 1800 da un gruppo di immigrati veneziani, che col tempo è divenuto un piccolo monumento al contributo degli italiani in Australia e quindi anche un ulteriore rimando alla provenienza e alle radici originali. Lasciando da parte etichette e classificazioni varie, diciamo subito che i Rolling Blackouts Coastal Fever suonano dell’ottimo Rock di stampo chitarristico con pesanti venature pop; niente di nuovo sotto il sole ma è innegabile che lo facciano con un certo stile.
L’attitudine a non barricarsi dietro la consueta struttura pop, strofa/ritornello, si manifesta fin dalla iniziale “The Second Of The First” e ancor più dalla seguente “Falling Thunder”, incredibilmente non scelta come primo singolo; entrambe uniscono dei ritornelli accattivanti, soprattutto la seconda e delle tessiture chitarristiche di assoluto pregio che costituiscono non solo la base ma anzi si elevano all’interno delle canzoni stesse.
È innegabile che la band sappia comporre delle ottime melodie e incorniciarle in fraseggi chitarristici accattivanti, è il caso di “She’s There” e del singolo “Cars In Space”, dove si concedono anche il lusso di lasciare alle chitarre molto più spazio di quanto sia lecito attendersi in un pezzo da singolo. Quando decidono di adagiarsi sul Groove e di rarefare sensibilmente gli intrecci chitarristici, lo fanno con risultato egregio, ne sono la prova la “Beautiful Steven”, “The Only One” e la bellissima “Cameo”.
“Not Tonight” è ancora rock con tanta chitarra e melodia mentre la seguente “Sunglasses At The Wedding” è una piccola intima composizione delicata e struggente con chitarre dal sapore surf. Chiude questo egregio lavoro “The Cool Change” guidata da un basso ossessivo, uno dei migliori pezzi dell’album.
Ottimo secondo album, per questi Rolling Blackouts Coastal Fever, suono equilibrato e mai invadente e che sa toccare le corde giuste. Più morbidi del Punk e più duri del Pop, così ebbero una volta a definirsi, io direi semplicemente una bella rock band di cui sentiremo ancora parlare.
Articolo di Andrea Bartolini
Track list “Sideway To Italy”
- The Second Of The First
- Falling Thunder
- She’s There
- Beautiful Steven
- The Only One
- Cars In Space
- Cameo
- Not Tonight
- Sunglasses At The Wedding
- The Cool Change
Line up Rolling Blackouts Coastal Fever: Fran Keaney Vocals, guitar / Tom Russo Vocals, guitar / Joe White Vocals, lead guitar / Joe Russo Bass / Marcel Tussie Drums